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Russia e India: quali prospettive per le relazioni bilaterali?

Giacomo Biscosi

Il Primo ministro indiano Modi ha recentemente visitato la Russia per dare un’ulteriore spinta alla partnership bilaterale

1. GLI ACCORDI – Questa visita del Premier indiano Narendra Modi, tenutasi la Vigilia di Natale del dicembre scorso, ha rafforzato gli interessi tra gli Stati mantenendo la loro tradizionale amicizia e rafforzando l’equilibrio mondiale multipolare. Inoltre è la seconda visita in Russia in un anno: la prima è stata presso Ufa, capitale della Repubblica di Baschiria, per partecipare ai summit BRICS (Brasile-Russia-India-Cina-Sudafrica) e SCO (Shanghai Cooperation Organisation).

Le moderne relazioni bilaterali tra India e Russia sono cominciate nel 2000 quando il Presidente Russo Vladimir Putin dichiarò, tramite un articolo pubblicato sul periodico The Indu che «la dichiarazione sulla Partnership Strategica tra India e Russia stipulata in ottobre diventa un passo storico»; sin da allora le relazioni indo-russe si sono diversificate enormemente, e oggi sono in forte espansione nelle aree difesa, energia nucleare, idrocarburi, ricerche spaziali, scienza e tecnologia. Queste recenti visite del premier indiano Modi hanno rinsaldato i legami tra i due Stati. Proprio durante il secondo incontro i due Paesi hanno firmato diversi accordi importanti, incluso quello relativo alla produzione in India di elicotteri Kamov 226. La decisione della produzione degli elicotteri in India anziché in Russia corrisponde alla politica del “made in India” richiesta da Modi. Però, contrariamente alle previsioni iniziali, gli accordi militari relativi agli elicotteri non sono stati allargati alla produzione della Fregata Classe Krivak e nemmeno ai sistemi di difesa aerea classe S-400.

 

2. IL CONTESTO GLOBALE E GLI INTERESSI BILATERALI – Nonostante la Russia sia in piena crescita e sviluppo e molte basi degli accordi siano state gettate prima del 2015, durante lo scorso anno diversi fattori coincidenti – quali il calo di guadagni a causa delle sanzioni per la questione ucraina, il calo del prezzo del petrolio e i costi militari conseguenti all’intervento in Siria – hanno indotto la Federazione Russa a potenziare le relazioni bilaterali già in vigore. Nel quadriennio 2011-2014 l’interscambio è passato da 8.86 miliardi di dollari a 10.95 miliardi, per poi scendere a 9.51 nel 2014. I dati del 2015, al 30 novembre riportavano un valore di scambi di circa 6.86 miliardi. Entrando nel dettaglio si nota che la percentuale di importazioni ed esportazioni in India dalla e verso la Russia è calata fortemente nel settore minerario (in particolare le pietre preziose) e in due settori che sono stati protagonisti principali del doppio incontro bilaterale: meccanico-nucleare e telecomunicazioni. D’altra parte vi è stato anche un incremento delle importazioni del 39% degli idrocarburi e del 21% delle esportazioni di caffè-tè-spezie. La situazione globale che quindi va delineandosi dimostra l’aumento di una tendenza ad uno scontro economico tra due macroaree: da un lato i crescenti accordi economici tra UE e Nord America o tra Nord America e Paesi dell’area pacifica con gli USA protagonisti (il TTIP e il TPP ne sono esempi) e dall’altro l’aumento di cooperazione tra Federazione Russa-Cina-India, che esclusi dai “giochi occidentali” hanno provveduto ad aumentare la cooperazione tra loro stessi ed altri Paesi emergenti dell’Asia e del Sud America (in tal senso vanno valutati SCO e BRICS).

Come accennato sopra, gli accordi bilaterali tra i due Stati si allargano anche al settore spaziale, della scienza e tecnologia ed alla sfera culturale: questi accordi vanno visti all’interno di un quadro più ampio, che comprende anche la missione di esplorazione lunare Chandrayaan-2 prevista per il 2017 e che è stata sviluppata in collaborazione dall’Indian Space Research Organisation (ISRO) e dalla Russian Federal Space Agency (RKA).

In considerazione del fatto che la Russia, dopo il Congo, è la maggior produttrice mondiale di diamanti – con il 25% della produzione – e l’India è la maggior lavoratrice mondiale di diamanti – dato che lavora, taglia e leviga il 90% delle suddette pietre -, il calo degli scambi nel settore delle pietre preziose e, appunto, dei diamanti stessi (nel 2014 lo scambio è stato di circa 767 milioni di dollari, nel 2015 di circa 575 milioni), assume una maggiore importanza; all’interno di questo quadro diventa quindi interessante osservare quali saranno le conseguenze future derivanti dalla visita in India del presidente della compagnia mineraria russa Alrosa, durante la quale ha incontrato i rappresentanti dell’industria diamantifera e dei gioielli indiana, e quali decisioni verranno prese per aumentare di nuovo lo scambio.

 

3. PROSPETTIVE FUTURE E SOSTEGNO NELLA LOTTA AL TERRORISMO – La crescente cooperazione bilaterale riguardante l’energia nucleare, l’accordo per la costruzione di 12 reattori russi anch’essi “made in India” e l’INTSC (International North South Transit Corridor) sono chiari indicatori delle ottime relazioni presenti tra i due Paesi. Il passo successivo sarà il completamento dell’accordo di libero scambio tra l’India e l’EUU (Eurasian Economic Union): tutti questi accordi siglati tra India e Russia non sono positivi solamente nei riguardi dei due Stati in questione, ma pongono ottime basi per accordi economici con tutta l’Asia Centrale, in quanto entrambi sono protagonisti in organismi intergovernativi quali appunto l’EUU ma anche nella SCO (Shanghai Cooperation Organisation) e nell’ACD (Asian Cooperation Dialogue). Lo stesso INTSC potrebbe essere un’ottima “testa di ponte” per il futuro per incrementare notevolmente gli accordi ed eventuali aree di libero scambio tra tutti i Paesi partecipanti.

Durante la visita non sono stati discussi solo aspetti economici bilaterali, ma sono state prese in esame anche altre questioni politiche rilevanti: criticando indirettamente il Pakistan, è stata evidenziata la necessità di un’azione congiunta e di una cooperazione tra gli Stati della regione per affrontare la sfida posta dal terrorismo con tutti i metodi possibili, che comprendano la demolizione dei santuari terroristi e dei loro rifugi e l’interruzione di tutti i finanziamenti e di qualsiasi altro tipo di supporto nei loro confronti.

Il Primo ministro Modi ha anche ribadito che l’India appoggia la posizione occupata dalla Russia all’interno della crisi siriana, ed ha espresso forte sostegno alla sovranità, unità ed integrità territoriale della Siria. Entrambi hanno convenuto che il conflitto siriano non può essere risolto attraverso l’uso della forza, ma piuttosto attraverso mezzi diplomatici e politici.

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