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ripensare marx

Crisi sistemica globale: lo shock cumulato delle tre "onde anomale" dell'estate 2009

GEAB Report n. 36

europe2020 negCome anticipato da LEAP/E2020 fin dall’Ottobre 2008, alla vigilia dell'estate 2009, la questione della capacità degli Stati Uniti e del Regno Unito di finanziare i loro deficit pubblici,  oramai incontrollati, si è imposta come un fatto centrale nel dibattito internazionale, aprendo la via al doppio fenomeno di una cessazione dei pagamenti degli Stati Uniti e del Regno Unito, da qui alla fine dell'estate 2009.

Così, a questo stadio di sviluppo della crisi sistemica globale, contrariamente al discorso mediatico e politico attualmente dominante, l’equipe del LEAP/E2020 non ravvisa affatto una ripresa dopo l'estate 2009, né, d’altronde, nei dodici mesi a venire, (1). Al contrario, a causa dell'assenza di un trattamento di fondo dei problemi all'origine della crisi, riteniamo che l'estate 2009 vedrà la convergenza di tre "onde anomale" (2) particolarmente distruttrici che traducono il proseguimento dell'aggravamento della crisi e provocheranno degli  sconvolgimenti storici da qui ai mesi di Settembre/Ottobre 2009. Come è successo dall'inizio di questa crisi, ogni regione del mondo non sarà beninteso toccata allo stesso modo (3); ma, per i nostri ricercatori, tutti senza eccezione conosceranno una forte degradazione della loro situazione da qui alla fine dell'estate 2009 (4). Questa evoluzione rischia così di prendere in contropiede numerosi operatori economici e finanziari tentati dall'euforizzazzione mediatica attuale.

 

In questo numero speciale "Estate 2009" del GEAB, la nostra equipe presenta naturalmente in dettaglio queste tre onde distruttrici convergenti e le loro conseguenze. E la nostra equipe descrive in conclusione le sue raccomandazioni strategiche (oro, immobili, buoni, azioni, divise) per evitare di essere spazzati da questa estate mortale.

Così, per LEAP/E2020, lontano dai "giovani germogli" ("green shoots") scorti da due mesi in tutti gli angoli delle tabelle statistiche (5) dai media finanziari internazionali, dagli esperti titolati ed dai politici che li ascoltano (6), ci sono dieci onde particolarmente distruttrici per il tessuto socioeconomico che vanno a convergere durante l'estate 2009, traducendo la prosecuzione dell'aggravamento della crisi e trascinando degli sconvolgimenti storici fin dalla fine dell'estate 2009, in particolare delle situazioni di cessazione di pagamenti da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito, entrambi al cuore del sistema globale in crisi:
1. l'onda della disoccupazione massiccia: tre date di impatto che variano secondo i paesi dell’America, dell’Europa, dell’Asia, del Medio Oriente e dell'Africa,
2. l'onda ch s’infrange con fallimenti in serie: Imprese, banche, Società immobiliare, Stati, regioni, città,
3. l'onda della crisi terminale dei Buoni del Tesoro US, del dollaro e della sterlina e del ritorno dell'inflazione.

Queste tre onde non sono in effetti successive come le onde scellerate chiamate le "tre sorelle" così distruttive; sono più pericolose perché sono simultanee, asincrone e non parallele. Perciò, il loro impatto sul sistema mondiale è generatore di uno smembramento in quanto lo raggiungono da diversi angoli, a differenti velocità, con forze variabili. La sola certezza a questo stadio, è che il sistema internazionale non è stato mai tanto debole e sguarnito di fronte ad una tale situazione: la riforma del FMI e delle istituzioni della governance mondiale annunciata al G20 di Londra resta lettera morta (7), il G8 somiglia sempre più ad un club moribondo di cui tutti si chiedono oramai  che cosa può ben servire (8), la leadership americana non è che più l'ombra di sé stessa che tent disperatamente di conservare degli acquirenti per i suoi buoni del tesoro (9), il sistema monetario mondiale è in piena disintegrazione coi russi ed i cinesi che accelerano il loro gioco per posizionarsi nel dopo-dollaro, le imprese non vedono nessun miglioramento all'orizzonte ed aumentano i loro licenziamenti, gli Stati, sempre in numero maggiore, vacillano sotto il peso del loro debito accumulato per "salvare le banche" e dovranno avere a che fare con una serie di fallimenti a partire dalla fine dell'estate (10). Le banche, del resto che, dopo avere spillato ancora una volta il denaro ai risparmiatori creduloni grazie all'imbellettamento dei mercati finanziari orchestrato in queste ultime settimane, dovranno riconoscere che sono sempre più insolvibili a partire dalla fine dell'estate 2009.

Negli Stati Uniti come nel Regno Unito il colossale sforzo finanziario pubblico realizzato nel 2008 ed all’inizio 2009, a solo profitto delle grandi banche, ha raggiunto in particolare, un tale grado di impopolarità che era diventato impossibile nella Primavera 2009 prevedere nuove infusioni di fondi pubblici a vantaggio delle banche insolvibili (11). È diventato allora un imperativo quello di orchestrare un "bel racconto di fate" per spingere il risparmiatore medio ad iniettare i suoi propri fondi nel sistema finanziario. A colpi di "green shoots", di indici borsisti spinti verso l'alto senza fondamento economico reale e di "rimborsi anticipati di fondi pubblici", il collocamento è stato effettuato. Così, mentre i grandi investitori delle monarchie petrolifere o dei paesi asiatici (12), approfittando della manna, uscivano dal capitale delle banche in questione, una moltitudine dei nuovi piccoli azionisti entrava lì piena di speranza. Quando scopriranno che i rimborsi dei fondi pubblici sono solamente una goccia d’acqua rispetto a ciò che queste stesse banche hanno ottenuto in termine di aiuto pubblico, particolarmente per garantire i loro attivi tossici, e che, di qui a tre e a quattro mesi al massimo, come analizzato in questo GEAB N°36, queste stesse banche saranno di nuovo sul punto di crollare, constateranno, impotenti, che le loro azioni non valgono di nuovo più niente.

Intossicati dai finanzieri, i dirigenti politici del pianeta avranno di nuovo la sorpresa, dopo l'estate, di scoprire che tutti i problemi dell'anno passato andranno riemergendo, moltiplicati, perché non sono stati trattati, ma appena "nascosti" sotto le masse immense di denaro pubblico. Una volta dilapidato questo denaro dalle banche insolvibili, forzate a "salvare" i concorrenti in condizione peggiore di loro stesse, o nei piani di stimolo mal concepiti dell’economica, i problemi riemergeranno con più gravità. Per le centinaia di milioni di abitanti dell'America, dell’Europa, dell’Asia e dell'Africa, l'estate 2009 sarà una terribile transizione verso un impoverimento duraturo a causa della perdita del loro lavoro, senza prospettive di ritrovarne uno prima di due, tre o quattro anni, o a causa dell'evaporazione dei loro risparmi collocati direttamente in borsa, nei fondi pensione a capitalizzazione o degli investimenti bancari legati alla borsa o formulati in Dollari US o in Sterline britanniche; o a causa degli investimenti nelle imprese spinte ad aspettare disperatamente una ripresa che non verrà per molto tempo.
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Notes:
(1) Pas même de reprise sans emplois («jobless recovery ») comme essayent de nous le vendre
nombre d'experts. Aux Etats-Unis, au Royaume-Uni, en zone Euro, au Japon, ce sera une reprise
sans reprise (« recoveryless recovery »), une pure invention destinée à essayer de faire reconsommer
des consommateurs américains ou britanniques insolvables et à faire patienter le plus
longtemps possible les pays acheteurs de Bons du Trésor US et de Gilts britanniques (avant qu'ils
ne décident qu'il n'y a plus d'avenir pour leurs produits aux pays du Dollar et de la Livre).
(2) Les « vagues scélérates » sont des vagues océaniques très hautes, soudaines et qui étaient
considérées comme très rares, même si aujourd'hui on sait qu'elles apparaissent au cours de
pratiquement toutes les tempêtes d'une certaine importance. Les « vagues scélérates » peuvent
atteindre des hauteurs de crête à creux de plus de 30 mètres et des pressions phénoménales. Ainsi,
une vague normale de 3 mètres de haut exerce une pression de 6 tonnes/m². Une vague de tempête
de 10 mètres de haut peut exercer une pression de 12 tonnes/m². Une vague scélérate de 30 mètres
de haut peut exercer une pression allant jusqu'à 100 tonnes/m². Or, aucun navire n'est conçu pour
résister à une telle pression. Il existe aussi le phénomène des « trois soeurs ». Il s'agit de trois «
vagues scélérates » successives et d'autant plus dangereuses, car un bateau qui aurait eu le temps de
réagir correctement aux deux premières, n'aurait en aucun cas les possibilités de se remettre dans
une position favorable pour affronter la troisième. Selon LEAP/E2020, c'est à un phénomène de ce
type que le monde va être confronté cet été ; et aucun état (navire) n'est en position favorable pour
les affronter, même si certains sont plus en danger que d'autres comme l'anticipe ce GEAB N°36.
(3) LEAP/E2020 considère que ses anticipations sur l'évolution socio-économique des différentes
régions du monde publiées dans le GEAB N°28 (15/10/2008) sont toujours pertinentes.
(4) Ou, plus exactement, dans chacune des régions, la dégradation de la situation ne pourra plus être
masquée par des artifices médiatiques et boursiers.
(5) Il sera d'ailleurs intéressant, en matière de statistiques économiques américaines, de suivre les
conséquences de la révision par le Bureau of Economic Analysis des classifications et processus de
calcul qui interviendra le 31/07/2009. En général, ce type de révisions a pour résultat de rendre plus
complexe les comparaisons historiques et de modifier dans un sens favorable les statistiques
importantes. Il suffit pour s'en rendre compte de constater comment les révisions précédentes ont
permis de diminuer par 3 en moyenne le niveau d'inflation mesuré. Source : MWHodges, 04/2008.
(6)Les lecteurs du GEAB n'auront pas manqué de constater que ce sont exactement les mêmes
personnes, médias et institutions qui, il y a 3 ans, trouvaient que tout allait pour le mieux dans le
meilleur des mondes ; il y a 2 ans, qu'il n'y avait aucun risque de crise grave ; et il y a un an, que la
crise était sous contrôle. Donc des avis d'une très grande fiabilité !
(7) Sauf au niveau régional, où chaque entité politique s'organise à sa manière. Ainsi, profitant de
l'effacement politique du Royaume-Uni englué dans la crise financière, la crise économique et la
crise politique, l'UE est en train de mettre la City londonienne sous tutelle (source : Telegraph,
11/06/2009). L'été 2009 risque ainsi de mettre fin à 300 ans d'histoire d'une City toute puissante au
coeur du pouvoir britannique. A ce sujet, il faut lire le très instructif article de George Monbiot dans
The Guardian du 08/06/2009 et surtout prendre le temps de lire le brillant essai de John Lanchester
publié dans la London Review of Books du 28/05/2009 et intitulé « It's finished ».
(8) D'ailleurs qui se soucie encore des déclarations finales des G8, comme celle du G8 Finance du
13/06/2009 (source : Forbes, 13/06/2009), à un moment où chacun agit en fait de son côté :
Américains d'un côté, Canadiens et Européens de l'autre, Britanniques et Japonais au milieu, tandis
que les Russes jouent un jeu différent ?
(9) La mésaventure arrivée au Secrétaire d'Etat au Trésor américain, Timothy Geithner lors de son
récent discours aux étudiants en économie de l'université de Shanghai est à ce titre très instructive :
le public de l'amphithéâtre a éclaté de rire lorsqu’il s’est mis à expliquer doctement que les Chinois
avaient fait un bon choix en investissant leurs avoirs en Bons du Trésor et en Dollars US (source :
Examiner/Reuters, 02/06/2009) ! Or il n'est rien de pire pour un pouvoir établi que de susciter
l'ironie ou le ridicule car la puissance n'est rien sans le respect (de la part à l'ami autant que de
l'adversaire), surtout quand celui qui se moque est censé être « piégé » par celui qui est moqué. Cet
éclat de rire vaut, selon LEAP/E2020, de longues démonstrations pour indiquer que la Chine ne sent
pas du tout « piégée » par le Dollar US et que les autorités chinoises savent désormais exactement à
quoi s'en tenir sur l'évolution du billet vert et des T-Bonds. Cette scène aurait été impensable il y a
seulement douze mois, peut-être même il y a seulement six mois, d'abord parce que les Chinois
étaient encore dupes, ensuite parce qu'ils pensaient qu'il fallait continuer à faire croire qu'ils étaient
toujours dupes. Visiblement, à la veille de l'été 2009, cette préoccupation a disparu : plus besoin de
feindre désormais comme l'indique ce sondage de 23 économistes chinois publié le jour de l'arrivée
de Timothy Geithner à Pékin qui jugent les actifs américains « risqués » (source : Xinhuanet,
31/05/2009). Les mois à venir vont résonner de cet éclat de rire estudiantin…
(10) Et il n'y a pas qu'aux Etats-Unis que les actionnaires seront systématiquement lésés par l'état
sous prétexte de l'intérêt collectif supérieur, comme le montrent les pertes des fonds de pension qui
avaient investi dans les actions de Chrysler ou GM, ou les pressions de la Fed et du gouvernement
US sur Bank of America pour qu'elle cache à ses actionnaires l'état désastreux de Merrill Lynch au
moment de son rachat. Sources : OpenSalon, 10/06/2009 / WallStreetJournal, 23/04/2009. Au
Royaume-Uni, en Europe et en Asie, les mêmes causes produiront les mêmes effets. La « raison
d'état » est depuis toujours l'excuse la plus simple pour justifier toutes les spoliations. Et les crises
graves sont propices pour invoquer la « raison d'état ».
(11) En Allemagne, un problème similaire se pose du fait de l'élection nationale de Septembre
prochain. Après l'élection, les problèmes bancaires du pays feront la une des médias, avec plusieurs
centaines de milliards d'actifs à risque dans les bilans des banques notamment régionales. On est
loin de l'ampleur des problèmes des banques US ou britanniques, mais Berlin va sans aucun doute
devoir faire face à des faillites potentielles. Source : AFP/Google, 25/04/2009. Et aux Etats-Unis,
les banques aidées par l’état fédéral ont tout simplement diminué leurs prêts à l’économie alors
qu’elles étaient censées faire le contraire. Source : CNNMoney, 15/06/2009
(12) Sources : Financial Times, 01/06/2009; YahooFinance, 04/06/2009;
StreetInsider+Holdings/4656921.html , 15/05/2009; Financial Times, 01/06/2009
Mardi 16 Juin 2009
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