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lantidiplomatico

«Quando governeremo, la Nato non potra' trattarci come sudditi. Mai piu'»

di Manlio Di Stefano

Forte presa di posizione del capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Esteri e Comunitari

Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, è colui che pochi mesi fa, a Davos, dichiarava: "Nel lungo periodo, l'organizzazione si potrebbe adattare a seconda della situazione. Si potrebbero affrontare sfide quali la guerra nucleare".

Dobbiamo preparaci ad una guerra nucleare secondo costui.

Jens Stoltemberg è il Segretario di un'organizzazione che sta facendo di tutto per arrivare a questo punto di rottura e a questo scenario. Il livello di esercitazioni militari e di accerchiamento della Russia ad est è senza precedenti. La cosiddetta "Trident Juncture 2015" (TRJE15) tenutasi in Italia è stata la maggiore esercitazione dalla caduta del Muro di Berlino ad oggi. Oltre ad un aumento della Forza di risposta della Nato (NRF) "da 13mila a 30mila soldati" e alla creazione di una forza di intervento rapido di 5 mila uomini e di 5 nuovi basi (non permanenti) dislocate tra la Polonia e le Repubbliche baltiche, la Nato ha aumentato la sua presenza di "collaboratori militari" a Kiev, dopo il colpo di stato del febbraio del 2014.

La NATO, quindi, si prepara alla guerra contro la Russia per forzare l'ingresso dell'Ucraina nell'Organizzazione e per gli interessi egemonici mondiali degli Stati Uniti.

E l'Italia deve fare la sua parte. L'ordine è arrivato proprio oggi.

Jens Stoltemberg è a Roma e ha lanciato questo messaggio chiaro. Lo apprendiamo dalla Stampa che l'ha intervistato: "Nel 2018 un contingente di soldati italiani sarà inviato al confine europeo con la Russia. «Sarete parte di uno dei quattro battaglioni dell'Alleanza schierati nei Paesi baltici».

Renzi e Gentiloni dovrebbero smentire immediatamente. La Russia non rappresenta alcuna minaccia per l'Italia.

Renzi e Gentiloni dovrebbero spiegare a Stoltemberg che la Russia oggi non è il nemico da combattere, ma un prezioso alleato nella vera minaccia esistenziale per l'Europa, la lotta al terrorismo.

Renzi e Gentiloni, dopo queste dichiarazioni folli di Stoltemberg, dovrebbero ridiscutere immediatamente la partecipazione italiana ad una "alleanza" che c'intrappola in scenari bellici, fino alle conseguenze ultime, apocalittiche, di una guerra termonucleare con un partner strategico fondamentale come Mosca.

Renzi e Gentiloni dovrebbero iniziare a pretendere che la NATO la smetta di calpestare la nostra Costituzione e trattati internazionali fondamentali come il TNP (in Italia nelle basi militari gestite da NATO e USA sono presenti oltre 90 testate nucleari).

Renzi e Gentiloni dovrebbero iniziare a capire che dopo l'invasione della NATO in Libia nel 2011, questo strumento, concepito come difensivo, si è trasformato nel nemico numero uno per la pace mondiale e per la sovranità dei popoli.

Renzi e Gentiloni avrebbero dovuto. Ma il loro ruolo, come nel caso della Libia, è solo quello di confermare dichiarazioni altrui. Il governo italiano, in una delle pagine più tristi della nostra storia, ha poi ammesso che saranno 150 i soldati italiani che andranno in Lettonia a giocare alla guerra nucleare.

Renzi e Gentiloni non potevano. Non hanno semplicemente l’autorevolezza e l'indipendenza per farlo. Non siedono mai da pari in nessun consesso internazionale. Ancora non ci hanno detto se qualcuno da Washington li abbia avvisati prima di bombardare, all'interno di una coalizione internazionale di cui facciamo parte, il 17 settembre scorso, l'esercito siriano causando decine e decine di morti e favorendo l'ISIS

Lo scenario cambierà presto. Il Movimento 5 Stelle ha fatto sua e ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare che farebbe tornare il Parlamento padrone della politica estera, che farebbe rispettare il TNP e l'art. 11 della Costituzione e che metterebbe in discussione la presenza di tutte le decine e decine di basi militari NATO e USA presenti sul nostro territorio.

Questa settimana in Commissione abbiamo avuto le prime audizioni e il testo è stato calendarizzato per la discussione alla Camera dei Deputati. A quel punto tutte le menzogne e i castelli di carta creati dal PD e dalla finta "sinistra" rivoluzionaria cadranno uno ad uno sotto l'evidenza dei voti espressi.

Presto, molto presto, al governo del paese ci sarà il Movimento Cinque Stelle e nessuno, specialmente il Segretario della NATO, potrà più venire a Roma a trattarci come sudditi.

Comments

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G.N. De Martini
Saturday, 22 October 2016 08:19
Benissimo,finalmente, anche se non è esplicita (non in questo contesto), la logica conseguenza del discorso: l'uscita dalla NATO dell'Italia.
Mi auguro solo che Di Stefano non sia smentito da Grillo o da qualche altro personaggio del M5S.
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