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Riciclaggio a chilometri zero e ciclo virtuoso per vincere la sfida globale

di Miguel Martinez

Come sapete, la Sfida Globale è quella cosa che dice che se vogliamo avere abbastanza soldi per continuare a riempire i nostri inceneritori di aggeggini cinesi con cui farci i selfie, dobbiamo Coniugare Tradizione e Innovazione, e far fare sempre più figli alla feconda coppia.

In questo settore la Toscana ha dimostrato di sapersi collocare ai primi posti.

Un gruppo di imprenditori della nostra regione ha avuto infatti l’idea di creare un ciclo virtuoso in grado di far copulare tutti insieme la salvaguardia del tessuto industriale, le antiche tradizioni culinarie, il paesaggio e il turismo, in un’ottica di riciclaggio a chilometri zero.

Dovete sapere che c’è un bellissimo borgo, Castelfalfi, con un territorio tre volte quello del principato di Monaco, che è stato acquistato in blocco dalla ditta tedesca TUI AG, la più grande azienda turistica del pianeta. E pensare che hanno cominciato gestendo le miniere di carbone dello stato prussiano, privatizzate nel 1923, sotto il nome – fino a tempi recenti – di Preussag, le cui fabbriche hanno riempito di piombo e cadmio alcuni distretti della Germania.

Ma i tempi e i mestieri cambiano, e Castelfalfi è diventato un condominio per i divertimenti estivi di facoltosi imprenditori tedeschi, alla ricerca di “cibo sano e scenari sorprendenti per vivere al meglio la Toscana più autentica.”

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Il popolo di Castelfalfi dopo aver vinto la sfida globale

La zona, come ci informa La Nazione, è

Una vera bomboniera amata da turisti stranieri e italiani, a caccia di panorami mozzafiato ed eccellenze enogastronomiche. Un angolo di paradiso da investimenti milionari

I facoltosi imprenditori tedeschi sono soliti calare sul vicino Montaione per rifornirsi del rinomato pane non salato locale: così rinomato che Montaione si vende al mondo come Città del Pane. Il sito visitmontaione.com infatti poetifica così:

Un territorio da vivere, da scoprire, ma soprattutto da assaggiare. A Montaione troverete infatti una vasta scelta di prodotti tipici da degustare in occasione dei mercatini che si svolgono nel centro storico o approfittando dei tanti ristoranti del territorio. A Montaione, la vacanza è servita!

Il mitico pane locale si fa con il mitico grano locale, che a quanto pare nasce appunto da una geniale coniugazione di Tradizione e di Innovazione.

Infatti, pare che certi industriali della zona siano abituati a conferire i loro sottoprodotti più innominabili, innovativi e repellenti a una ditta di Pisa che pratica prezzi assai concorrenziali.

La ditta di Pisa a sua volta pratica una filosofia di chilometri zero, infatti questi prodotti li scarica a tonnellate direttamente su alcuni campi di Montaione, i cui proprietari vengono lautamente retribuiti. E uniscono l’utile all’utile, facendo crescere rigoroso il grano su queste grandi discariche tossiche.

Purtroppo siamo nell’Italia dei lacci e dei lacciuoli, dove pochi sanno apprezzare una geniale idea imprenditoriale. E così, invece di farli cavalieri del lavoro, di imprenditori ne hanno arrestati sei ieri:

Secondo quanto spiegato dalla gdf in una nota, le indagini hanno permesso di scoprire “una ramificata organizzazione criminale composta da imprenditori operanti per lo più in territorio toscano (nelle province di Pistoia, Lucca e Pisa)”, titolari di aziende “collegate con imprese dell’area campana gravitanti nell’orbita dei clan dei Casalesi e della cosca Belforte del comune di Marcinise (Caserta)”.

In particolare, un’impresa di Pescia avrebbe smaltito illecitamente, attraverso una “ripulitura” fittizia e l’incenerimento, scarti di lavorazione provenienti dal ciclo produttivo della carta (pulper), contenenti sostanze chimiche molto nocive per la salute, interponendosi tra due importanti cartiere della Lucchesia – i cui titolari risultano tra gli indagati – e i vari impianti di smaltimento di Lucca, Livorno, Terni e Brescia.

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