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La merce non perdona

Note semiserie sulla caduta di un altro nemico poco onorevole

Kris Kaudwell

E se il denaro è il vincolo che mi unisce alla vita umana, che unisce a me la società,
che mi collega con la natura e gli uomini, non è il denaro forse il vincolo di tutti i vincoli?
Non può esso sciogliere e stringere ogni vincolo?
E quindi non è forse anche il dissolvitore universale?

K. Marx

E' noto quanto la spesa militare finanziata a debito di Reagan fu determinante nel costringere l'URSS ad una corsa agli armamenti economicamente insostenibile, cosa che contò non poco nella successiva implosione del regime sovietico.  Ma non contò poco neanche sull'ingigantirsi del debito pubblico Statunitense, che Clinton provò poi ad abbattere finendo in sostanza per convertirlo in debito privato. Il keynesismo militare Reaganiano e poi Bushiano divenne così col tempo sempre più un keynesismo "finanziario", fino alla sua arcinota crisi nel 2008. Crisi che ha ironicamente ritrasformato tutto in debito pubblico, per via dei vari salvataggi alle banche e delle relative socializzazioni delle perdite. Dietro la scintillante vittoria di un occidente apparentemente invincibile si nascondevano scheletri nell'armadio destinati a renderlo tremendamente fragile. Sappiamo infatti come è proseguita la storia: gli USA ora navigano a vista tra fiscal cliff, iniezioni di liquidità e rinnovati rischi inflazionistici, mentre la recessione globale seguita alla crisi finanziaria impone una generalizzata razionalizzazione del sistema economico, che centralizza capitali, taglia rami secchi, espropria padroncini. La stessa crisi dell'eurozona può essere interpretata come un momento di questo processo.Anche il Vaticano, di cui è noto il sostegno finanziario che all'epoca del Papa sciatore garantiva a Solidarnosc grazie al vecchio Calvi che girava i soldi di Cosa Nostra ripuliti tramite lo IOR (finché in Sicilia non se so un po' alterati..), ha la sua quota di scheletri e così di debolezze.

 

Ed in un'epoca di vacche magre che costringe la finanza creativa a contenersi e che leva il terreno sotto i piedi alle varie rappresentanze di quelle frazioni di capitale ormai improduttivo, saltano alcuni degli assi portanti della Santa baracca, a cui risultava ancora fondamentale render servizio ed esser serviti dalla finanza ombra e dai piccoli padroncini nostrani. Le recenti vicende del Monte dei Paschi, con i suoi presumibili rapporti con lo IOR, rappresenterebbero solo l'ultimo segnale in ordine cronologico della precaria tenuta di questo blocco di potere.

Sicché se il papato ha sicuramente retto quelle forze, necessariamente globali, che fecero implodere la Prima Repubblica, con più difficoltà regge quelle, ancora globali e quindi europee, che stanno facendo a pezzi la Seconda. Come dimostrato dai guai e dagli intrighi finanziari, dalle innumerevoli lotte interne, e com'è fulgidamente espresso da quest'ultimo sublime gesto di modernità (sic!) a cui è stato costretto l'ultimo dei conservatori, che si ritrova così a dar ragione nei fatti ad i suoi nemici ideologici.

D'altronde ormai in Polonia sono più che aperti ai miracoli del mercato mondiale, il consumo indebitato ha rincoglionito masse di salariati occidentali finiti ad idolatrare i propri sfruttatori, mentre l'idolatria vecchio stile ha rinnovato le sue effigi. L'era del dopo Cristo si è omai annunciata, il Capitale ringrazia per il servizio reso e presenta il conto. D'altronde Esso si serve dei padroni (che per questo remunera), ma non serve nessun padrone. 

E noi? Nella nostra impotenza ci gustiamo lo spettacolo dei nostri nemici apparenti maciullati dal nostro nemico di classe. Intanto però in Egitto ed in Tunisia le autorità religiose le fanno a pezzi i lavoratori e ciò che qui si venera in altri luoghi lo si abbatte
Credo che decifrare questa immagine, tenendo insieme questa contraddizione, contenga la chiave per la giusta interpretazione di questa cosiddetta "crisi globale", che nel frattempo sembra sempre più assumere i connotati di una frattura epocale: perché se è vero che "morto un Papa se ne fa un altro", stavolta è andata diversamente.

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