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phastidio

Logicamente, Delrio

di Mario Seminerio

Oggi sul Messaggero una psichedelica intervista al sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio, illustra e conferma il pessimo rapporto con la realtà e, soprattutto, con la logica che mina dalle fondamenta l’azione di questo governo. In altri termini, Pinocchio era un dilettante ed il Mago Otelma è un razionalista cartesiano.

Vediamo più da vicino la zuffa di Delrio con la logica. Parliamo della famosa franchigia del 3% sulla punibilità dell’evasione fiscale, di cui abbiamo già detto. Secondo la versione di Delrio, nel consiglio dei ministri del 24 dicembre, vi è stata ampia e proficua discussione, al termine della quale si è deciso di inserire nello schema di decreto legislativo l’articolo 19-bis, con “quella” franchigia, applicata a tutte le fattispecie di evasione, incluse quelle di frode. Ricordate questo dettaglio, vi tornerà utile tra poco.

Dichiara quindi Delrio al Messaggero:

«[…] abbiamo un sistema che si concentra sui piccoli evasori lasciando immuni i grandi. Il punto è che se tutto è penale poi si finisce che nulla è penale. Su questo si intendeva e si intende intervenire. Sul fatto se si dovesse includere o meno soglie percentuali o assolute, c’è stata una discussione che ha prodotto il testo poi pubblicato. Mi stupisco di chi si stupisce che il testo uscito dal consiglio sia diverso da quello entrato»

Vero. Infatti noi non ci stupiamo che un testo esca dal consiglio dei ministri diverso da come vi sia entrato, ma di ben altro. Ci state arrivando? Non ancora? Altri aiutini, allora. L’idea, nelle parole di Delrio, è quella di deflazionare il penale tributario, e di concentrarsi sui grandi evasori. “Grandi evasori”, ci siete? Bene, proseguiamo. Parliamo di soglie di punibilità. Sostiene Delrio:

«Nel consiglio il tema è stato dibattuto ampiamente. C’è chi parlava del 3 per cento, chi di una soglia economica di 150 mila euro, su questo ogni tecnico ha la sua teoria»

“Teoria”, onorevole dottor Delrio? Quale teoria? Lei ha consapevolezza che la soglia del 3% è sovraordinata alle altre soglie in somma fissa presenti nel dlgs 74/2000 che voi state tentando di modificare? E lei è anche consapevole che una soglia percentuale di non punibilità agevola i grandi contribuenti? Quanto è il 3% di franchigia su un utile aziendale di 500 milioni di euro? Sono 15 milioni di euro. Su un utile di un miliardo, sono 30 milioni di euro. C’è una lieve differenza con la soglia di 150.000 euro, lei che dice? Oppure è una “teoria” dei “tecnici”? Ma qui siamo ancora ai puri numeri, non a quello che vi sta dietro. Ma Delrio ci mette al corrente dello spirito che ha guidato le riflessioni del sereno consiglio dei ministri della vigilia di Natale:

«Comunque il tema fondamentale di cui abbiamo dibattuto era un altro»
Vale a dire?
«Il fatto che in questo Paese ci sono meno di cento persone in galera per evasione fiscale»

Bene, e quindi? Par di capire che il sottinteso sia che “sono poche”. Il che potrebbe anche essere opinabile, ma sorvoliamo. Questa peraltro sembra la nuova “dottrina Renzi”, quella che “comunque un po’ di galera te la devi fare”. E tu, lettore appassionato di logica oltre che di libri gialli, stai unendo i puntini? Ultimo suggerimento:

Che farete, cancellerete la norma con la franchigia sull’evasione?
«Lo spirito del provvedimento non deve cambiare. Dobbiamo aumentare le pene sui casi più gravi, ma vanno depenalizzati gli errori fiscali che non costituiscono frode e che introducono un blocco nel rapporto tra fisco e cittadini»

Siamo all’apoteosi ed alla sintesi necessaria. L’onorevole dottor Delrio ci ha quindi informati che:

  • Occorre concentrarsi sui grandi evasori;
  • In Italia ci sono poche persone in galera per evasione fiscale;
  • Occorre punire i casi di frode fiscale, mantenendo su di essa il penale, depenalizzando il resto;

Ed infatti, cosa ha prodotto il sereno, proficuo e collegiale cdm del 24 dicembre? Una cosa di questo tipo:

  • Una super-soglia di punibilità penale in percentuale dell’utile d’impresa, che favorisce i grandi contribuenti ed il loro potenziale di evasione;
  • La depenalizzazione (grazie alla franchigia percentuale) delle fattispecie di “dichiarazione fraudolenta a mezzo di artifici” e la “dichiarazione fraudolenta mediante fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”. Cioè l’innalzamento della soglia di depenalizzazione della frode fiscale.

Ribadiamolo, ché non guasta. Ci sono solo due possibilità: o questi affogano letteralmente nella malafede, oppure sono affetti da dilettantismo patologico, i.e. ignoranza. Neppure introdurre un alcool-test obbligatorio, all’ingresso delle riunioni del consiglio dei ministri (soprattutto quelle alla vigilia di importanti festività) riuscirebbe a dissipare il dubbio. Nell’uno e nell’altro caso, per l’Italia sono e saranno vieppiù cavoli amari.

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