Il cavallo di Troia
Scritto da Piemme
Camusso segretaria, sconfitta la Fiom
«Una ulteriore avvisaglia di quale sia la piega che prenderà la CGIL è rappresentata dalla scottante questione della rappresentanza sindacale. In netta opposizione alla FIOM e alla sua decisione di presentare una legge di iniziativa popolare per una soluzione legislativa universalistica e almeno formalmente democratica, la Camusso perora la "via pattizia", ovvero un accordo tra le parti — sullo stile di quello vergognoso del 20 dicembre 1993 che portò alla costituzione delle Rsu (vedi Il Sole 24 Ore di oggi) —, dunque peggiorativo di quello del 1993, nel senso che la democrazia sui posti di lavoro, già gravemente lesionata, sarebbe definitivamente seppellita. Per questo temiamo che la Camusso, ci farà vedere i sorci verdi, che sarà un Cavallo di Troia del Capitale».
«Con 125 sì, 21 no e 12 astenuti, il Comitato Direttivo della CGIL ha eletto oggi Susanna Camusso Segretario Generale al posto di Guglielmo Epifani. Su 162 membri del Direttivo hanno votato in 158, ovvero il 97,5%. I voti favorevoli alla Camusso, fino a ieri Vicesegretario e Segretario Generale designato dallo stesso Epifani, sono stati il 79,1% del totale. La percentuale dei no si attesta sul 13,3%, mentre la percentuale degli astenuti è pari al 7,6%».
Così scriveva ieri il sito della CGIL.
Una sconfitta della FIOM, aggiungiamo noi, come del resto fanno notare la gran parte dei commentatori. Giubilo anzitutto tra le fila confindustriali, che la Camusso conoscono meglio dei tesserati CGIL, per loro una perfetta sconosciuta fino al maggio 2010 quando, dopo essere stata resuscitata da Epifani in persona nel giugno 2008, venne scelta come Vice segretaria confederale.
Perché l'elezione della Camusso da parte del conclave cardinalizio della CGIL è una sconfitta per la FIOM? Anzitutto va ricordato, e non è un caso che la biografia ufficiale sul sito della CGIL si guardi bene dal segnalarlo, che nel 1992 essa venne allontanata dalla FIOM medesima dopo che i lavoratori e anzitutto le lavoratrici del gruppo FIAT protestarono per la firma di un accordo aziendale particolarmante capestro soprattutto per le donne. Va dunque da sé che l'elezione a segretaria proprio della Camusso, non fosse che simbolicamente, è per la FIOM uno smacco. Ma non solo di simbologia stiamo parlando.
Intanto un ragionamento va fatto sui numeri. Il fatto che abbiano votato contro l'elezione della Camusso il 13,3% dei membri del Direttivo, mentre la "seconda mozione" di minoranza (formalmente quella di sinistra) all'ultimo congresso della CGIL aveva ottenuto 17,07%, evidenzia non solo l'isolamento della FIOM in seno alla CGIL, ma la sua perdita di terreno, e ciò proprio dopo la vicenda Pomigliano e la prova di forza del 16 ottobre.
Ecco dunque spiegata l'esultanza con cui Il Sole 24 ore di oggi commenta l'elezione della Camusso: «Una vittoria dei riformisti sul massimalismo», una vittoria che complica infatti le cose a Landini poiché, tra l'altro, rafforza la fronda interna, ovvero l'ala destra della FIOM.
Ma andiamo alla sostanza.
Il 19 settembre, non appena il parlamentino della CGIL aveva ufficialmente candidato la Camusso a segretaria, nell'articolo (molto letto) «Susanna Camusso: chi è costei? DI NUOVO UN "SOCIALISTA" ALLA GUIDA DELLA CGIL» scrivevamo:
Qualcuno ci ha fatto notare che parlare di "fascistizzazione del sindacato" è eccessivo. Non pensiamo. I prossimi mesi ci diranno se avevamo ragione, se il nostro pronostico era giusto o sbagliato. Certo, tutto dipende dall'esito della guerra per bande dentro il Palazzo. Ma se Berlusconi sarà tolto di mezzo, e se invece che elezioni anticipate avremo un governo di salvezza nazionale come i padroni, il PD, Fini e Casini auspicano, noi siamo pronti a scommettere, non solo che non ci sarà alcuno sciopero generale (pur all'acqua di rose, come si conviene in casa CGIL), ma un allineamento della CGIL stessa su posizioni non solo concertative, ma filo-governiste. Noi abbiamo usato la definizione di "fascistizzazione soffice del sindacato" (1). Ogni analogia va presa con le pinze: noi indicavamo la definitiva trasformazione di CISL e UIL in sindacati gialli, una forma della fascistizzazione, ovvero la loro sussunzione in un sistema corporativo della più bell'acqua, ovviamente sacramentato dallo stato e dalle leggi, oltre cha da accordi tra le parti sociali. Noi riteniamo che con la Camusso non saranno CISL e UIL a tornare sui loro passi, ma la CGIL ad essere risucchiata nel campo del corporativismo concertativo.
Ciò, ovviamente, non tanto per capacità demiurgiche della Camusso, quanto per la dinamica sovraordinatrice della crisi sistemica, con la sua tendenza alla polarizzazione, la quale obbliga il sindacato, o ad assumere posizioni antagonistiche o a diventare uno strumento di mero controllo della forza-lavoro facente le veci del Capitale.
Una ulteriore avvisaglia di quale sia la piega che prenderà la CGIL è rappresentata dalla scottante questione della rappresentanza sindacale. In netta opposizione alla FIOM e alla sua decisione di presentare una legge di iniziativa popolare per una soluzione legislativa universalistica e almeno formalmente democratica, la Camusso perora la "via pattizia", ovvero un accordo tra le parti — sullo stile di quello vergognoso del 20 dicembre 1993 che portò alla costituzione delle Rsu (vedi Il Sole 24 Ore di oggi) —, dunque peggiorativo di quello del 1993, nel senso che la democrazia sui posti di lavoro, già gravemente lesionata, sarebbe definitivamente seppellita. Per questo temiamo che la Camusso, ci farà vedere i sorci verdi, che sarà un Cavallo di Troia del Capitale.