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sollevazione2

Elezioni in Grecia: t.i.n.a. ha vinto un'altra volta

Più sotto la tagliente dichiarazione di Varoufakis all'uscita dal seggio.

La vera vincitrice, in Grecia, è stata la rassegnazione. E la rassegnazione, di norma, premia  l'astensione ed il "male minore". Tsipras ha ottenuto il  35% dei voti, ma con una percentuale dei votanti scesa dal 64% di gennaio al 51 di oggi. Tsipras festeggia ma la fiducia di cui gode ancora (e siamo sicuri per poco, poiché ora dovrà tenere fede ai patti siglati con la troika) è quella di una minoranza ben più esigua, essendo, il 35% del 51, meno del 20% dell'intero corpo elettorale.

E siccome rassegnazione e astensione si sono rivelati i tratti salienti di questa tornata elettorale, di converso, sono restate al palo le forze che hanno condannato come una "capitolazione umiliante" la firma del "terzo memorandum", chiamando dunque a punire le forze che lo hanno sottoscritto, SYRIZA in testa.

Unità Popolare (siamo, mentre scriviamo, ore 00:30 del 21 settembre, all'86% delle schede scrutinate) sembra, seppure per un soffio, non riuscire nemmeno a superare lo sbarramento del 3%. Una sconfitta, se si considera che la speranza dei compagni era quella di oltrepassare di slancio questa soglia.

elezioni greciaCi sarà tempo per analisi più approfondite, per seguire cosa per vedere come questa sconfitta (salvo sorprese che vengano dai seggi ancora non scrutinati) si riverbererà in Unità Popolare, per capire quali siano le ragioni, anche soggettive, della batosta. Stupisce, al netto della crescita dell'astensione (+12%), che i risultati siano una fotocopia di quelle di gennaio, malgrado tutto il trambusto dei mesi scorsi.

I beccamorti ora esulteranno. Con Tsipras tirano un bel sospiro di sollievo l'eurocrazia e gli euristi di varia razza: "Tutto va bene Madama la marchesa, gli anti-euro hanno fatto fiasco". T.I.N.A. (there is not alternative) vince un'altra volta.

Tuttavia, e non sembri consolatorio, ride bene chi ride ultimo. Nessuno desidererebbe stare nei panni di Tsipras, nelle condizioni di un governatore dalle mani legate di un paese sotto libertà vigilata, dovendo applicare politiche non solo antipopolari ma destinate, come lucidamente sostiene Varoufakis, al totale fallimento.

Un fatto è certo, il popolo greco, che con il suo referendum si era posto al centro dell'attenzione generale e che con la vittoria del "NO" aveva suscitato tante speranze, scomparirà per un po' di tempo dal centro della scena. Centro che ora si sposta necessariamente più ad Occidente.

Dalle nostre parti.

La dichiarazione di Varoufakis:

https://www.youtube.com/watch?v=ZNsl0A7gh-w

Comments

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Sandro
Tuesday, 22 September 2015 16:23
Perché uno è sconfitto se non ha il consenso dell'elettorato.
E' già un errore pretendere di rappresentare un consenso antieuropeo senza aver comunicato una prospettiva e fatto capire quale prospettiva economica politica una parte di popolo avrebbe dovuto abbracciare.
Sandro
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