Print
Hits: 2536
Print Friendly, PDF & Email

Dissesto geopolitico globale

 

europe2020 La quinta fase della crisi economica: il dissesto geopolitico globale

Rilasciato ieri il GEAB numero 32: è il report mensile del gruppo Europe2020. Chi ne sentisse parlare per la prima volta, puo’ approfondire qui.

Il nuovo report, che anticipa le tendenze geopolitiche per il quarto trimestre del 2009, non è dei più confortanti. Lo scenario tratteggiato dagli esperti di Europe2020 è a tinte fosche.

Ne pubblichiamo, come sempre, ampi stralciin italiano.

Nel Febbraio 2006 il report stimava che la crisi economica si sarebbe articolata in quattro fasi principali:

A causa della incapacità dei leader globali di comprendere la portata della crisi in corso (vista la loro determinazione nel curare le conseguenze anzichè le cause della crisi), la crisi sistemica globale entrerà nel quarto trimestre del 2009 in una quinta fase: la fase del dissesto geopolitico globale.

Questa nuova fase della crisi sarà determinata da due principali processi strategici

  1. 1. La scomparsa della base finanziaria (dollaro + debito) in tutto il mondo
  2. 2. La frammentazione degli interessi dei principali blocchi e dei principali attori globali

Questi due processi avranno come conseguenza strategica due concatenazioni parallele di eventi (che probabilmente si svilupperanno in momenti separati piuttosto che simultaneamente):

In questo post affrontiamo i primi due processi strategici, nel seguente le due conseguenze strategiche.

1. La scomparsa della base finanziaria (Dollaro + debito) a livello mondiale

Le fondamenta del sistema finanziario, sulla quale banche, assicurazioni e istituzioni globali si sono basate fino ad oggi, stanno crollando così come crollerebbe una città costruita su una faglia vulcanica: improvvisamente si realizza che la solida terra che avrebbe dovuto sostenere solidamente i palazzi non è altro che una sottile crosta sotto la quale c’e’ una miscela di gas tossici e ghiaia alquanto instabile.

La situazione (di crisi), infatti, non si affronta in nessun modo con alcuna delle misure prese oggi contro la crisi mondiale. I leader di USA, EU, Giappone e Cina si accontentano di iniettare massicce quantità di nuova liquidità sotto forma di moneta.

Cercano così di sostituire il debito pubblico al debito privato tossico, come se aggiungere altro gas e sostituire ghiaia instabile con altra ghiaia instabile potesse prevenire il crollo totale.

Le massicce iniezioni di liquidità, soprattutto negli Stati Uniti, non fanno altro che pompare un gas ancora più rarefatto, diluendo il valore della moneta, mentre la continua crescita del debito pubblico sta rendendo gli asset pubblici (come i buoni del tesoro) tanto tossici quanto gli asset privati che avrebbero dovuto sostituire.

(Questa analisi sugli effetti del piano geithner non è una novità per i lettori assidui di Informazione Scorretta)

Più una regione o una nazione dipende dal dollaro e dal livello di indebitamento dei suoi principali operatori economici (famiglie, imprese, settore pubblico), tanto più il tessuto stesso della società subirà il disseso nel quarto trimestre del 2009, o meglio, tanto più il processo di dissesto sarà più evidente e più veloce, visto che è già in corso in molti casi (disordini , altri disordini , altri ancora a guadalupa ).

I sintomi sono facili da identificare: bilanci sempre meno "bilanciati", beni in costante perdita di valori, debito pubblico in crescita esponenziale, servizi pubblici bloccati, incapacità crescente di frotneggiare impegni finanziari di ogni tipo, moltiplicazione dei fallimenti aziendali, perdita di fiducia nel denaro contante.

USA e UK saranno i più colpiti, ma è ovvio che anche il resto del mondo ne risentirà.

Il processo di scomparsa delle fondamenta finanziarie risulterà, alla fine del 2009, nell’accelerazione del processo di perdita di potere, ricchezza, influenza e standard di vita per una grande maggioranza di protagonisti della scena geopolitica.

Questo accadrà a velocità e proporzioni diverse: il mondo si restingerà ma non nello stesso modo per tutti.

banche perdita capitalizzazione
(nell'immagine, il ridimensionamento del valore delle principali banche dal 2007 al gennaio 2009, fonte bloomberg/jpmorgan)


2. La frammentazione degli interessi dei principali blocchi e dei principali attori globali

Il secondo processo strategico di destrutturazione che contribuirà al dissesto geopolitico consiste in una crescente frammentazione degli interessi dei principali blocchi ed attori globali.

L’attuale dibattito sui “pericoli di un ritorno al protezionismo” è contemporaneamente un indicatore ed una componente di questo processo.

Sicuramente il protezionismo è tornato, perchè la globalizzazione degli ultimi due decenni si è arrestata. I discorsi dei leader globali a riguardo sono patetici nella misura in cui continuano a riaffermare la loro opposizione ad ogni ritorno del protezionismo [...], ma in realtà stanno facendo l’esatto opposto, come ci dimostrano:


I leader globali stanno diventando schizofrenici: le loro azioni ed il loro linguaggio divergono sempre di più.

Dopo il G20 di Aprile 2009, i leader del mondo non manterranno più nemmeno la finta pretesa di avere visioni condivise.

La loro sopravvivenza politica all’interno delle loro nazioni li spingerà a concentrarsi sulle emergenze del breve e del medio periodo.

La frammentazione seguirà uno schema relativamente semplice: le grandi potenze esportatrici (Cina, Giappone, Germania ed EU) stanno cercando di preservare il loro accesso ai mercati solvibili rimasti, e dovranno prendere atto della situazione a metà 2009.

Se i loro sforzi saranno vani o poco efficaci a causa della caduta del commercio globale, queste nazioni non avranno altra scelta che rivolgersi ai loro mercati interni, se abbastanza solvibili, altrimenti passeranno a strategie regionali in spregio degli accordi multilaterali e delle regole esistenti.

Ne’ il WTO ne’ le Nazioni Unite potranno farci alcunchè, visto che quete organizzazioni derivano il loro potere dal fatto che la maggior parte dei loro membri accettano di rispettare le regole del gioco. Se i membri preferiscono rifiutare le regole, queste istituzioni sono destinate a restare senza alcun potere.

Questa frammentazione potrebbe evolversi come un frattale.

Questo significa che ogni Stato, ed all’interno di ogni stato ogni regione, provincia, comune, saranno tentati dal considerare rapidamente i loro interessi vitali e quanto costa loro continuare ad osservare le vecchie regole. Le crisi di proporzioni storiche tendono a mettere in discussione i fatti più “ovvi”, in termini di integrità territoriale e/o lealtà politica.

(NDFC: Da questo articolo su effedieffe:

Otto Stati USA hanno varato risoluzioni con cui reclamano la loro sovranità rispetto al governo federale, in base al nono e decimo emendamento della Costituzione. Sono Arizona, Hawaii, Montana, Michigan, Missouri, New Hampshire, Oklahoma e Washington. Altri venti Stati sono pronti a fare lo stesso entro l’anno. Fra essi, Alaska, Alabama, Arkansas, California, Colorado, Georgia, Idaho, Indiana, Kansas, Nevada, Maine e Pennsylvania (fonte worldnetdaily)

Non è il preludio a una nuova guerra di secessione (per ora) ma sono riaffermazioni della sovranità fiscale locale di fronte all’aumento di spesa del governo federale, giudicata irresponsabile.


I primi conflitti tra gli “alleati” stanno già prendendo forma sotto i nostri occhi.

Alcuni assaggi di quello che sarà il futuro:

Sarkozy denuncia pubblicamente l’inefficienza della politica di Gordon Brown

Gordon Brown e molti leader britannici spingono per la priorità dei lavoratori inglesi sugli altri (europei inclusi)

I leader cinesi criticano con forza l’attuale mancanza di alternative alla diversificazione per dollari e buoni del tesoro e lo Yuan è la sola moneta criticata al recente G7 di Roma

Vladimir Putin accusa Washington e Londra di essere il cuore pulsante della crisi attuale

Il fondo sovrano di Singapore cambia la direzione ed indirizza i suoi investimenti altrove dalle istituzioni finanziarie inglesi e americane

Dissesto geopolitico globale - parte II

europe2020 Proseguiamo con la seconda parte dell’estratto del report GEAB 32 di LEAP/Europe2020

Come ricorderete, secondo LEAP/Europe2020, la crisi sistemica globale entrerà nel quarto trimestre del 2009 nella quinta fase: la fase del dissesto geopolitico globale.

Questa nuova fase della crisi sarà determinata da due principali processi strategici


Questi due processi avranno come conseguenza strategica due concatenazioni parallele di eventi (che probabilmente si svilupperanno in momenti separati piuttosto che simultaneamente):


Nel post precedente abbiamo affrontato i due principali processi strategici.

Ora approfondiamo le due concatenazioni parallele di eventi.

Due sequenze parallele nella fase del dissesto geopolitico globale

I due processi che entreranno in gioco nella quinta fase della crisi sistemica globale genereranno due sequenze di eventi principali, parallele ma non necessariamente sincronizzate.

La prima, che inizierà alla fine del 2009, consiste in una serie di eventi che risulteranno nella rapida disintegrazione dell’attuale sistema internazionale, che per lo più riguarderanno il crollo o la marginalizzazione dei principali organizmi internazionali e di tutti i principali centri nevralgici del sistema monetario e finanziario.

La seconda sequenza corrisponde al processo di disgregazione strategica dei principali protagonisti della scena globale, come USA e Unione Europea.


1) Rapida disintegrazione degli attuali sistemi internazionali

Il rapido ritorno del protezionismo, la crescente perdita di peso del Fondo Monetario Internazionale ed il crollo del commercio internazionale sono indicatori molto precisi.

Per il momento, comunque, l’architettura generale e la (almeno apparente) buona fede dei principali protagonisti sono intatte. Visto che nessun passo viene intrapreso per ricostruire un nuovo sistema internazionale prima dell’estate 2009, queste ultime due componenti scompariranno e la disgregazione dell’intero sistema internazionale sara’ al punto di non ritorno.

La marginalizzazione delle organizzazioni internazionali: ONU, WTO, OSCE, FMI, G7, G20

L’ONU è stata completamente travolta dagli eventi. Ne’ il consiglio di sicurezza nè le agenzie specializzate sembrano avere la minima influenza sul corso degli eventi.

Il WTO, come detto in precedenza, deriva la sua autorità dal fatto che i suoi principali membri si accordano sull’osservarne regole e decisioni. USA, Cina, ed Unione Europea sembrano ormai propendere per il “si salvi chi puo’” nell’approccio al commercio globale attualmente in caduta libera.

L’OSCE non è equipaggiato in alcun modo per essere altro che un club che offre qualche vago suggerimento.

Il FMI, il cui indebolimento è stato anticipato da LEAP / E2020 più di 2 anni fa, è anch’esso in una posizione in cui non ha impatto sulla crisi. Al massimo puo’ fornire aiuti di emergenza agli stati sul punto di crollare. Nonostante questo, comunque, il sensibile aumento di stati a rischio default, con le rispettive richieste di elemosina, solleveranno presto una questione di disponibilità. Solo il Giappone, per ora, ha risposto in modo favorevole alla richiesta di fondi del Fondo Monetario Internazionale ed ha offerto 100 miliardi di dollari

Il G7 non è mai stato altro che un gruppo d’elite che raccoglie le principali economie intorno agli USA, per dare la vaga idea di un mondo gestito in comune. Il G7 non ha mai fatto altro che fare l’eco delle parole di Washington. Oggi si puo’ spassionatamente considerare che la sua utilità è prossima a zero.

Infine, il G20, ultimo nato di una lunga serie. Il suo interesse è di associare un gruppo di potenze emergenti alle vecchie potenze del ventesimo secolo. Finora, questo è stato il suo unico merito: il suo primo summit tenutosi a Washington nel Novembre 2008 è drammaticamente fallito senza raggiungere una conclusione per fronteggiare la crisi. La sua principale debolezza sta nel fatto che è essenzialmente dominato da leader che appratengono al mondo che sta per crollare.

La caduta dei centri nevralgici del sistema finanziario e monetario

Il sistema che sta attualmente corllando è basato sul potere di un insieme di nodi strategici, attentamente controllati dalle potenze preminenti (in primis, naturalmente, gli USA). La crisi globale sta provocando la caduta di questi nodi strategici come Wall Street, la City di Londra, il centro finanziario di Tokio, così come i centri secondari di Hong Kong, Singapore e Dubai.

Riguardo il sistema monetario globale, la situazione è molto simile: circa il 70% degli scambi di moneta hanno luogo in tre centri finanziari:

Tutti e tre appartengono alla sfera di influenza del dollaro e hanno leader strettamente legati a Washington, il che assicura che l’interpretazione degli eventi e dei movimenti monetari resta la stessa.

Il crollo dell’economia inglese e del suo centro finanziario minaccia il ruolo di Londra.

Sono americane o inglesi 8 banche delle 10 più grandi per scambio di valute che sono scomparse dal panorama economico, come Lehman Brothers, o che sono a un passo dalla bancarotta o dalla nazionalizzazione, come Citigroup o Royal Bank of Scotland.


2) Dissesto strategico dei principali protagonisti globali

Il dissesto strategico colpira’ un gruppo di grandi protagonisti globali, come USA, Cina, Russia e l’Unione Europea. Le stesse forze disgregatrici si applicheranno alle entità politiche più grandi e più dipendenti dalla base finanziaria dell’attuale sistema: dollaro + debito.

Questo per tre fattori, 3 forze disgregatrici:

Le differenze economiche, sociali e finanziarie tra le regioni ed i gruppi sociali sono più consistenti in una entità politica di grandi dimensioni piuttosto che in una piccola nazione.

La centralizzazione del potere (e quindi la comprensione della crisi e la capacità di reazione) non si adatta bene ad una crisi che impatta entità di larghe dimensioni. Il modello “taglia unica” non funziona.

Il fondamento sulla base dollaro+debito... questo è un fattore particolarmente ovvio.


USA

Il processo di dissesto geopolitico inizierà nella fine del 2009 sarà il più puntuale, visto che che è uno dei quattro argomenti affrontati in un report presentato al Pentagono nel dicembre 2008.

Nathean Freier, dell’istituto di studi strategici, descrive il rischio di disgregazione del territorio americano e dei suoi confini sotto l’impatto della crisi. Se prendiamo in considearzione i tre fattori sopra, è evidente che gli Stati Uniti sono nel cuore della Tempesta Perfetta:


Il solo potere che negli USA si puo’ innalzare sopra il processo democratico è la macchina militare.

Infatti è piuttosto sorprendente che la nuova amministrazione americana non abbia cambiato nessuna testa nell’apparato della Difesa, ben sapendo che una motivazione importante per gli elettori di Obama era il rovesciamento della strategia militare di Bush. I poitici cambiano, ma i militari ed i leader restano.

Forse questo è il segno che l’esercito sarà presto l’ultima istanza posta a salvaguardare l’integrità territoriale della nazione.

Questo è esattamente cio’ che suggerisce il report di Friere.

Dal momento che i politici sono incapaci di immaginare la disgregazione della loro nazione, spetta ai militari prepararsi all’evenienza.

Secondo Europe2020, non c’e’ bisogno di discutere le conseguenze di tale evoluzione: sarebbe chiaramente la fine del sistema strategico occidentale, finora interamente centrato sugli Stati Uniti.


L’Unione Europea

Non c’e’ giorno che i media inglesi o americani non profetizzino l’imminente crollo dell’Unione Europea o dell’Euro, cadute vittime della crisi.

Le banche europee sarebbero più esposte delle oro controparti americane per centinaia di miliardi di asset tossici, in particolare nell’Est.

Questa affermazione è tipica di chi non ha ancora compreso la natura di questa crisi. Anche se fosse vero in termini di esposizione (cosa ancora lontana dall’essere provata, tranne che per le banche austriache), bisogna comprendere che oggi non c’e’ niente di più tossico di un asset finanziario americano.

Consideriamo i tre principali fattori di dissesto geopolitico:

L’europa dipende molto meno degli USA dalla base dollaro+debito, tranne UK.

La modalità operativa dell’Unione Europea è molto più policentrica, e meno centralizzata, degli USA. Gli stati membri hanno ampi margini di manovra, anche se la Commissione fornisce una cornice monetaria coerente.

La Germania, peso massimo dell’Eurozona e dell’Unione, farà tutto il possibile per assicurarsi che Unione Europea ed Eurozona rimangano un mercato privilegiato per le sue industrie, specialmente ora che i mercati globali stanno chiudendo o crollando.

In conclusione, se aggiungiamo a questo l’impatto di questa fase di dissesto a Russia e Cina, diventera’ interessante vedere se questa crisi sistemica globale favorirà nuove integrazioni regionali come l’Unione Europea o il vecchio modello imperialista di USA, Russia e Cina.

La crisi sistemica globale sarà un’altra versione della serie di crisi che hanno provocato il crollo di un impero dopo l’altro... un semplice adattamento al contesto economico del nuovo secolo.

 

Dissesto geopolitico globale - parte III

europe2020 Ora le conclusioni con i suggerimenti del gruppo Europe2020.

Specifichiamo che questa è la visione del gruppo Europe2020, di cui non necessariamente condividiamo ogni affermazione. Riteniamo però corretto completare il quadro da loro fornito per le vostre opportune valutazioni.

Prepararsi alla fase di dissesto geopolitico

La quinta fase della crisi sistemica globale colpirà nazioni e regioni della stessa nazione in modo diverso.

In ogni caso, è possibile dare una serie di raccomandazioni per evitare di restare intrappolati nel processo del dissesto geopolitico nella vostra regione o nazione.

Per questo è importante definire tre principali fattori che determineranno la gravità della disgregazione sociale, politica ed economica nella vostra area.

Secondo LEAP/Europe2020, i tre fattori sono:


1. il grado di pericolo fisico causato dalla disgregazione geopolitica nella vostra area

Se le armi da fuoco sono di libera circolazione nella vostra nazione (tra le principali, solo gli USA sono in questa condizione), il modo migliore per reagire al dissesto geopolitico è lasciare la vostra regione se potete e trasferirvi in un’area che comporti minore pericolo fisico.

Il processo comporterà una serie di interruzioni di servizi (cibo, acqua, sanità,...) che probabilmente alimenteranno scontri letali in caso di presenza di armi da fuoco.

Se le armi da fuoco non circolano in massa, il pericolo fisico diretto dovrebbe essere marginale.


2 il grado di dipendenza dalle forniture esterne della vostra regione / comune

Se la vostra regione dipende fortemente dalle forniture esterne di energia, acqua, cibo, ... è essenziale accaparrare beni (NDFC: vi ricordiamo che questa è l’indicazione di LEAP/E2020 e non rilfette necessariamente il nostro punto di vista) o considerare di trasferirsi in una area meno dipendente.


3. la stima della durata della potenziale discontinuita' dei principali servizi pubblici e/o privati

In molte regioni o nazioni, le interruzioni dei servizi saranno solo temporanee – questione di pochi giorni o settimane. Con adeguata preparazione ed il sostegno della famiglia o dei vicini, questo periodo sarà superato facilmente.


In ambito finanziario, l’avvio della quinta fase (NDFC: prevista per la fine del 2009) della crisi sistemica globale sarà caratterizzato non solo dal crollo del dollaro e delle sue monete collegate, ma anche dalla sfiducia nella moneta cartacea (valuta fiduciaria) in generale.

Quindi se vivete nell’area Euro, Yen o Yuan, dovreste avere almeno il 30% dei vostri beni in metalli preziosi o qualsiasi altra risorsa non monetaria di facile scambio.

Molto importante: non lasciate queste risorse nelle banche, visto che sono esattamente le organizzazioni che più probabilmente chiuderanno durante il processo di disgregazione strategica.

Le aziende dovrebbero tenere una grande quantità di denaro fuori dalle banche, sufficiente almeno a pagare gli stipendi nel caso in cui il sistema bancario chiuda.

Infine, dovreste evitare tutti gli strumenti finanaziari che vi offre la vostra banca. Non solo potrebbero essere congelati in caso di dissesto geopolitico, ma dei continui ribassi di tasso di interesse faranno le spese i risparmiatori.

State liquidi più possibile per essere pronti a spostarvi velocemente in caso di necessità.

Si chiude qui il GEAB Report numero 32 sul dissesto geopolitico globale.

Saluti felici

Felice Capretta

Web Analytics