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E se il lavoro fosse senza futuro? (III Parte)

Perché la crisi del capitalismo e quella dello stato sociale trascinano con sé il lavoro salariato

Giovanni Mazzetti

Quaderno Nr. 5/2016 - Formazione online - Periodico di formazione on line a cura del centro studi e iniziative per la riduzione del tempo individuale di lavoro e per la redistribuzione del lavoro sociale complessivo

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Quiqui le parti precedenti.

 

Presentazione quinto quaderno di formazione on line

Presentazione Parte III di “E se il lavoro fosse … senza futuro?”

Il limite della nostra forma di sapere è che pur parlando continuamente di cambiamento in realtà non abbiamo alcuna idea di come rappresentarlo. Dopo aver ricostruito la dimensione storica dell’ascesa del rapporto di lavoro salariato, affrontiamo in questi due capitoli il processo attraverso il quale si è, con lo Stato sociale keynesiano, avviato un rozzo superamento di quel rapporto. E’ la complessa storia dell’affermazione del keynesismo e delle sua implicazioni.

 

Parte quarta

L’inizio dell’incerto cammino al di là del rapporto salariato

Capitolo undicesimo

Alla frontiera del rapporto di merce

Qual è il limite del rapporto di merce, cioè l’aspetto che, dopo averne riconosciuto il ruolo storico positivo, come abbiamo fatto,  ci permette di esprimere nei suoi confronti una valutazione (anche) negativa?

Possiamo rispondere:  nella natura privata della relazione che in esso si esprime.  Con un approccio riduzionistico,  il singolo “decide per proprio conto quale sarà il suo contributo produttivo” 1.  Questo perché immagina che, pur procedendo in totale indipendenza 2 dagli altri, e instaurando con loro una relazione che nasce e si esaurisce nel momento dello scambio 3, sia comunque in grado di dominare gli effetti sociali della propria azione, e cioè di ottenere il risultato atteso.

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