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Il paradosso della ricchezza e della povertà

Care italiane e cari italiani oggi vi comunichiamo una bella notizia: siamo ricchi! Come dite? Non è così? Allora siete vittime di quello che «Il sole 24 ore» definisce un paradosso. Riportando quanto scritto in un rapporto della Banca nazionale del lavoro, il valente giornalista del quotidiano di Confindustria si stupisce del fatto che la ricchezza privata sia in aumento, arrivando a superare il periodo pre-crisi. Ci dice che, alla fine di marzo di quest’anno, noi italiani avremmo posseduto una disponibilità finanziaria pro capite di circa 65 mila euro, superando francesi e tedeschi. Questo senza contare la ricchezza immobiliare.

È interessante sapere tutto questo, soprattutto quando paghiamo le bollette e facciamo la fila al nostro discount di fiducia: da domani caviale e champagne per tutti!

Ma continuando a leggere l’articolo si scopre anche altro: di questa ricchezza la metà è in mano al 10% delle famiglie italiane, che da sole detengono circa 2000 miliardi di euro, più o meno quello che è il nostro debito pubblico. Altro che Superenalotto. E ripetiamo, escludendo fattori come il patrimonio residenziale, che viene stimato in più di 6000 miliardi di euro.

Per questo «Il sole 24 ore» definisce questa situazione il paradosso delle due Italie. Ogni paradosso, tuttavia, per essere tale ha bisogno di due affermazioni entrambe vere che si smentiscono l’una con l’altra.

Una di queste affermazioni la sentiamo ripetere tutti i giorni da molti anni a questa parte: c’è crisi per tutti, siamo tutti sulla stessa barca, dobbiamo fare tutti dei sacrifici poiché non esistono più differenze di classe all’interno della società. Affermazione che non trovando colpevoli di queste disparità economiche finisce nella ricerca di un capro espiatorio. Vengono così indicati come responsabili di questo impoverimento generale i cosiddetti privilegiati: i dipendenti pubblici fannulloni, gli immigrati che rubano il lavoro, i clandestini che prendono più di mille euro al mese, i dipendenti difesi dall’articolo 18, i bamboccioni, coloro che occupano case, ecc..

L’altra affermazione invece qual è? Che esiste una minoranza che continua ad arricchirsi e una maggioranza che si impoverisce? Ma come, le classi non erano sparite? Non può essere. Una delle due affermazioni deve per forza essere falsa.

Ripetiamo in coro: la colpa è degli immigrati che rubano il lavoro, siamo tutti sulla stessa barca, giochiamo al gratta e vinci. Noi vogliamo le briciole!

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