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Abbasso la democrazia occidentale! (Altro che urne elettorali!)

di Andre Vltchek

democracyesport3Uno spettro si aggira per l’Europa e per il mondo occidentale: questa volta è lo spettro del fascismo. E’ arrivato silenziosamente, senza grandi fanfare e parate, senza braccia levate e urla tonanti. Ma è arrivato, o è tornato, essendo sempre stato presente in questa cultura, una cultura che per secoli è andata schiavizzando il nostro intero pianeta.

Come successe nella Germania nazista, alla resistenza all’impero fascista è nuovamente attribuito in nome disgustoso: terrorismo. Partigiani e patrioti, combattenti della resistenza, tutti loro furono e sono sempre stati definiti terroristi da fanatici fascisti.

Secondo la logica dell’Impero, assassinare milioni di uomini, donne e bambini in ogni angolo del mondo all’estero è considerato legittimo e patriottico, ma difendere la propria madrepatria è stato ed è un segno di estremismo.

Tutto è fatto nel nome della democrazia, nel nome della libertà.

Un mostro non eletto, così come ha fatto per secoli, sta giocando con il mondo, torturando alcuni, saccheggiando altri, o facendo entrambe le cose.

L’occidente, in un atto finale di arroganza, ha in qualche modo confuso sé stesso con Dio. Ha deciso di avere il pieno potere di plasmare il pianeta, di punire e di premiare, di distruggere e ricostruire a suo piacimento.

Questa orribile ondata di terrore scatenata contro il nostro pianeta è giustificata da un dogma sempre più privo di significato ma sempre più fanaticamente difeso, simbolizzato da una scatola (solitamente di cartone o di legno) e da masse di persone che vi inseriscono pezzi di carta attraverso una fenditura sulla parete superiore.

Questo è l’altare del fondamentalismo ideologico occidentale. Questa è l’idiozia suprema che non può essere messa in discussione, poiché garantisce lo status quo per le élite e gli interessi economici dominanti, un’assurdità che giustifica ogni crimine, ogni menzogna e ogni follia.

Quest’altare sacrificale è chiamato democrazia, in una diretta presa in giro di ciò che il termine simbolizza nella sua lingua originale, il greco.

***

Nel nostro libro più recente, ‘On Western Terrorism – from Hiroshima to Drone Warfare’ [Il terrorismo occidentale – da Hiroshima alla guerra dei droni] Noam Chomsky ha commentato il processo ‘democratico’ nel mondo occidentale:

L’obiettivo delle elezioni oggi consiste nel minare la democrazia. Sono gestite dall’industria della propaganda e certamente non cercano di creare elettori informati che opereranno scelte razionali. Stanno cercando di illudere la gente a fare scelte irrazionali. Le stesse tecniche usate per minare i mercati sono usate per minare la democrazia. E’ una delle maggiori industrie del paese e le sue dinamiche essenziali sono  invisibili.”

Ma che cosa significa in realtà questa parola ‘sacra’, questo termine quasi religioso, e questo vertice della demagogia occidentale?

Lo sentiamo dappertutto. Siamo pronti a sacrificare milioni di vite (non le nostre, naturalmente, almeno non ancora, ma decisamente le vite degli altri) nel suo nome.

Democrazia!

Tutti quegli slogan e quella propaganda grandiosi! L’anno scorso ho visitato Pyongyan, ma devo testimoniare che i nord-coreani, quanto a slogan, non sono in gamba quanto i propagandisti occidentali.

“Nel nome della libertà e della democrazia!”  Centinaia di milioni di tonnellate di bombe cadute dal cielo sulla campagna laotiana, cambogiana e vietnamita … corpi seppelliti dal napalm, mutilati da esplosioni spettacolari.

“Difesa della democrazia!” Bambini violentati di fronte ai genitori in America Centrale, uomini e donne abbattuti dai mitra dalle squadre della morte addestrate in basi militari negli Stati Uniti d’America.

“Civilizzare il mondo e diffondere la democrazia!” Quello è sempre stato uno slogan europeo, il suo ‘daffare’, e un modo per mostrare agli altri la propria grande civiltà. Amputare mani di congolesi, ucciderne circa dieci milioni e molti di più in Namibia, Africa Orientale, Africa Occidentale e Algeria; gassare gente in Medio Oriente (“Sono fortemente favorevole a usare gas velenosi contro tribù non civilizzate” per mutuare il lessico colorito di (Sir) Winston Churchill).

Dunque che cos’è davvero? Chi è quella strana signora con in mano l’ascia e il volto coperto, quella signora il cui nome è Democrazia?

***

In realtà è tutto molto semplice. Il termine viene dal greco δημοκρατία (dēmokratía) “governo del popolo”. Allora, e oggi, si considera l’esatto contrario di ἀριστοκρατία (aristokratia), che significa “governo di una élite”.

“Governo del popolo”  … esaminiamo soltanto alcuni esempi del “governo del popolo”.

Il popolo si espresse, governò, votò ‘democraticamente’ in Cile, introducendo il governo mite e socialista di “Unità popolare” di Salvador Allende.

Certo, il sistema d’istruzione cileno era così brillante, il suo sistema politico e sociale così magnifico che ispirò non solo molti paesi in America Latina, ma anche quelli della distante Europa mediterranea.

Ciò non poteva essere tollerato, perché, come tutti sappiamo, è solo all’Europa e al Nord America bianchi che può essere concesso di fornire al mondo il progetto di una qualsiasi società, dovunque su questo pianeta. Fu deciso che “il Cile deve urlare di dolore”, che la sua economia doveva essere rovinata e che il governo di “Unità popolare” doveva essere cacciato dal potere.

Henry Kissinger, appartenente ovviamente a una razza molto più elevata e a un paese di livello molto più alto, fece una dichiarazione franca e a suo modo molto ‘onesta’, che definisce chiaramente la posizione dell’America del Nord nei confronti della democrazia globale: “Non vedo perché dovremmo stare a guardare un paese diventare comunista per l’irresponsabilità del suo popolo”.

E così il Cile fu devastato. Migliaia di persone furono assassinate e fu messo al potere il ‘nostro figlio di puttana’. Il generale Pinochet non fu eletto: bombardò il palazzo presidenziale a Santiago, torturò ferocemente gli uomini e le donne che erano stati eletti dal popolo cileno e fece ‘sparire’ migliaia di persone.

Ma andava bene così, perché la democrazia, come è vista da Washington, Londra o Parigi, non è nulla di più né nulla di meno di ciò di cui l’uomo bianco ha bisogno al fine di controllare questo pianeta, senza opposizione e, preferibilmente, senza essere mai criticato.

Ovviamente il Cile non fu il solo luogo in cui la ‘democrazia’ fu ‘ridefinita’. E non fu neppure lo scenario più brutale, anche se fu brutale abbastanza. Ma fu un ‘caso’ molto simbolico, perché lì non c’erano assolutamente dubbi: un paese di classe media, estremamente ben istruito, aveva votato in elezioni trasparenti, solo per vedere il suo governo assassinato, torturato ed esiliato solo perché era troppo democratico e troppo impegnato a migliorare la vita del suo popolo.

Ci sono stati innumerevoli esempi di aperto disprezzo arrivati dal Nord nei confronti del ‘governo del popolo’ in America Latina. Per secoli ci sono stati esempi illimitati. Ogni paese ‘a sud del confine’ nell’Emisfero Occidentale è diventato una vittima.

Dopotutto l’autoimposta Dottrina Monroe dava ai nordamericani ‘diritti indiscutibili’ di intervenire a ‘correggere’ ogni mossa democratica ‘irresponsabile’ compiuta dalle razze inferiori che abitavano l’America Centrale e Meridionale, nonché le Isole dei Caraibi.

Ci sono stati molti scenari diversi di vero ingegno circa il modo di torturare paesi che si erano imbarcati a costruire case decenti per la propria gente, anche se presto ci sono state prove di ripetitività e prevedibilità.

Gli Stati Uniti hanno o patrocinato colpi di stato estremamente brutali (come quello in Guatemala del 1954) o semplicemente occupato i paesi al fine di rovesciare i loro governi eletti democraticamente. Le giustificazioni per tali interventi variano: erano compiuti al fine di ‘riportare l’ordine’, di ‘ripristinare la liberà e la democrazia’ o di impedire il nascere di ‘un’altra Cuba’.

Dalla Repubblica Dominicana nel 1965 a Grenada nel 1983, paesi sono stati ‘salvati da sé stessi’ mediante l’introduzione (su ordine di élite nordamericane prevalentemente protestanti con complessi di superiorità chiaramente patologici) di squadre della morte che somministravano torture, stupri ed esecuzioni extragiudiziali. Le persone erano uccise perché le loro decisioni democratiche erano considerate ‘irresponsabili’ e pertanto inaccettabili.

Anche se c’era stato aperto razzismo in ogni aspetto di come l’Impero controllava le sue colonie, fu introdotta abilmente la ‘correttezza politica’, riducendo efficacemente a un minimo essenziale qualsiasi seria critica da parte delle società costrette a sottomettersi.

In Indonesia furono uccisi tra gli uno e i tre milioni di persone negli anni 1965-66, in un colpo di stato patrocinato dagli USA perché anche là c’era un ‘grande pericolo’ che il popolo esercitasse il proprio potere e decidesse di votare ‘irresponsabilmente’, portando al governo il Partito Comunista Indonesiano (PKI), all’epoca il terzo partito comunista più numeroso al mondo.

Il presidente democraticamente eletto del Congo, Patrice Lumumba, fu assassinato nel 1961 dagli sforzi congiunti di Stati Uniti e Europa, semplicemente perché era deciso a usare le vaste risorse naturali del suo paese per dar da mangiare al suo popolo, e perché aveva osato criticare apertamente e appassionatamente  il colonialismo e l’imperialismo occidentali.

Timor Est ha perso un terzo della sua popolazione solo perché il suo popolo, dopo aver ottenuto l’indipendenza dal Portogallo, aveva osato votare al governo il FREITILIN di sinistra. “Non tollereremo un’altra Cuba presso le nostre coste”, aveva protestato il dittatore fascista indonesiano Suharto, e gli Stati Uniti e l’Australia sono stati vigorosamente d’accordo. Le torture e lo sterminio degli abitanti di Timor Est da parte dell’esercito indonesiano sono stati considerati irrilevanti e neppur degni di menzione nei media di massa.

Al popolo dell’Iran non poteva naturalmente essere affidata la ‘democrazia’. L’Iran è una delle culture più antiche e più grandi della terra, ma il suo popolo voleva usare le entrate del suo petrolio per migliorare la propria vita, non per alimentare multinazionali straniere. Ciò è sempre stato considerato un crimine dalle potenze occidentali: un crimine punibile con la morte.

Il popolo dell’Iran decise di comandare; votò, disse che voleva la nazionalizzazione della sua intera industria petrolifera. Mohammad Mosaddeq, il primo ministro democraticamente eletto dell’Iran dal 1951 al 1953, era pronto a mettere in atto ciò che il popolo chiedeva. Ma il suo governo fu rovesciato da un colpo di stato orchestrato dal MI6 britannico della CIA statunitense, e quella che seguì fu la dittatura omicida della marionetta fuori di testa dell’occidente: Reza Pahlavi. Come in America Latina, invece di scuole, ospedali e progetti residenziali, la gente ebbe squadre della morte, camere di tortura e paura. E’ questo ciò che volevano? E per questo che avevano votato?

Ci sono state letteralmente dozzine di paesi, in tutto il mondo, che hanno dovuto essere ‘salvate’, dall’occidente, dai loro ‘cittadini ed elettori irresponsabili’.  Il Brasile ha recentemente ‘celebrato’ il cinquantesimo anniversario del colpo di stato militare appoggiato dagli USA che inaugurò un orrendo ventennio di dittatura militare. Gli USA hanno appoggiato due colpi di stato in Iraq, nel 1963 e nel 1968, che portarono al potere Saddam Hussein e il suo Partito Baath. La lista è interminabile. Questi sono solo alcuni esempi a caso.

A un esame più attento, l’occidente ha rovesciato, o compiuto tentativi di rovesciare, quasi ogni governo democraticamente eletto, in tutti i continenti che tentava di servire il proprio popolo, offrendogli un tenore di vita e servizi sociali decenti. Un gran risultato, e che energia!

Potrebbe essere, dunque, che l’occidente rispetti la ‘democrazia’ solo quando ‘il popolo è obbligato a governare’ contro il proprio interesse? E quando sta ‘difendendo’ quello che gli è ordinato di difendere dalle élite locali che sono serve degli interessi nordamericani ed europei? … e anche quando stanno difendendo gli interessi delle imprese multinazionali estere e dei governi occidentali che dipendono da tali imprese?

***

C’è qualcosa che si può fare? Se un paese è troppo debole per difendersi con mezzi militari da qualche potente aggressore occidentale, potrebbe rivolgersi a una qualche istituzione democratica sperando di essere protetto?

Impensabile!

Un buon esempio è il Nicaragua, che era stato letteralmente terrorizzato dagli Stati Uniti, per nessun’altra ragione che per il fatto di essere socialista. Il suo governo si è rivolto al tribunale.

La causa è stata intitolata: Repubblica del Nicaragua contro Stati Uniti d’America.

Era una causa del 1986 presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) nella quale l’ICJ sentenziò a favore del Nicaragua e contro gli Stati Uniti e assegnò risarcimenti al Nicaragua.

La sentenza fu lunga, comprendente 291 punti. Tra essi che gli Stati Uniti erano stati implicati nell’”uso illegale della forza”. Le violazioni denunciate comprendevano attacchi a strutture navali e navi nicaraguensi, il minamento di porti nicaraguensi, l’invasione dello spazio aereo nicaraguense e l’addestramento, l’armamento, l’armamento, l’equipaggiamento, il finanziamento e la messa a disposizione di forze (i “contras”) e il tentativo di rovesciare il governo sandinista del Nicaragua.

La sentenza è stata emessa e ci sono state le votazioni e le risoluzioni dell’ONU. Le risoluzioni dell’ONU del 1986 chiedevano il rispetto pieno e immediato della sentenza. Solo la Tailandia, la Francia e la Gran Bretagna si sono astenute. Gli Stati Uniti hanno mostrato un totale disprezzo per il tribunale e hanno opposto il veto a tutte le risoluzioni dell’ONU.

Ha continuato la sua campagna terroristica contro il Nicaragua. Alla fine il paese rovinato ed esausto ha votato nel 1990. Fu presto chiaro che non votava a favore o contro il governo sandinista, ma sul subire altra violenza dal Nord o semplicemente accettare una sconfitta deprimente. Il governo sandinista perse. Perse perché gli elettori avevano una pistola nordamericana puntata alla tempia.

E’ così che funziona la ‘democrazia’.

Ho seguito le elezioni nicaraguensi del 1996 e mi è stato detto dagli elettori, da una grande maggioranza di loro, che avrebbero votato per il candidato della destra (Aleman), solo perché gli USA stavano minacciando di scatenare un’altra ondata di terrori nel caso il governo sandinista fosse salito al potere, democraticamente.

I sandinisti sono oggi tornati. Ma solo perché è cambiata la maggior parte dell’America Latina e c’è unità e determinazione a combattere, se necessario.

***

Anche se gli europei stanno chiaramente beneficiando del neocolonialismo e i saccheggi che vanno avanti in tutto il mondo, sarebbe ridicolo affermare che essi stessi stiano ‘godendo i frutti della democrazia’.

In un affascinante romanzo “Saggio sulla lucidità”, scritto da Jose Saramago, candidato al Premio Nobel per la letteratura, circa l’83 per cento degli elettori di un paese non identificato (molto probabilmente il Portogallo natio di Saramago) decide di votare scheda bianca, esprimendo chiaro disprezzo per il sistema elettorale rappresentativo occidentale.

Questo stato, che si vantava di essere ‘democratico’, reagisce scatenando un’orgia di terrorismo contro i propri cittadini. Diventa subito evidente che al popolo è consentito fare scelte democratiche solo quando il risultato serve gli interessi del regime.

Ursula K Le Guin, recensendo il 15 aprile 2006 il romanzo sulle pagine del The Guardian ha ammesso:

Votare scheda bianca è un segnale inconsueto per la maggior parte dei britannici e degli statunitensi, che non sono abituati a vivere sotto un governo che ha reso il voto privo di significato. In una democrazia funzionante si può considerare il non-voto una protesta pigra, suscettibile di fare il gioco del partito al potere (come quando la bassa affluenza del partito laburista si tradusse nelle rielezioni di Margaret Thatcher e l’apatia del partito Democratico assicurò entrambe le elezioni a George W Bush). Mi è difficile ammettere che il voto non è di per sé un atto di potere e inizialmente sono rimasta cieca alla posizione sostenuta dagli elettori non votanti di Saramago.”

Non avrebbe dovuto esserlo. Persino nella stessa Europa era stato scatenato il terrorismo, in molte occasioni, contro il popolo che decideva di votare ‘scorrettamente’.

L’esempio forse più brutale si ebbe nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, quando i partiti comunisti erano chiaramente in testa per vittorie spettacolari in Francia, Italia e Germania Occidentale. Tale ‘comportamento irresponsabile’ doveva, naturalmente, essere bloccato. Le forze dei servizi segreti sia statunitensi sia britannici fecero un enorme sforzo per ‘salvare la democrazia’ in Europa, impiegando nazisti per spezzare, intimidire, persino assassinare membri di partiti e movimenti progressisti.

A queste squadre naziste fu successivamente consentito, e incoraggiato, di lasciare l’Europa per l’America del Sud, alcuni portando con sé enormi bottini strappati alle vittime scomparse nei campi di concentramento. Tali bottini comprendevano denti d’oro.

In seguito, negli anni ’90, ho parlato con alcuni di loro, e anche con i loro figli, ad Asuncion, la capitale del Paraguay. Erano fieri dei loro atti, impenitenti e nazisti come non mai.

Molti di tali nazisti europei parteciparono attivamente in seguito all’Operazione Condor, così entusiasticamente appoggiata dal dittatore fascista e filo-occidentale paraguayano Alfredo Stroessner. Stroessner era un caro amico e concessore di asilo a molti criminali di guerra della seconda guerra mondiale, tra cui persone come il dottor Josef Mengele, il medico nazista noto anche come ‘Angelo della Morte’, che aveva condotto esperimenti genetici su bambini durante la seconda guerra mondiale.

Così, dopo aver distrutto quell’”irresponsabile processo democratico’ in Europa (l’impero occidentale post-bellico) a molti nazisti europei, che a quel punto servivano lealmente il loro nuovo padrone, fu chiesto di continuare a fare quello che sapevano far meglio. Pertanto contribuirono ad assassinare circa 60.000 sudamericani di sinistra, uomini, donne e bambini, colpevoli di costruire società ugualitarie e giuste nelle loro patrie. Molti di questi nazisti presero parte, direttamente, all’Operación Condor, sotto la supervisione diretta degli Stati Uniti e dell’Europa.

Come scrive Naomi Klein nel suo libro ‘La dottrina degli shock’:

“L’Operaci ón Cóndor, nota anche come Piano Cóndor (in portoghese Operaçao Condor) fu una campagna di repressione e terrorismo politico che in cui furono implicate operazioni dei servizi segreti e assassini di oppositori, ufficialmente messa in atto nel 1975 dalle dittature di destra del Cono Sud dell’America Meridionale. Il programma era mirato a sradicare i comunisti o l’influenza e le idee sovietiche e a sopprimere movimenti attivi o potenziali d’opposizione contro i governi partecipanti.”

In Cile i nazisti tedeschi si rimboccarono le maniche e si misero direttamente all’opera: interrogando,  liquidando e torturando ferocemente membri del governo democraticamente eletto e suoi sostenitori. Condussero anche innumerevoli esperimenti medici su persone, nella cosiddetta Colonia Dirnidad, durante la dittatura di Pinochet il cui dominio era stato costruito e appoggiato dal dottor Kissinger e dalla sua cricca.

Ma torniamo in Europa: in Grecia, dopo la seconda guerra mondiale, sia il Regno Unito sia gli USA furono pesantemente coinvolti nella guerra civile tra forze comuniste e di estrema destra.

Nel 1967, appena un mese prima delle elezioni in cui la sinistra greca doveva vincere democraticamente (lo scenario indonesiano del 1965) gli USA e i loro “colonnelli greci” inscenarono un colpo di stato che segnò l’inizio di una feroce dittatura durata sette anni.

Quello che è successo in Jugoslavia, circa trent’anni dopo, è naturalmente chiaro. A un paese comunista riuscito non poteva essere consentito di sopravvivere, e decisamente non in Europa. Col cadere delle bombe su Belgrado molte delle persone dal pensiero critico e indagatore che avevano conservato qualche illusione sul regime occidentale e i suoi “principi democratici”, l’hanno persa rapidamente.

Ma a quel punto la maggioranza dell’Europa consisteva già di masse indottrinate, alcune delle peggio informate e più monolitiche (nel loro modo di pensare) della terra.

L’Europa e i suoi elettori … Si tratta di quella moltitudine costantemente lamentosa che vuole sempre più soldi e che produce gli stessi ed estremamente prevedibili risultati elettorali ogni quattro, cinque o sei anni. Vive e vota meccanicamente. Ha perso del tutto la sua capacità di immaginare un mondo diverso, di combattere per principi umanitari, e persino di sognare.

Si sta trasformando in un posto estremamente spaventoso, al meglio un museo e, al peggio, un cimitero dell’idealità umana.

***

Come ha detto Noam Chomsky:

Gli statunitensi possono essere incoraggiati a votare, ma non a partecipare più significativamente all’arena politica. Essenzialmente le elezioni sono un metodo per emarginare la popolazione. E’ montata un’enorme campagna di propaganda per far sì che la gente si concentri su questi spettacoli quadriennali e pensi “Questa è politica”. Ma non lo è. E’ solo una piccola parte della politica. La popolazione è stata attentamente esclusa dall’attività politica, e non per caso. Un’enorme quantità di lavoro è stata dedicata a tale disemancipazione. Nel corso degli anni ’60 l’esplosione di partecipazione popolare alla democrazia ha terrorizzato le forze convenzionali, che hanno montato una fiera contro-campagna. Manifestazioni si svolgono oggi a sinistra come a destra nel tentativo di riportare la democrazia nel buco che è il suo posto.”

Arundhati Roy ha commentato nel suo “C’è vita dopo la democrazia?”:

“La domanda qui, realmente, è: che cosa abbiamo fatto alla democrazia? In che cosa l’abbiamo trasformata? Cosa succede quando ci si è giocata la democrazia? Quando è stata svuotata e privata di significato? Che cosa accade quando ciascuna delle sue istituzioni si è metastatizzata in qualcosa di pericoloso? Che cosa succede oggi che la democrazia e il Libero Mercato si sono fusi in unico organismo predatore con un’immaginazione meschina, ristretta che s’incentra quasi interamente sull’idea della massimizzazione del profitto? E’ possibile invertire questo processo? Qualcosa che è mutato può tornare a essere ciò che era?”  

***

Dopo tutta quella brutalità e a dispetto dei popoli di tutto il mondo l’occidente sta oggi insegnando la democrazia al pianeta. Sta indottrinando asiatici e africani, gente del Medio Oriente e del Sub-continente, su come rendere i loro paesi più ‘democratici’. E’ davvero difficile da credere; dovrebbe essere una delle cose più ridicole del mondo, ma sta succedendo e tutti tacciono al riguardo.

Quelli che ascoltano senza scoppiare a ridere sono in realtà ben pagati.

Ci sono seminari; persino progetti di aiuti dall’estero collegati alla ‘buona amministrazione’, sponsorizzati dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. L’Unione Europea è in effetti molto più attiva in questo campo. Come la mafia italiana trasmette messaggi velati ma inequivocabili al mondo: “Fate come vi diciamo o vi spezzeremo le gambe … Ma se obbedite, venite con noi e v’insegneremo come essere un buon collaboratore di Cosa Nostra! E vi daremo della pastasciutta e del vino mentre imparate.”

Poiché ci sono così tanti soldi, cosiddetti ‘finanziamenti’ … membri dell’élite, del mondo accademico, dei media e di organizzazioni non governative di paesi che sono stati saccheggiati dall’occidente – paesi come Indonesia, Filippine, Repubblica Democratica del Congo, Honduras o Colombia – inviano eserciti di persone a farsi volontariamente indottrinare (pardon, “illuminare”) per apprendere la democrazia dai maggiori assassini del vero “potere del popolo”; dall’occidente.

Violare la democrazia è un affare enorme. Zittirla è di tale affare. Imparare come restare inattivi e non intervenire contro le forze esterne che distruggono la democrazia nel tuo paese, fingendo contemporaneamente di essere ‘impegnato e attivo’, è  in realtà l’affare migliore, molto migliore che costruire ponti o istruire bambini (da un punto di vista mercantilista).

Una volta, all’Università dell’Indonesia, dove ero stato invitato a parlare, uno studente mi ha chiesto “qual è il modo per progredire”, per rendere il suo paese più democratico? Ho risposto, guardando numerosi membri del personale docente:

“Pretendete che i vostri insegnanti non vadano più in Europa in viaggi totalmente pagati. Pretendente che smettano di farsi addestrare su come lavarvi il cervello. Non andateci nemmeno voi, a studiare. Andateci per vedere, per capire e per imparare, ma non per studiare … l’Europa vi ha derubato di tutto. Sta ancor oggi saccheggiando il vostro paese. Che cosa pensate di imparare là? Pensate davvero che v’insegneranno come salvare la vostra nazione?”

Gli studenti hanno cominciato a ridere. I professori erano furiosi. Non sono stato più invitato di nuovo. Sono sicuro che i professori sapevano esattamente di che cosa stessi parlando. Gli studenti no. Pensavano che avevo fatto un bello scherzo. Ma non stavo cercando di essere divertente.

***

Mentre scrivo queste parole la giunta militare tailandese si è impossessata del paese. L’occidente tace: l’esercito tailandese è un alleato estremamente stretto. Democrazia all’opera …

E mentre scrivo queste parole, il governo fascista di Kiev sta dando la caccia, rapendo e facendo ‘sparire’ persone all’est e al sud dell’Ucraina. Per qualche folle inversione della logica i media industriali dell’occidente stanno riuscendo a incolpare la Russia. E solo pochi si rotolano per terra dal ridere.

Mentre scrivo queste parole gran parte dell’Africa è in fiamme, totalmente distrutta dagli USA, dalla Gran Bretagna, dalla Francia e da altre potenze coloniali.

Stati vassalli come le Filippine sono oggi letteralmente pagati per diventare nemici della Cina.

L’avventurismo neofascista giapponese, pienamente appoggiato dagli Stati Uniti, può facilmente scatenare la terza guerra mondiale. E lo stesso risultato possono produrre l’avidità e le pratiche fasciste in Ucraina.

Democrazia! Potere del popolo!

Se l’occidente fosse rimasto al posto che gli appartiene in Europa e in America del Nord dopo la seconda guerra mondiale, il mondo difficilmente avrebbe problemi oggi. Persone come Lumumba, Allende, Sukarno, Mossadeq avrebbero guidato le loro nazioni e continenti. Avrebbero comunicato con i loro popoli, interagito con essi. Avrebbero costruito il proprio stile di ‘democrazia’.

Ma tutto ciò che era venuto dalla Conferenza di Bandung del 1955, dagli ideali del movimento dei Non-allineati, è stato ridotto in rovina e affogato nel sangue. Le vere speranze della gente del mondo fatte a pezzi, inondate di piscio e poi buttate nella spazzatura.

Ma inutile sprecare altro tempo a limitarsi ad analizzare e a piangere sul latte versato. E’ tempo di voltar pagina!

Il mondo è stato torturato da Europa e Stati Uniti per decenni e per secoli. E’ stato torturato nel nome della democrazia … ma è stata tutta un’enorme menzogna. Il mondo è stato torturato semplicemente a causa di avidità e razzismo. Guardate semplicemente alla storia. L’Europa e gli Stati Uniti hanno semplicemente smesso di chiamarli ‘negri’, ma non hanno per loro più rispetto di prima. E sono disposti, come prima, a sacrificare milioni di vite umane.

Smettiamo di venerare le loro urne e quegli insignificanti pezzi di carta che vogliono ci infiliamo. Non c’è potere popolare in questo. Guardate agli stessi Stati Uniti; dov’è la nostra democrazia? E’ un regime monopartitico interamente controllato da fondamentalisti del mercato. Guardate alla nostra stampa e propaganda …

Il governo del popolo da parte del popolo, la vera democrazia, si può realizzare. Noi, il popolo, siamo stati sviati, intellettualmente, cosicché non abbiamo riflettuto su come farlo, per così tanti decenni.

Oggi noi, molti di noi, sappiamo che cosa è sbagliato ma non siamo ancora sicuri di che cosa sia giusto.

Riflettiamo e ricerchiamo; sperimentiamo. E anche, prima di tutto, rigettiamo quel fascismo. Facciamogli mettere quei pezzi di carta dovunque vogliano! Lasciamoli fingere di non essere schiavi di venditori e truffatori. Lasciamoli fare quello che vogliono; là, dov’è il loro posto.

La democrazia è più di un’urna. E’ più di una moltitudine di partiti politici. E’ quando la gente può scegliere davvero, decidere e costruire una società che può sognare. La democrazia è l’assenza della paura che napalm e bombe assassinino i nostri sogni. La democrazia è quando la gente parla e da quelle parole cresce la sua nazione. La democrazia è quando milioni di mani si uniscono e da quella magnifica unione cominciano a correre nuovi treni, nuove scuole cominciano a insegnare, e nuovi ospedali cominciano a guarire.  Tutto questo dal popolo e per il popolo! Tutto questo creato dall’orgoglio e da esseri umani liberi come dono per tutti, per la propria nazione.

Sì, lasciate che i padroni di schiavi mettano i loro pezzi di carta nella scatola, o da qualche altra parte. Possono chiamarla democrazia. Noi chiamiamo democrazia qualcos’altro … il potere del popolo, un grande scambio di idee, di speranze e di sogni. Facciamo sì che sia chiamata ‘democrazia’ la nostra assunzione del controllo delle nostre vite e delle nostre nazioni!

 

Andre Vltchek è un romanziere, regista e giornalista d’inchiesta. Si è occupato di guerre e conflitti in dozzine di paesi. La sua discussione con Noam Chomsky ‘ On Western Terrorism[A proposito del terrorismo occidentale] sta andando ora in stampa. Il suo romanzo politico, acclamato dalla critica, ‘Point of No Return’[Punto di non ritorno] è ora riedito e disponibile. Oceania è il suo libro sull’imperialismo occidentale nel sud del Pacifico. Il suo libro provocatorio sull’Indonesia post-Suharto e sul modello fondamentalista del mercato è intitolato “Indonesia  – The Archipelago of Fear” [Indonesia – l’arcipelago della paura]. Ha appena completato il documentario Rwanda Gambit[Gambetto ruandese] sulla storia del Ruanda e sul saccheggio della Repubblica Democratica del Congo. Dopo aver vissuto per molti anni in America Latina e in Oceania, Vltchek attuale risiede e lavora in Asia Orientale e in Africa. Può essere raggiunto attraverso il suo sito web o al suo indirizzo Twitter.
Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org
Originale: http://www.counterpunch.org/2014/05/23/down-with-western-democracy/
traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2014 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0
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