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kelebek3

La fine del mondo e altre cose fluttuanti

di Miguel Martinez

Una riflessione che butto giù così, rispondendo a Peucezio, un commentatore che potremmo definire rispettosamente “reazionario”, il quale scrive:

“Il tradizionalista vuole aggiungere piani all’edificio, il modernista lo vuole ogni volta abbattere e ricostruire in una sorta di attività infinita a vuoto, di non senso permanente.

La modernità in fondo è questo, è distruzione del patrimonio culturale, cioè di ciò che è tramandato, per attingere alle radici biologiche, tornare all’uomo ferino: in fondo l’edonismo e l’anarchia morale e sessuale moderna, lo stesso consumismo è questo, soddisfare gli impulsi più primitivi, scartando tutte le stratificazioni che strutturano la morale e danno un modus, una forma ai comportamenti.

La civiltà industriale e postindustriale è il ritorno all’uomo pre-civile, al bruto.”

Peucezio riassume qui molto bene una forma diffusa di pensiero di Destra.

Credo che ci sia un errore fondamentale nel suo ragionamento, e provo a spiegarlo.

Semplicemente, non ci sono due, ma almeno tre “parti” o meglio tappe: l’Organico, la Modernità e il Flusso Globale, per dare dei nomi un po’ altisonanti.

L’Organico è una maniera fondamentalmente spontanea di organizzarsi della vita umana (scusate l’immenso taglio con l’accetta, so che c’è una leggera differenza tra l’epoca Cro-Magnon e il diritto romano, ma cerchiamo i punti fondamentali), che un po’ somiglia alla maniera non pianificata in cui si forma un bosco.

Come ogni cosa vivente, l’Organico per esistere richiede energia; un’energia che deriva da risorse rinnovabili – i campi, i boschi, i fiumi.

A questo, si sostituisce la Modernità.

Ora, esattamente al contrario dei pensatori di Destra, ritengo che per la Modernità la natura, la biologia, l’animalità siano il male.

Per capirci, i moderni immaginavano gli uomini del Medioevo come analfabeti, che si prendevano a mazzate in testa a vicenda, non si lavavano e chiacchieravano con le fate nei boschi (magari approfittandone per molestare qualche pecora).

Contro questa figura bestiale, della “preistoria” come la chiamava Marx, si doveva forgiare l’Uomo Nuovo, il Cittadino, formato alla ragione nelle scuole, che frenasse i propri istinti, che conoscesse l’igiene, la scienza, i libri, costruisse fabbriche e un giorno conquistasse gli altri pianeti.

Simbolicamente, fu un’era massonica, nel senso dell’illusione che una squadra e un compasso fossero in grado di reinventare il mondo.

Costruire l’Uomo Nuovo richiedeva strutture immense: Stati Nazionali, trattati internazionali, innumerevoli anni di scolarizzazione, eserciti in cui si veniva disciplinati, orari, fabbriche in cui gli uomini entravano e uscivano al suono di un fischio.

L’Uomo Nuovo veniva forgiato, come i pezzi delle grandi navi a vapore: il sangue che faceva vivere la Modernità era il carbone, cioè quell’immensa riserva di energia non rinnovabile che il Sole, milioni di anni fa, aveva introdotto nella vegetazione del mondo e che l’Organico aveva lasciato intatto.

La Grande Fucina si fondava sul calcolo: il mondo si può organizzare perché tutto è reso intercambiabile dall’astrazione numerica, X ettari di terra nell’Oklahoma sono uguali a y sterline che sono uguali a ore di lavoro di braccianti indiani a Trinidad.

Noi viviamo, apparentemente, ancora nella Modernità, nel senso che tutti i suoi dispositivi ideologici – elezioni, culto del progresso, scuola, diritto, esaltazione della “ragione” – sembrano ancora lì, intoccabili.

Ma dietro questa facciata, tutto si è sgretolato; e quindi sta cadendo a pezzi anche la facciata, cosa che suscita a Sinistra  più o meno le stesse reazioni che la conquista di Roma da parte dei piemontesi suscitò tra i buoni cattolici.

Infatti, il tentativo di razionalizzare il mondo ha portato a uno scombussolamento tale, che in realtà il mondo, al contrario del previsto, si è squagliato.

Invece di diventare un rigido cubo, l’antica palla è diventata il Flusso Globale: una fluttuante pappa, un po’ come i ghiacci dell’Artico che si stanno sciogliendo, o se preferite come la gigantesca isola di plastica che sta soffocando ogni forma di vita nel Pacifico.

E infatti, la plastica deriva da un’altra energia non rinnovabile, il petrolio, che per un secolo ha liquidamente scavato sotto il duro carbone.

Il petrolio è affiancato da qualcosa di ancora più sottile, addirittura invisibile, l’elettricità/elettronica. Che ha abolito l’essenza della materia stessa: lo spazio.

La Modernità ha voluto annientare i vincoli sociali tradizionali di ogni sorta (sospendiamo i giudizi su tali vincoli, irrilevanti in questo contesto) per lo stesso motivo per cui ha tagliato i boschi e raddrizzato i fiumi.

Distrutti i vincoli, però, gli esseri umani si trasformano in una sorta di gas, uno stato che Wikipedia ci descrive così:

“I gas rappresentano lo stato della materia in cui le forze interatomiche e intermolecolari tra le singole particelle di una sostanza sono così piccole che non c’è più un’effettiva coesione tra di esse. Gli atomi o le molecole del gas sono liberi di muoversi assumendo ciascuno una certa velocità: le particelle atomiche o molecolari del gas quindi interagiscono urtandosi continuamente l’un l’altra. Per questo un gas non ha un volume definito ma tende ad occupare tutto lo spazio a sua disposizione, e assume la forma del contenitore che lo contiene”.

Il Flusso Globale è di tutti gli stati, il più immateriale e quindi il meno biologico.

Allo stato puro, parliamo di atomi fluttuanti nello spazio, privi di ogni vincolo l’uno con l’altro, comunicanti attraverso onde invisibili in una dimensione senza spazio.

E’ solo perché “le forze interatomiche e intermolecolari tra le singole particelle” sono ormai trascurabili, che diventano irrilevanti i comportamenti degli individui.

Dunque, le cose che fanno infuriare i pensatori di Destra – i matrimoni gay, gli acconciamenti vistosi, le migrazioni, le follie mediatiche – sono in realtà una conseguenza di qualcos’altro, di molto più profondo.

La Fine del Mondo sta avvenendo letteralmente, e non è colpa del “papa buonista”, dei “cedimenti del Vaticano II”, della “mescolanza delle razze”, della “perdita dell’identità italiana” o della “sovversione degli insegnanti comunisti”.

Dallo scontro tra l’Organico e la Modernità, i due opposti, è nata una terza cosa totalmente diversa: il Flusso Globale. Questo processo si chiama dialettica, ed è uno dei meccanismi più facili da dimenticare, perché il nostro cervello sembra riuscire quasi soltanto a immaginare lo scontro a due, la partita di calcio per capirci.

Comunque, nulla dice che questo stato abbia da durare a lungo; anzi è la sua stessa natura a far pensare che sarà molto breve.

Anche per questo il doppio piagnisteo della Destra (“Tutti stanno su Facebook a cercare incontri omosessuali”!) e della Sinistra (“Tutti stanno su Facebook a fare battute sessiste!”) lascerà il tempo che trova.

“Quando dentro di me cresce la disperazione
e mi sveglio in piena notte al minimo rumore
per paura di come potranno essere la mia vita e quella dei miei figli,
vado e mi sdraio là dove l’anatra sposa [wood drake]
si riposa in bellezza sull’acqua e si nutre il grande airone.
Entro nella pace delle cose selvatiche
che non logorano la propria vita anticipando
il lutto. Entro nella presenza dell’acqua ferma.
E sopra di me sento le stelle cieche di giorno
che attendono la loro luce. Per un momento
mi riposo nella grazia del mondo, e sono libero.”

Wendell Berry

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