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mainstream

Citazioni/4

di Marino Badiale

«C'è stata una trasformazione dei rapporti di forza a vantaggio della borghesia e a spese dei lavoratori per tutto il periodo di avviamento del Mercato Comune.

Questo cambiamento dei rapporti di forza deriva da tutta una serie di cause (…). Non ci soffermeremo ad esaminarle una per una, ma ci limiteremo ad illustrare un fatto fondamentale: l'internazionalismo dei padroni e delle loro organizzazioni è risultato molto più concreto ed efficace di quello dei lavoratori e delle loro organizzazioni.

D'altra parte, era facile prevederlo, e chi, nel movimento operaio, ha cercato di tapparsi gli occhi e ha predetto che la realizzazione del Mercato Comune avrebbe favorito la lotta operaia e persino la lotta socialista contro il padronato non ha fatto che nutrire pie illusioni. Era inevitabile che la borghesia e il padronato, per la loro stessa tradizione, per il loro modo di vivere, per l'ambiente in cui si muovono e i mezzi di cui dispongono, fossero molto più pronti ad un'azione su scala europea che non la classe operaia (…).

In proposito, possiamo esprimere un moderato ottimismo. È innegabile che, a lungo andare, la realtà riuscirà a spuntarla sul pregiudizio, la lezione dell'esperienza insegnerà a tutti i settori sindacali che ancora non lo capiscono, che è indispensabile un'unità d'azione in seno al Mercato Comune.»

(E.Mandel, Neocapitalismo e crisi del dollaro, Laterza 1973, pagg.92-93).

 

Ernest Mandel è stato un economista marxista e dirigente politico trotskista. La citazione è tratta dalla relazione ad un convegno, originariamente pubblicata nel 1964. Cinquant'anni fa, era chiarissimo ad una persona intelligente come Mandel il succo del processo di integrazione europea, che in quel momento si condensava nel Mercato Comune: i ceti dirigenti si unificano, i ceti subalterni restano divisi, quindi i primi sono più forti e simmetricamente i secondi sono più deboli. Cinquant'anni fa, era certo ragionevole, o almeno non assurda, la speranza che questa situazione potesse essere superata con una parallela unificazione dei ceti subalterni. Cinquant'anni più tardi, queste illusioni non sono più possibili, e chi ripete, parlando di euro e UE, le illusioni di Mandel, non ha più nessuna scusante. Cinquant'anni non sono uno scherzo. Se una visione strategica resta per cinquant'anni un semplice slogan senza effetti, un flatus vocis, forse è il caso di abbandonarla e di pensare strategie migliori.

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