Sembra che il modulo di iscrizione alla newsletter non funzioni su Chrome e derivate (Brave, Vivaldi, ecc.). Chi voglia iscriversi avendo a disposizione soltanto uno di questi programmi può farlo utilizzando il cellulare, oppure spedire una email all'indirizzo tonino1@sinistrainrete.info specificando:
1) nome utente,
2) indirizzo email,
3) se si vuole ricevere la Newsletter in formato html o testo semplice,
4) se interessano tutti gli articoli o solo quelli in evidenza.
Ci scusiamo per l'inconveniente.
Notizie sull'operazione speciale condotta dall'esercito russo in Ucraina
Le parole dovrebbero essere annoverate nell’elenco delle droghe pesanti, e purtroppo a chiunque può capitare di farsi ogni tanto una “pera” eccessiva. Il quotidiano neocon “il Foglio” si è approfittato del “trip” di uno dei padri costituenti, Umberto Terracini, per fargli fare una figuraccia postuma mettendo in evidenza alcune sue frasi poco felici in sostegno di Israele. Dopo averci ammonito sul fatto che anche Terracini considerava l’antisionismo una forma di antisemitismo, ci viene proposta una citazione nella quale il vecchio comunista...
Da questa parte del "mondo democratico occidentale", molti di noi si dibattono tra rabbia e la sensazione drammatica di impotenza nell'assistere allo sterminio in diretta di un intero popolo. A volte questo senso di frustrazione si trasforma in disagio somatizzato, in depressione (parlo per me e per gli amici e compagni con cui mi confronto ogni giorno). In altri casi, invece, rischia di generare reazioni di autoconservazione fatalista, ricerca del deus ex machina, rimozione. Eppure qualcosa si muove. Qualcosa possiamo fare. Una piccola...
1. Seguendo un copione creato a tavolino per ingannare la mente di chi si abbevera ai telegiornali della sera, gli Stati Uniti continuano a tirare il guinzaglio legato al collo del cagnolino d’oltremanica. Quel cagnolino era un tempo l’Impero britannico’, oggi solo un maggiordomo che esegue gli ordini dell’Impero Atlantico: tenere Julian Assange in prigione fino alla morte. Per la più grande democrazia al mondo – da esportare, se del caso, a suon di bombe e che ormai solo i politici europei (e italiani) credono sia tale – il rischio più...
Qualcuno parla di rischio di terza guerra mondiale davanti alla rappresaglia dell’Iran verso Israele, ma cari miei, una terza guerra mondiale sarebbe solo nucleare. Perciò, definitivamente distruttiva dell’umanità. Avete presente l’anime e il manga “Ken il Guerriero”? Lì, almeno, le armi nucleari sono state relativamente innocue: hanno distrutto il mondo, ma non hanno lasciato radiazioni. Ma nella realtà, una guerra di tale portata, ridurrebbe il mondo a una landa desolata radioattiva, invivibile. E per quanto noi siamo governati dai...
Il Governo è in difficoltà, è debole. Questo è il precipitato politico di un ragionamento che prende le mosse dalla scelta del Governo di approvare un Documento di economia e finanza (DEF) privo delle principali informazioni sulle tendenze della finanza pubblica e dei conseguenti effetti macroeconomici. Il DEF è il principale strumento di programmazione economica del Governo, serve a definire il quadro della finanza pubblica per l’anno in corso e per il successivo triennio. In pratica, con il DEF il Governo è chiamato a mettere nero su bianco...
Dopo l’oblio dell’attacco al Crocus da parte dei media d’Occidente, preoccupati solo di discolpare l’Ucraina dalle evidenti responsabilità, come peraltro accaduto varie volte in passato – a parte eccezioni che confermano la regola – per altre azioni oscure di Kiev, anche l’attacco di droni alla centrale atomica di Zaporizhzhia è passato sottotraccia, come qualcosa di marginale. L’attacco alla centrale di Zaporizhzhia e i topos delle guerre infinite E ciò nonostante la gravità dell’accaduto: se l’attacco fosse riuscito al 100% poteva creare...
Il senso di colpa domina incontrastato nella multiforme platea dei sentimenti umani. Senso di colpa per non essere abbastanza, per non aver superato l’esame, per non aver performato quanto desideravamo, per aver disatteso le aspettative, per non aver concluso un lavoro, per aver trascurato passioni e interessi, per aver manifestato rabbia, tristezza e paura, per gli errori commessi, per le azioni compiute, per una parola fuori posto, per non esserci stata, per aver mangiato, per aver risposto nervosamente, per quella carezza non data, quei...
Immancabili, come ogni anno, i dati Istat sull’andamento demografico del paese registrano un deciso segno meno”. Che non è grave soltanto in sé, ma soprattutto perché conferma una tendenza di lunghissimo periodo. Dal 1964 a oggi sono stati pochissimi gli anni in cui le nuove nascite sono state più numerose dell’anno precedente, ma anche a uno sguardo disattento balza agli occhi che la dimensione delle diminuzioni è sempre alta, mente i “rimbalzi” sono sempre appena percettibili. Il risultato finale, al 2023, non lascia dubbi: i nuovi nati...
‘Essere democratici è una fatica immane. Allora perché continuiamo a esserlo quando possiamo prendere una scorciatoia più rapida e sicura?’. Così Michela Murgia, la scrittrice sarda recentemente scomparsa, nel suo pamphlet del 2018 dal titolo provocatorio: ‘Istruzioni per diventare fascisti’. Con una originale sapienza dialettica, com’era suo stile di comunicazione in ogni dibattito pubblico e nel relazionare sulle grandi ingiustizie e ineguaglianze che affliggono le società odierne, Michela Murgia, nel suo saggio, ci invita a sottoporci a...
I due anni della pestilenza da Covid-19 si sono rivelati una grande imprevedibile opportunità per testare il livello di ubbidienza che, si può ottenere applicando un regime disciplinare come lo è stato l’obbligo di vaccinarsi, appunto. La narrativa secondo la quale il barbaro no-vax e chi lo sostiene rappresentano il Male, e quindi vanno denigrati, censurati, emarginati, criminalizzati ha funzionato. Pertanto, lo stesso identico canone è stato applicato su una nuova dicotomia buono-cattivo nella politica internazionale. Stesso manicheismo,...
L’avesse compiuto, per dire, il Ministro degli esteri russo Sergej Lavrov, un gesto come quello del suo omologo britannico David Cameron, recatosi in “visita di lavoro” da Donald Trump in USA, intrattenendosi – magari – in Germania, con Sahra Wagenknecht, per di più alla vigilia delle elezioni, il coro liberal avrebbe subitamente gridato alle «interferenze russe nei processi democratici dei paesi liberi». Ma fatto tra “alleati”, per di più di estrazione anglosassone, la cosa rientra nella normalità e, trattandosi della “democratica Ucraina...
Un’analisi di cosa succede e di cosa si prospetta in Medioriente, a partire dal genocidio in atto a Gaza, dalla rivolta generale palestinese, dallo scontro tra Stato Sionista e Asse della Resistenza in Libano, Siria, Iraq, Yemen, all’indomani dell’attacco israeliano all’ambasciata iraniana a Damasco. Una panoramica che parte dalla ritirata della FOI (Forza di Offesa Israeliana) dalla metà sud di Gaza, dopo sei mesi di offensiva del presunto “esercito più potente del Medioriente” che non è riuscito a controllare la Striscia, annientare Hamas e...
In vista della settimana di mobilitazione dei lavoratori all’interno dell’accademia italiana, proponiamo qui un resoconto delle linee d’intervento del movimento negli ultimi mesi, mettendo al centro i punti politici principali che stanno caratterizzando le proteste dei lavoratori e delle lavoratrici dell’università di concerto con i movimenti studenteschi. Si tratta di una riflessione che vuole essere un punto di partenza che ci porti allo sciopero del 9 aprile di tutto il mondo universitario, una data che deve essere un punto di partenza per...
Trent’anni dopo il genocidio in Ruanda, innescato dall’abbattimento dell’aereo privato su cui viaggiavano il presidente del Paese e il suo omologo del Burundi, e spacciato per l’esplosione di un conflitto etnico tra Hutu e Tutsi, si continua a discutere sulle cause del massacro di quasi un milione di persone. Dopo tre decenni, si evidenziano implicazioni che gettano una luce meno semplificata su quegli eventi drammatici: a cominciare dal ruolo delle grandi potenze che cercavano di accaparrarsi le enormi risorse strategiche nella regione dei...
È certamente corretto sostenere che le motivazioni che stanno spingendo Washington a mettere sotto assedio Pechino sono di natura economica. Paradossalmente questa tesi è stata infatti espressa indirettamente dalla stessa Segretario al Tesoro Yellen, in una intervista della settimana scorsa che non ha avuto la risonanza che avrebbe meritato nonostante anticipasse i temi che la stessa Yellen sta trattando con l'élite politica cinese nel suo viaggio diplomatico in corso in questi giorni. Di importanza capitale per comprendere la situazione a...
Pubblichiamo un estratto della prefazione del libro “Ucraina, Europa, mondo. Guerra e lotta per l’egemonia mondiale” di Giorgio Monestarolo (Asterios, Trieste, pp.106, euro 13). L’autore è ricercatore presso il Laboratorio di Storia delle Alpi dell’Università della Svizzera italiana e docente di Storia e Filosofia al liceo Vittorio Alfieri di Torino. La prefazione è del generale Fabio Mini, che tra le altre cose è stato generale di Corpo d’Armata, Capo di Stato Maggiore del Comando NATO del Sud Europa e comandante della missione...
Volete uscire dal dominio neoliberista, volete allentare la morsa della gabbia d’acciaio capitalista, volete invertire l’allungamento in corso da decenni della scala sociale di cui tra l’altro vi è vietato l’uso per provare a scalarla. Avete idee di mondo migliore, più giusto, qualsiasi sia la vostra idea di “giusto”. Tutto ciò è politico. Ma la vostra società non è ordinata dal politico, è ordinata dall’economico. È l’economico il regolamento del gioco sociale, è lui a dettare scala di valori, premi, punizioni, mentalità e cultura comune. E...
Nelle Conferenze di La Paz, nel 1995, il teologo e filosofo argentino, tra i pionieri della Teologia della Liberazione e in esilio dalla sua patria durante il regime fascista sviluppa la sua attentissima lettura di Marx dal punto di vista rivendicato dell’esternità e del lavoro ‘vivo’; ovvero della persona effettiva, reale, completa. Questo, declinato nelle sue diverse forme, marginali e ‘poveri’, stati subalterni e periferici, è il tema centrale della filosofia e della prassi politico-culturale ed etica di Dussel. Proviamo, dunque, a...
Come ha potuto succedere? Che mostruosità! Tutte quelle armi che circolano! Ma in che tempi viviamo! Colpa dei genitori….Colpa della scuola…. Sono le esclamazioni dei manigoldi ipocriti che tendono a ottunderci il cervello mentre cerchiamo di farci capaci dell’enormità di un bambino di dodici anni che entra in classe con una pistola e spara e uccide suoi compagni. Si assembrano sugli schermi e nelle paginate psicologi, sociologi, esperti di ogni risma da un euro all’etto a disquisire sul fattaccio. E tutti, indistintamente, a mancare...
L’apparente moderazione dell’Iran di fronte all’aggressione israeliana non dovrebbe essere confusa con la debolezza. Teheran esercita costantemente pressioni su Tel Aviv attraverso i propri metodi, preparando attentamente il terreno per il disfacimento di Israele. «La leggenda narra che una rana posta in una pentola poco profonda piena d’acqua riscaldata su un fornello rimarrà felicemente nella pentola d’acqua mentre la temperatura continua a salire, e non salterà fuori anche se l’acqua raggiunge lentamente il punto di ebollizione e uccide la...
Più passano i giorni, più Israele procede nella sua campagna di sterminio, più si isola dal resto del mondo, più comprendo che il pogrom del 7 ottobre, pur essendo, come non può che essere un pogrom, un’azione atroce moralmente inaccettabile, è stato un atto politico capace di cambiare la direzione del processo storico. La conseguenza immediata di quell’azione è stata lo scatenamento di un vero e proprio genocidio contro la popolazione di Gaza, ma il genocidio era in corso in modo strisciante da settantacinque anni, nei territori occupati, in...
Marx era consapevole della difficoltà che l’idea di classe poneva come categoria che rappresenta un insieme eterogeneo di lavoratori, perché sapeva che il proletariato era composto non solo dagli operai di fabbrica ma da tanti altri lavoratori che, al pari di oggi, avevano in comune il fatto di trovarsi nella stessa posizione nei rapporti di potere. Tuttavia, nel pieno del capitalismo industriale, la classe in termini marxiani ha rappresentato una categoria utile a descrivere l’asimmetria dei rapporti di produzione e come questi fossero...
Premettendo che l'uscita di CS dai social ebbe molte ragioni circostanziate e che continuo a pensare che i social network siano già da tempo "territorio nemico", cominciamo mettendo in rilievo l'annuncio nell'articolo: Sabato 11 Maggio alle ore 10 presso il Centro Congressi Cavour sito a Roma in Via Cavour 50/a, ci riuniremo per il decennale de L’Interferenza e sarà l’occasione, oltre che per un dibattito politico sui vari temi di politica e di politica internazionale, anche per lanciare una battaglia per la libertà di informazione, per...
I ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sono sempre più poveri. Alla base del divario, tra gli altri fattori, anche le eredità che in molti Paesi passano di mano senza essere tassate, o quasi. Così per la prima volta in 15 anni, secondo i dati di Forbes, tutti i miliardari sotto i 30 anni hanno ereditato la loro ricchezza. Detto in altri termini: nessuno di loro ha un’estrazione socio-economica familiare differente e si è “fatto da solo”. Addio ascensore sociale: il “grande trasferimento di ricchezza” – 84.000 miliardi di dollari nei...
Il giornale statunitense Politico ha intervistato alcuni ufficiali militari ucraini di alto rango che hanno prestato servizio sotto il generale Valery Zaluzhny silurato a febbraio da Zelenski. Le conclusioni sono che per l’Ucraina “il quadro militare è cupo”. Gli ufficiali ucraini affermano che c’è un grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva. Inoltre, grazie a un peso numerico molto maggiore e alle bombe aeree guidate che stanno distruggendo le posizioni ucraine ormai...
L’assassinio del generale Reza Zahedi in un edificio dell’ambasciata iraniana di Damasco, assassinato insieme ad altri membri delle guardie rivoluzionarie, supera un’altra delle linee rosse che normalmente hanno limitato la portata dei conflitti del Secondo dopoguerra, evitando al mondo escalation ingestibili (il mondo guidato da regole esisteva prima dell’89; dopo il crollo del Muro, le regole sono state riscritte a uso e consumo degli Usa…). Anzitutto perché Israele ha colpito un alto ufficiale di una nazione non ufficialmente in guerra....
Sul quotidiano La Stampa di ieri è stata pubblicata una significativa intervista al fisico Carlo Rovelli che ha preso posizione a sostegno delle mobilitazioni degli studenti che chiedono la sospensione della collaborazione tra le università italiane e le istituzioni israeliane. Qui di seguito il testo dell’intervista Carlo Rovelli, fisico teorico, autore dei bestseller di divulgazione scientifica “Sette brevi lezioni di fisica” e “L’ordine del tempo”, non è uno da giri di parole. Nemmeno quando le idee rischiano di essere impopolari. Di...
Riporto questo articolo di Xi Jinping uscito ieri sul L’Antiplomatico, che conferma quanto ho avuto modo di analizzare in un mio contributo apparso si Carmilla e ripreso da Sinistrainrete poche settimane or sono. Non starò a ripetermi in queste sede e in estrema sintesi, mi limito a ribadire che quello cinese non è socialismo, ma nell’ambito di un processo internazionale multipolare occorre sostenere tutte le forze e i paesi che vanno in quella direzione e che di fatto contribuiscono al declino storico e generale dell’imperialismo atlantista,...
Mi scuso con chi legge questo articolo perché era mia intenzione aprire alla grande con una congrua citazione marxiana dai Grundrisse, quella che si avvia con: «Der Krieg ist daher eine…». Poi ho assistito in TV a una pensosa trasmissione condotta dal noto filosofo con nome primaverile, Fiorello, e ho cambiato idea. Il pensatore ha introdotto la categoria post-postmoderna di Ignoranza Artificiale. A questo punto ho meditato. Grande LLM di GPR-3! Grandissimo PaLM-2 che è addestrato da 340 miliardi di parametri! Grandioso GPT-4 addestrato da un...
Terminata la lettura delle scarse 150 pp. del volume di Stefano Isola, A fin di bene: il nuovo potere della ragione artificiale (Asterios, 2023), la sensazione è di inquietudine. Il dibattito sulle potenzialità della cosiddetta “intelligenza artificiale” (AI) è salito al punto da echeggiare i temi della fantascienza sulla “rivolta delle macchine”. Impressiona il fatto che la denuncia dei rischi venga non da qualche sorta di “primitivista”, ma da imprenditori del settore e da ricercatori. “Il 49% dei ricercatori di intelligenza artificiale ha...
Aleksandr Herzen diceva che il nichilismo non è il voler ridurre le cose a nulla, bensì riconoscere il nulla quando lo si incontra. La nulliloquenza non sarebbe difficile da individuare, dato che consiste nel muoversi costantemente su categorie astratte senza mai scendere nel dettaglio concreto. Purtroppo a volte è sufficiente drammatizzare la mistificazione nel modo giusto per far cascare l’uditorio nell’illusione. Nel gennaio scorso ci hanno raccontato la fiaba sul liberista, “libertario” e “anarco-capitalista” Xavier Milei, neo-presidente...
Ieri sera nel salotto di Floris il padre di Ilaria Salis ha pronunciato le seguenti parole: “Mia figlia è in carcere perché è una donna, perché è antifascista e perché non è ungherese”. Ora, un padre direbbe e farebbe di tutto pur di tirar fuori la propria figlia dalla galera, e questo ci sta tutto ed è ciò che lo nobilita. Dopo di che se crede o meno in ciò che dice o sia solo una escamotage per aiutare la figlia non lo sappiamo perché non siamo nella sua testa e, tutto sommato, è anche irrilevante saperlo. Chiarito questo, lo spropositato...
In prima serata per modo di dire, ovviamente. Come diceva qualcuno, se campi abbastanza ne vedi di tutte le specie. Aggiungerei che finisci per vedere tutto e il contrario di tutto. Esce su Netflix Il problema dei tre corpi e improvvisamente tutti parlano di caos deterministico, il che è molto curioso ai miei occhi. È molto curioso perché mi ricordo molto bene di quando iniziai a parlare di teorie del caos. Fu nel 2016 e il partito de lascienza ci mise poco a classificare la cosa: "le teorie del caos sono un marker dell'antivaccinismo". Mi...
Quattro autorevoli personalità tedesche – Peter Brandt, storico e figlio del cancelliere Willy Brandt, il politologo Hajo Funke, il generale in pensione Harald Kujat e Horst Teltschik, già consigliere del cancelliere Helmut Kohl – hanno presentato un piano di pace (qui il testo tradotto) altamente competente e realistico su come si potrebbe porre fine alla guerra in Ucraina attraverso un cessate il fuoco e successivi negoziati di pace. Si tratta probabilmente della proposta di pace più completa e innovativa che sia stata avanzata da un...
Quando il conflitto in Ucraina passerà alla storia, le passioni si placheranno e gli storici professionisti inizieranno ad analizzare gli eventi del recente passato, rimarremo tutti scioccati: come è potuto accadere che abbiamo accettato per oro colato un'ovvia menzogna? È consuetudine ironizzare sul passato di Vladimir Zelenskyj nel mondo dello spettacolo, ricordando come simulava suonare il pianoforte con i genitali per il divertimento del pubblico. C'erano altre battute di basso livello nel suo repertorio. Ma questo fu l’inizio, e...
Il libro di Giorgio Monasterolo, Ucraina, Europa mondo. Guerra e lotta per l’egemonia mondiale, pubblicato dalla casa editrice Asterios (2024), affronta l’argomento guerra in Ucraina e quella fra Israele e palestinesi della striscia di Gaza rispondendo contemporaneamente a due domande: come scoppiano i conflitti militari e perché. E’ opportuno, sostiene, spostare l’attenzione dal “come”, dalla logica aggressore-aggredito – secondo la quale la guerra ucraina è iniziata nel 2022, con l’attacco russo e quella di Gaza nell’ottobre 2023 con il...
«Indipendentemente dalla volontà degli uomini e delle autorità che li dirigono», scrive Fernand Braudel, i fenomeni collettivi si generano, accadono, tramontano, mutano (Civiltà materiale, economia e capitalismo (secoli XV-XVIII), vol. III, I tempi del mondo, trad. di C. Vivanti, Einaudi, Torino 1982, p. 65). Una volta avviate, le dinamiche sociali e politiche vivono di vita propria, seguendo regole certo non rigide come quelle che guidano il mondo fisico ma molto forti e a volte assai simili ai principi che sottendono le trasformazioni...
Dall’intelligenza artificiale allo sfruttamento dei satelliti. Dai dati sul traffico marittimo alle operazioni di compravendita che si chiudono in millesimi di secondo. Vale tutto sui mercati finanziari, pur di vincere la gara. Arrivare per primi, avere le informazioni una frazione di istante prima degli altri. Essere i più veloci a realizzare qualsiasi operazione di acquisto o vendita. Secondo un recente articolo di Les Echos alcuni fondi analizzano le foto satellitari dei porti per monitorare il numero di container in attesa. L’analisi di...
Dopo sole 24 ore dall’orribile eccidio del 22 marzo al Crocus City Hall di Mosca, che ha provocato la morte di almeno 137 persone innocenti e il ferimento di altre 60, i funzionari statunitensi avevano attribuito la responsabilità del massacro all’ISIS-K, la branca di Daesh dell’Asia centro-meridionale. Per molti, la rapidità dell’attribuzione aveva sollevato il sospetto che Washington stesse attivamente cercando di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica occidentale e del governo russo dai veri colpevoli – l’Ucraina e/o la Gran...
Le recenti elezioni italiane, precarie nei loro risultati, confuse nella loro determinazione, possono essere ricordate come quelle del “grillo parlante” e del “Pinocchio” tricolore. I due simpatici personaggi sono i protagonisti della arci-nota fiaba di Collodi. Il Grillo parlante, che nelle avventure di Collodi rappresenta la “voce della coscienza”, il daimon hillmaniano in grado di indicare le retta via al burattino immaturo, perennemente nei guai. E Pinocchio, il burattino animato; fondamentalmente buono, grossolano e facilone, un po’ bugiardo ma non cattivo; crede che il mondo sia semplice, immediato, reale; è, come tanti ragazzini, affetto da una ben nota patologia che spesso coarta gli spiriti giovani: l’immaturità. Per questo, nella fiaba, Collodi gli pone accanto un 'daimon', il 'demone' che ciascuno di noi riceve come compagno prima della nascita e che, secondo Hillmann, è il battistrada per un’esistenza etica. Pinocchio è, per certi versi, il picaro alla ricerca della verità, dell’Uno, dell’Assoluto, di ciò che solo lo può riconciliare con la pienezza dell’esistenza, per questo quella di Collodi può ben essere identificata come una parabola di formazione, una storia entro cui si dipanano le vicende esistenziali che conducono verso una maturità in cui tutti ci possiamo rispecchiare. Pinocchio, al pari del popolo italiano (connotazione vaga, lo so), corre e si ficca nei guai andando inconsapevolmente dietro ad una fantasia inconscia, quella di una verità ultima che lo riconcili con il suo passato di burattino. Lacan, nel Seminario VII, ha chiarito come la nostra esperienza nel mondo, la rappresentazione che ce ne facciamo (Vorstellung), altro non è che la ri-presentazione sempre mancante della Cosa (Das Ding).
Il soggetto, al pari di Pinocchio, cerca la verità perduta dell’infanzia e trova un mondo; quest’ultimo, però, viene esperito come mancanza ed è per questo il movente di una ossessiva ricerca di la soluzione. A sua volta, questa, essendo sollecitata da una fantasticheria può essere concettualizzata nei termini di illuzione, una soluzione illusoria che non esiste; come i fantasmi di James anima una ricerca nostalgica che evita il mondo in favore di un qual-cosa che non c’è mai stato ma grazie al quale un mondo viene alla luce.
Lacan rimarca così un primato del simbolico che non è altro che l’incidenza del potere causativo della faglia, della mancanza, nella produzione di un mondo per il soggetto. Questo, in quanto soggettività, è il risultato di istanze individuali, collettive e istituzionali: «I fattori soggettivi hanno sempre svolto un ruolo rilevante nella storia»[1]. Le rivendicazioni sociali che muovono la storia sono, infatti, animate dai carichi affettivi e pulsionali delle diverse soggettività in relazione. «Tuttavia, i grandi movimenti di soggettivazione non si svolgono necessariamente in senso emancipatorio»[2]. Specie quando i processi entro i quali si coagulano le tensioni sociali trovano canali espressivi reattivi. Nietzsche ha chiarito in modo esaustivo come non esista un nichilismo ma diverse declinazioni di un fenomeno: reattivo, passivo o creativo. In tutti i casi le soggettività cercano di fare i conti con lo stato pre-depressivo conseguente l’implosione di una certa congiuntura, sociale o individuale. La variante sta nel tipo di risposta che in un caso si delinea come ripiegamento passivo; in un altro come difesa reattiva, quella del chihuahua che abbaia con intensità inversamente proporzionale alle sue dimensioni; infine, la soluzione creativa data dal riposizionamento del senso e dei valori: l’invenzione di nuovi Universi di referenza, per dirla con Guattari.
Non c’è dubbio che gli italiani, nella recente tornata elettorale, abbiano sancito un vincitore: il M5S. Questo è apparso a molti come il collettore più idoneo per un’indignazione che non ha trovato altri, forse più creativi, canali di sfogo. Oltre la metà degli italiani ha stabilito con quest’affermazione inedita il rifiuto delle illusorie politiche di austerità del governo transnazionale dei banchieri. Lo tsunami Grillo è riuscito a convogliare il dissenso di una generazione sacrificata sull’altare di un capitalismo che non riesce più a trovare valvole di sfogo alle quali far pagare il costo del plusvalore. Se Monti, con la sua agenda, si è fatto portavoce delle velleità più reazionarie di un governo transnazionale di banchieri e finanzieri che ritengono finito un certo modello sociale, Grillo & C., con il loro successo, hanno mostrato che in Italia l’austerity è rigettata. E i mercati finanziari, seppur con circospezione, lasciano trasparire una paura che è quella di un sistema che vuole mantenere invariato lo stato di cose: l’Impero non è disposto ad accettare politiche di rottura come quelle di Grillo. Sì, perché il M5S una serie di proposte condivisibili (controllo del sistema bancario, tutela dell’ambiente, eliminazione dell’immunità parlamentare, riduzione del 70% degli emolumenti dei politici…) le ha pur prodotte; il problema è che il loro carattere è assolutamente vago, confuso, aleatorio: non vengono illustrate le fasi necessarie per allocare le risorse in maniera tale da raggiungere gli obiettivi. Allora, il dubbio che emerge è che questo sia solo un programma di rottura con il fine di sancire la differenza con tutti gli altri abitanti della galassia "casta".
Che il programma di Grillo sia vago è accertabile analizzando uno qualsiasi dei settori nevralgici per lo stato, ad esempio le proposte relative all’universo scuola che, cosa nota, è stata oggetto di un processo di sistematica decostruzione che ne ha minato le fondamenta costituzionali. Il continuo prelievo di risorse, le classi pollaio, la mancata assistenza per gli alunni disabili, sempre più affidati all’opera benefattrice di insegnanti-infermieri, il blocco degli stipendi di docenti pagati quanto i netturbini (con tutto il rispetto per questi ultimi), un precariato che raggiunge l’età della pensione senza aver conosciuto il fatidico “contratto a tempo indeterminato”, strutture fatiscenti e, soprattutto, una continua opera di delegittimazione per l’azione educativa del personale scolastico hanno reso quasi proibitiva la missione didattica. Grillo, a questo sfacelo oppone la sua ricetta[3]: più internet (il vero mantra grillino), abolizione della legge Gelmini, abolizione dei finanziamenti alla scuola privata, abolizione del valore legale del titolo di studio, valutazione degli insegnanti da parte degli studenti. Le illuzioni non affrontano, anzi non nominano neanche, nessuno dei problemi sul tappeto mostrando una visione superficiale che ben poco serve alla scuola e al governo del Paese. Provocazioni populiste senza alcuna valenza costruttiva, insomma: aria fritta. Ma è proprio quest'aria fritta a rappresentare il carburante di riferimento per tutti quei movimenti che fanno della postura, dell'immagine, della rappresentazione il loro "nocciolo" costitutivo.
L’ingovernabilità non è altro che la logica conseguenza di un progetto politico che mira ad accrescere il proprio serbatoio di voti utilizzando la clava dell’utopia in un momento in cui quest’ultima è particolarmente allettante. La crisi non è il nemico da combattere ma la situazione da sfruttare al fine di realizzare un consenso di massa. Ma scegliere di non governare significa congelare lo status quo posto in essere dal governo dei banchieri, proiettarne gli effetti sul medio-lungo periodo, potenziandone oltremodo le ricadute nefaste. Se Mario Draghi, ancora nel febbraio del 2012, si affannava a precisare che «il modello sociale europeo è un ricordo sbiadito»[4] e che era necessario deregolamentare il mondo del lavoro, abbassando i costi d’occupazione e i salari, decidere scientemente di non governare significa reificare lo stato di cose permettendo ad un’ulcera grave di generare in cancrena. In tale ottica il M5S, al di là delle dichiarazioni di intenti, serve soprattutto la causa dell’Impero. La guerra all’art. 18 dello statuto dei lavoratori, i tentativi di eliminare il precariato scolastico attraverso l’aumento delle ore in classe, il blocco degli stipendi e dei contratti pubblici, l’obbligo costituzionale del pareggio di bilancio, sono i sintomi di un processo di ampio respiro attraverso il quale si sta perpetrando la demolizione delle vestigia dello stato sociale così come eretto in due secoli di lotte sociali. Agire, disattivando il dissenso potenzialmente produttivo attraverso la retorica dell’utopia, in questo momento, rischia di far il gioco di chi ritiene la democrazia, rappresentativa o partecipativa, incompatibile con la governance mondiale del debito. In tale ottica il M5S rischia di imbrigliare il flusso deterritorializzante del dissenso creativo circuendolo e riducendolo alle istanze più elementari, banali e assolutamente inutili del “tanto peggio tanto meglio”. Un procedere reattivo che mima la rivoluzione ma implementa la reazione.
Badiou afferma che quest’epoca si caratterizza per essere sprovvista di mondo[5], l’orizzonte capitalista si è ormai dispiegato nei termini della sostanza spinoziana: attributi e modi non sono che punti di vista, istanze, dell’unica realtà. Qualsiasi fare, qualsiasi illuzione non intacca l’orizzonte entro il quale si dispiega. Il Pinocchio italiano, corre dietro la sua Das Ding, con barba e baffi, rincorre le sue rappresentazionie la promessa messianica di un’apertura definitiva dei cieli con il conseguente instaurarsi di una basileia[6] ordinata secondo il principio trascendente del Bene (internet, ecosofie, lotta alla casta). Pinocchio, come tanti in Italia, corre dietro ad una fantasia: quella manichea di una possibile soluzione definitiva al problema del capitalismo attraverso illuzioni pensate più per congelare lo stato di cose che per cambiarle; di fatto si rinviano ad un domani escatologico i micro-interventi necessari per modificare le diverse contingenze biopolitiche: scuola, sanità, precariato e mondo del lavoro in primis.
Grillo, novello guru di una web-decrescita, molto banalmente, funge da significante padrone; al pari del celeberrimo Grillo parlante, il daimon della Casaleggio & C., sgrida, ordina, dirige, impersonando la voce della coscienza che cerca di orientare Pinocchio verso la “salvezza”; rappresenta la soluzione all’annoso dilemma di doversi far carico del proprio destino. Lacan ci ha ammonito sul fatto che la nostra vita è orientata da una fantasia fondamentale che in ultima istanza tende verso la pulsione di morte. Solo la presa in carico, con il conseguente attraversamento dello spettro, permette al soggetto di orientare eticamente il proprio desiderio. Il grillo parlante, in quest’ottica, non è la soluzione ma il sinthome di un incistamento della fantasia fondamentale. E’ la deriva di un’impossibilità fattasi cancro che prova ad ergere il proprio fantasma a guida, a pilota automatico. E’ il tentativo di rintracciare nell’Unto le qualità ideali in grado di orientare la ricerca di Das Ding; è la fantasia primordiale legata alla madre che soddisfa le istanze dell’infante. Ma, come dicevamo, questa è una illuzione che non può che nutrire spettri. L’alternativa è la presa di coscienza relativa alla mancanza di soluzioni a buon mercato; quindi, la martellata al grillo parlante che pone fine alle direttive superegoiche dietro le quali si anima il godimento ossessivo di un elettorato che si affanna per evitare, una volta di più, il confronto con la delusione della realtà.
[1] Cfr. F.Guattari, Caosmosi, Costa & Nolan, Genova 2007, pp. 19-20.
Enrico Grazzini è giornalista economico, autore di saggi di economia, già consulente strategico di impresa. Collabora e ha collaborato per molti anni a diverse testate, tra cui il Corriere della Sera, MicroMega, il Fatto Quotidiano, Social Europe, le newsletter del Financial Times sulle comunicazioni, il Mondo, Prima Comunicazione. Come consulente aziendale ha operato con primarie società internazionali e nazionali.
Ha pubblicato con Fazi Editore "Il fallimento della Moneta. Banche, Debito e Crisi. Perché bisogna emettere una Moneta Pubblica libera dal debito" (2023). Ha curato ed è co-autore dell'eBook edito da MicroMega: “Per una moneta fiscale gratuita. Come uscire dall'austerità senza spaccare l'euro" ” , 2015. Ha scritto "Manifesto per la Democrazia Economica", Castelvecchi Editore, 2014; “Il bene di tutti. L'economia della condivisione per uscire dalla crisi”, Editori Riuniti, 2011; e “L'economia della conoscenza oltre il capitalismo". Codice Edizione, 2008
Salvatore Minolfi: Le origini della guerra russo-ucraina
Add comment