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Moto perpetuo nella riforma Boschi-Verdini. Altro che ping pong

Con la riforma il “ping pong” fra le Camere si trasforma in “moto perpetuo”

di Stefano Alì

Chi si sarebbe aspettato tanto acume? Il “bicameralismo perfetto” diventa “moto perpetuo”. Gli scienziati di tutto il mondo ci invidiano la riforma Boschi-Verdini

Il Senato si riunirebbe davvero un paio di volte al mese?

Quando ho scritto dell’articolo 70 della riforma ho già parlato anche della serie di “materie” che continuerebbero ad essere trattate in regime di bicameralismo perfetto.

In effetti, a quanto scritto in quel post occorrerebbe aggiungere una sorta di “appendice”.

Fra le funzioni indicate nell’articolo 70 in regime di bicameralismo perfetto:

la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea.

L’articolo 55 della riforma costituzionale, però, dice che il Senato:

[…] Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione delle politiche dell’Unione europea. Valuta le politiche pubbliche e l’attività delle Pubbliche Amministrazioni e verifica l’impatto delle politiche dell’Unione europea sui territori […].

Ben ampliato l’ambito di applicazione dell’articolo 70 in cui l’espressione sembrerebbe riferirsi esclusivamente a eventuali modifiche alla legge 234/2012 che ha esattamente lo stesso titolo.

“Partecipare alle decisioni” è decisamente diverso dal poter solo incidere sulla legge che si limita a determinare norme generali, forme e termini della partecipazione.

Siccome, non c’è ambito civile, sociale ed economico in cui l’Europa non intervenga, la competenza del Senato sarebbe ben più ampia di quanto appaia.

 

L’invenzione del “moto perpetuo”

Anche a prescindere da queste forme “interpretative” del pasticcio costituzionale, è innegabile che svariate materie resterebbero in regime di bicameralismo perfetto (cfr. Articolo 70 della riforma: da bicameralismo perfetto a bordello).

Il “ping pong” di cui parla Renzi permarrebbe.

Ma in effetti i nuovi giureconsulti hanno superato se stessi, inventando il “moto perpetuo”.

Sussiste infatti la possibilità che una legge non esca mai dalla «navetta» 1

Nel nuovo articolo 94, infatti, il comma 1 diventerebbe

Il Governo deve avere la fiducia della Camera dei deputati

Se il Senato non potrà più dare la fiducia, in quella Camera non potrà essere posta la questione di fiducia (e sappiamo quanto Renzi abbia abusato in entrambe le Camere di questo istituto).

Si potrebbe verificare il caso in cui una legge approvata alla Camera dei Deputati con la fiducia venga modificata al Senato dove non può essere posta la questione di fiducia.

La Legge tornerebbe alla Camera. Verrebbe confermata come esitata dal Senato o, tramite apposizione di nuova fiducia, ripristinata nel testo originario.

Tornerebbe al Senato. Modifica

Camera. Fiducia

Senato. Modifica

Questi scienziati hanno realizzato il sogno di secoli: il moto perpetuo.

Note
1 Nome tecnico del “ping pong” di cui parla Renzi

 
P.S.: I post sull’argomento sono raccolti nel tag riforma costituzionale

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