Golpe in Bolivia!
Di golpe in golpe. La controffensiva neoliberista in America latina
di Carlo Formenti
Il “giro a l’izquierda”, la svolta a sinistra innescata dalle grandi mobilitazioni delle etnie andine (in larga maggioranza contadini) fra la fine dei Novanta e i primi anni del Duemila; dall’insurrezione argentina del 2001; dalla rivoluzione venezuelana guidata da Chavez e da una serie di altri movimenti nel subcontinente latinoamericano, sembrava avere avviato un grande esperimento di trasformazione sociale, politica e culturale in quella importante regione del mondo, immensamente ricca di risorse...
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Il golpe boliviano
di Collettivo “Le Gauche”
Fra la transizione mancata al socialismo e l'imperialismo americano
Il golpe che è avvenuto in Bolivia ci consente di fare molte riflessioni sull’America Latina e l’esperienza del socialismo del XXI secolo.
Stiamo assistendo alla reazione rabbiosa degli yankee all’erosione della propria egemonia nel vecchio cortile di casa. Le proteste in Cile ed Ecuador, la vittoria dei peronisti di sinistra in Argentina, la liberazione di Lula in Brasile, l’eroica resistenza del Venezuela, di Cuba e del Nicaragua stanno creando non pochi problemi all’Impero.
Dato che il modello neoliberista non ha alcun tipo di fascino ideologico per le masse, se escludiamo il calcolo egoista come esaltato da Ayn Rand, premessa di una società talmente infernale...
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Cosa ci insegna la Bolivia
di Sergio Cararo
Le pessime notizie che arrivano dalla Bolivia ci mettono di fronte alla brutale realtà della lotta di classe, dei suoi risultati e delle sue contraddizioni.
Cominciamo dagli ultimi fatti. Stiamo assistendo ad una feroce caccia all’uomo contro i dirigenti e i militanti del Movimento Al Socialismo e gli esponenti del governo di Evo Morales. Nell’”opposizione” boliviana hanno prevalso sin da subito non i “moderati” di Garcia Meza, ma i falangisti di Camacho e di “quelli di Santa Cruz”.
Si tratta di brutta, bruttissima gente. Molto spesso eredi di ex nazisti fuggiti in Bolivia, che erano abituati a dominare – anche con...
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Ore di rabbia e tristezza per il golpe in Bolivia
di Javier Tolcachier
La cronologia dirà che il 10 novembre 2019, Evo Morales Ayma, presidente costituzionale della Bolivia, ha rassegnato le dimissioni.
La storia raccontata dagli apparati di destra di fabbricazione del buon senso comune, i media privati dominanti, non insisterà sul fatto che Evo ha dovuto lasciare la presidenza per cercare di fermare il massacro che le orde fasciste stavano eseguendo contro funzionari governativi e loro parenti, militanti di partito e donne in abito andino.
Il falso racconto ometterà il fatto che, in realtà, il primo presidente indigeno della Bolivia è stato rovesciato da un colpo di stato...
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Golpe in Bolivia, lo spartiacque per l'antifascismo oggi
di Redazione
Appena ieri nelle convulse ore quando il golpe prendeva forza, l’esercito boliviano attraverso un ambiguo comunicato aveva informato che non sarebbe intervenuto contro la popolazione. In realtà il messaggio era un altro: luce verde per i golpisti liberi così di compiere le violenze più indicibili.
Saccheggiare e devastare la casa di Evo Morales, così come quelle di svariati dirigenti del MAS, il fratello del presidente della Camera preso in ostaggio per costringerlo alle dimissioni in modo da non farlo subentrare a Evo Morales dopo la sua rinuncia; prendere d’assalto la sede della tv e della radio pubblica, con i dipendenti...
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Golpe in Bolivia
di Gennaro Carotenuto
Il GOLPE è consumato. Evo Morales rinuncia alla presidenza in Bolivia per evitare una guerra civile voluta dai bianchi e dai ricchi e da quei poteri internazionali che male hanno digerito che la Bolivia, per la prima volta nella sua storia sia stata in grado di prendere in mano il proprio destino.
Ancora una volta nella Storia “coloro che hanno la forza ma non la ragione”, impongono la loro volontà. Evo deve piegarsi ai diktat dei militari golpisti d’accordo con la OEA. Ma neanche questa ha mai messo in dubbio che Evo abbia stravinto le elezioni per la quarta volta consecutiva.
A questo punto è chiaro che il conteggio dei voti, se Evo avesse vinto di poche migliaia di voti del margine per da evitare il ballottaggio contro Mesa...
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