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vincitori e vinti

La più grande riduzione di tasse della storia umana

di Paolo Cardenà

ed-io-pago-totc3b2"Quella contenuta nella Legge di Stabilità è la più grande riduzione di tasse mai fatta da un governo nella storia della Repubblica in un anno, un grandissimo messaggio che va al cuore degli italiani e delle italiane". Matteo Renzi in conferenza stampa, il 15 ottobre 2014.

Da Italia Oggi del 17 ottobre 2014:

Aumento dell’Iva spalmato su tre anni per l’aliquota del 22% e in due per quella del 10%. Ritocchi alle accise di benzina e gasolio e il taglio delle detrazioni da 3 mld, contenuto nella legge di Stabilità 2014, e pronto a scattare dal 1° gennaio 2015, rinviato di un anno, dal 2016 e nella misura di 4 mld. È questa una delle sorprese delle bozze di legge della Stabilità 2015. Gli effetti vanno a iscriversi nell’articolo 45, quello rubricato:

«Ulteriori misure di copertura», che prevede tra l’altro una sforbiciata al fondo per la riduzione della pressione fiscale.

Nelle bozze, approvate mercoledì dal consiglio dei ministri, non si precisa l’entità degli aumenti percentuali dell’imposta certo è che, anche limitato a un punto percentuale l’aggravio, così come ora è formulata la disposizione, sarà automatico a partire dal 2016 e se anche con un aumento di un solo punto percentuale porterà il valore dell’aliquota più alta al 25% per il 2018, una misura che non va propriamente nella direzione di spingere verso i consumi. Non solo. Accanto a questi aumenti che, serviranno a finanziare i 18 mld di tasse tagliate, come indicato dal capo del governo Matteo Renzi, resta la scure del taglio delle detrazioni e delle agevolazioni ereditate dalla legge di stabilità 2014. Infatti, nelle bozze della legge di Stabilità 2015, si interviene in due punti sul comma 430 dell’articolo 1 della legge 147/2013. In particolare è l’articolo 18, rubricato superamento clausola di salvaguardia, che rivede il taglio delle detrazioni e delle agevolazioni, previsto dalla finanziaria dello scorso anno, nella misura di 3 mld a partire dal 2015 se non si fossero fatte revisioni e razionalizzazioni alla spesa pubblica. Si rinvia la sforbiciata al 2016 nella misura di 4 mld che diventeranno 7 mld a partire dal 2017.

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