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kelebek3

“Che deve fare l’Occidente?”

di Miguel Martinez

I media in questo periodo parlano spesso di indecisione dell’Occidente rispetto alla situazione mediorientale.

Un commentatore a questo blog, parlandone, riassume tanti luoghi comuni insieme, che vale la pena citarlo.

“Cosa dovrebbe fare l’Occidente”, ci si chiede.

A cui avevo risposto con una breve battuta:

1) L’Occidente non esiste, o se esiste si chiama Ezio Mauro.

2) L’Occidente ha già fatto. Bombardando con le armi chimiche la Mesopotamia nel 1920, attaccando l’Iraq nel 1941, prendendone il petrolio, fomentando e finanziando dieci anni di guerra con l’Iran, bombardando nel 1991, imponendo le sanzioni che hanno distrutto la società, attaccando nel 2003, fomentando gli sciiti contro i sunniti… credo che abbia fatto tutto quel che doveva fare.

3) L’Occidente lo inviterei a tornarsene gentilmente nella sua non esistenza.

Il commentatore non è d’accordo.

Per lui, dire che “l’Occidente se ne dovrebbe stare a guardare” perché in passato ne ha combinate tante, sarebbe “un po’ come dire che la polizia non deve intervenire in caso di violenza sessuale, perché negli anni Novanta c’è stata – appunto – la banda della Uno bianca…”

Credo che questa risposta riveli uno di quei fantastici equivoci, di quei luoghi comuni scontati e falsi, su cui si regge un intero sistema.

Che se non ve ne accorgete, direte che ha pure ragione.

L’errore nascosto è la confusione tra “l’Occidente” e la polizia.

Cioè il commentatore – e quanti con lui? – vede gli imprenditori e gli apparati militari dei paesi più ricchi come “la polizia” e vede se stesso come un’intima “parte” di loro.

Camorra è una parola forte, ma lo è anche polizia. E se possiamo usare l’una, possiamo provare a usare l’altra e vedere l’effetto che fa.

Ecco, riformuliamo la domanda: “c’è una rissa in corso, la camorra che deve fare?”

Vedrete come cambiano le risposte.

Intanto, io non sono la camorra, per cui la risposta mi preoccupa fino a un certo punto.

Secondo, la rissa è cominciata per via di droga che la camorra vende.

Terzo non so cosa sia di più nell’interesse della camorra, lo lascio giudicare ai padrini.

Si tratta di persone intelligenti, che sanno meglio di noi come arricchirsi.

E da questo punto di vista, l’”Occidente” (se vogliamo usare questo termine insensato) mi sembra che si stia comportando nel migliore dei modi.

Il petrolio arriva sempre, le armi si vendono sempre – con un immenso indotto che fa prosperare ad esempio anche tante aziende del nostro paese – e soprattutto potenziali oppositori o concorrenti si massacrano tra di loro. E il massacro reciproco genera anche un circolo virtuoso di rappresaglie, rancori e vendette.

Ogni tanto si può bombardare una parte o l’altra, ma senza esagerare perché bisogna soprattutto badare che la situazione non precipiti verso la vittoria di una parte o dell’altra.

Si mantiene una salutare tensione generale che fa da motore al rapporto tra apparati statali, militari e imprenditoriali.

Si riesce a tenere in piedi un dispositivo militare-spionistico planetario perfettamente inutile, eppure ritenuto necessario, anzi il minimo indispensabile, da tutti coloro che si lamentano perché non si fa qualcosa.

L’importante è mantenere stabile l’instabilità.

Non lo dico io, lo dicono loro, come vedremo nel prossimo post.

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