Produzione di austerità a mezzo di austerità
Sergio Cesaratto
Che l'austerità fosse un circolo vizioso l'abbiamo detto dal 2010. Ora è dominio quasi comune. Forse per questo ora scriviamo di meno. Allora eravamo in pochi a denunciarlo. In un ottimo articolo Boitani e Landi riprendono quanto già denunziato in un articolo di Fantacone et al. che i metodi di calcolo europei delle violazioni dei vincoli di bilancio sono tali per cui l'austerità ti allontana dal rispetto dei parametri giustificando la richiesta di ulteriore austerità. Se Renzi o Padoan fossero persone politicamente serie contesterebbero questa roba, rimuovendo i funzionari italiani incapaci di denunciarle. Ma naturalmente la scelta è politica, e ci si deve credere, e avere l'intelligenza per crederci. Padoan l'avrebbe, in astratto, ma si sa, la poltrona è la poltrona (ma forse lo sopravvaluto).
Data la pigrizia a scrivere (ma sto preparando un paper su l'MMT, e assolutamente simpatetico almeno nei riguardi del punto discusso) riporto qui uno scambio di e mail che ho avuto con Lanfranco Turci, Giancarlo Bergamini e l'ottima Antonella Palumbo (UniRoma3), allieva di Garegnani, naturalmente.
Segnalavo agli amici il pezzo di Boitani e Landi evidenziandone il passaggio fondamentale:
"Se poi... la riduzione del Pil potenziale e l’aumento del Nawru fossero da attribuirsi in misura rilevante alle politiche di austerity avviate in tutta l’Eurozona su spinta della Commissione, avremmo il paradosso che una riduzione della crescita potenziale innescata da politiche di bilancio restrittive provoca un peggioramento dei saldi strutturali, i quali dovrebbero portare a ulteriori misure di austerity."
Lo strepitoso Lanfranco Turci (che studia con la curiosità che io ho avuto solo a sedici anni, ma capisce di più) mi rispondeva così:
FATE FARE A ME, CHE SONO IL MENO PREPARATO IN ECONOMIA, QUESTA CONSIDERAZIONE. IL CRITERIO UTILIZZATO DAGLI UFFICI DELLA UE PER CALCOLARE L'OUTPUT GAP MI PARE CONFERMI LA IMPOSTAZIONE DI GAREGNANI CITATA IN QUESTO SAGGIO DI VIANELLO DEL 2003 SULLA VICENDA DELLA FACOLTA' DI ECONOMIA DI MODENA. SINTETIZZANDO UN SAGGIO DI GAREGNANI DEL 64/65 VIANELLO SCRIVE:
Supponiamo un disavanzo di 60 miliardi su un reddito corrente di 2000, per cui il 3% corrente. Se viene stimato un output gap del 10% per cui l'output strutturale (quello al quale l'economia viaggia a pieno ritmo) è di 2200, il saldo strutturale sarà probabilmente positivo in quanto a parità di spesa pubblica con quell'output le entrate fiscali sarebbero meggiori. Pr esempio con una aliquota fiscale complessiva del 40% vi sarebbero 0,4*200 = 80 di entrate in più si avrebbe un avanzo di 20 miliardi e un saldo strutturale sul PIL leggermente positivo (20/2200).
Se invece si dice: guardate che la recessione ha condotto a distruzione della capacità produttiva, l'ouput gap è del 5%, il saldo strutturale sarebbe ancora negativo. Output strutturale 2100, maggiori entrate fiscali 40, disavanzo strutturale -20, e saldo strutturale sul PIL leggermente negativo (- 20/2100). Per cui ulteriore austerità.
Spero sia utile anche a voi.
Add comment