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lantidiplomatico

Sui colpi di stato militari in Africa occidentale francofona

Comunicato del Partito Comunista del Benin

"I lavoratori e i popoli devono continuare le loro lotte di emancipazione autonoma"

Diciotto agosto 2020 e 24 maggio 2021, colpi di Stato in Mali; 5 settembre 2021, colpo di Stato in Guinea; 24 gennaio 2022, colpo di Stato in Burkina Faso. Da 18 mesi, la regione dell'Africa occidentale vive al ritmo dei colpi di Stato militari nei paesi francofoni. Questa serie inaugurata dal Mali, in seguito a movimenti popolari di protesta che chiedevano le dimissioni del presidente Ibrahim Boubacar Keïta, fa dire a molte persone: dove e contro chi sarà il prossimo round? C’è quindi una sorta di vento di putschismo, una richiesta da parte di strati di lavoratori e di popolo di un intervento militare per rovesciare poteri corrotti, autocratici e senza patria. Di fronte a questa situazione, il Partito comunista del Benin (Pcb) porta all’attenzione dei lavoratori, dei giovani e del popolo, attraverso la presente Dichiarazione, i seguenti elementi di valutazione e riflessione.

 

1- I colpi di Stato militari che hanno avuto luogo hanno rovesciato poteri corrotti, liberticidi e persino autocratici, principalmente al servizio del patto coloniale. Tutti questi presidenti, in Mali, Guinea e Burkina Faso, hanno truccato le elezioni per essere rieletti. La gestione è opaca e copre la corruzione e l’impunità del clan di dignitari che funziona come una mafia di Stato. Ovunque, reprimono le proteste e le lotte dei lavoratori, dei giovani e del popolo nel sangue. La necessità del loro rovesciamento è indispensabile per il progresso del popolo.

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contropiano2

Germania in retromarcia, l’export oriented non funziona più

di Claudio Conti

E’ una sorpresa solo per chi crede alle favole dell’ordoliberismo, ripetute da oltre venti anni su tutti i media come “verità scientifica”: la Germania, campione del bilancio in ordine, dei bassi salari e dei mini-job, tutta “orientata all’esportazione” e perciò modello di firerimento della politica monetaria della Bce nonché delle “raccomandazioni imperative” dell’Unione Europea… è rientrata in crisi.

Momentaneamente, certo, perché nel quarto trimestre del 2021 il prodotto interno lordo tedesco è diminuito dello 0,7% rispetto al terzo trimestre del 2021, in base al dato destagionalizzati dell’ufficio statistico Destatis pubblicato peggio del -0,3% atteso dagli economisti.

Ma anche la “ripresa” era stata molto momentanea: in pratica solo nel trimestre corrispondente all’estate. Di solito quello meno brillante, data la chiusura per ferie di parecchie attività, non compensata da afflussi turistici particolari.

Per l’istituto di statistica è tutta colpa della pandemia, che ha imposto nuove restrizioni (e qualche lockdown, mirato però soltanto ai non vaccinati, che in Germania sono davvero tanti, ancora).

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linterferenza

Nulla deve cambiare affinchè tutto resti come è

di Fabrizio Marchi

“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

Questa la celebre frase pronunciata da Tancredi, il nipote prediletto del principe Fabrizio Salina, nel celebre romanzo “Il Gattopardo”, di Tomasi di Lampedusa.

Nel caso della rielezione di Mattarella a Presidente della Repubblica potremmo invece dire “che nulla deve cambiare affinché tutto resti così come è”.

Devo dire che è anche abbastanza deprimente commentare un evento così piatto e scontato, che si è consumato in un clima di generale indifferenza da parte di tutti, con l’eccezione, ovviamente, degli “addetti ai lavori” preoccupati per le conseguenze politiche e per le ricadute personali dovute alla possibile elezione di Draghi alla Presidenza della Repubblica.

La soluzione escogitata (e ampiamente prevedibile) in fondo accontenta un po’ tutti o quasi tutti, e comunque è quella che fa sicuramente meno danni per la gran parte degli attori sulla scena. Compresa e forse soprattutto Giorgia Meloni, che finge di sbraitare ma è forse quella più contenta perché così può continuare a recitare la parte dell’unica leader di una forza di opposizione, succhiare consensi alla Lega e agli ex elettori del M5S e candidarsi alle prossime elezioni politiche come leader indiscussa del centrodestra.

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antropocene

Hic Rhodus, hic salta!

di Giuseppe Sottile

Sono milioni i morti causati dall’inquinamento atmosferico e dal riscaldamento globale, una quota di questi sono bambini con precoci problemi alle vie respiratorie. Altrettanti quelli che ogni giorno muoiono sulle strade mentre vanno o tornano dal lavoro, oltre a quelli che sul lavoro muoiono. Ma si contano i cinque milioni per Covid e li si ricordano ogni giorno sui mass-media, onde vantare il soccorso delle "magnifiche sorti e progressive".

I primi non fanno testo, poiché di fatto mettono in discussione il sistema del lavoro-capitale, i secondi, invece, "naturalizzano" la patologia (un virus, niente che sembra abbia a che fare col mostruoso regime alimentare da cui le epidemie originano) e consentono il solito sporco affare che consegue alle patologie create dal sistema industriale capitalistico. L'uno sostiene l'altro, che poi il risvolto sanitario diretto prenda una forma pubblica o privata, non ha alcuna importanza.

Il nostro modus vivendi è immagine e somiglianza dei rapporti sociali, il residuo naturale ci aiuta a decifrare il grado di follia a cui siamo giunti. La polemica vax - no vax, green pass - no green pass, in tal senso, è puramente ideologica, serve spontaneamente al sistema per consolidare la "farmacolizzazione" dei nostri corpi e nel contempo per darsi una patina di liberalità.

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crs

La vita agra 4.0

di Lelio Demichelis

“Come qualcuno forse ricorderà, in quegli anni si parlava moltissimo di automazione, di produttività, di seconda rivoluzione industriale e di relazioni umane. Pareva che tutti i rapporti, produttivi e umani, dovessero cambiare, mentre poi hanno ricominciato – e forse non avevano mai smesso – a prendere gli operai, senza tante inutili storie, a calci nel culo”.

È un brano tratto da La vita agra, romanzo ampiamente autobiografico di Luciano Bianciardi, uscito da Rizzoli nel 1962, prezzo: 1.800 lire – con dedica al nobile amico Carlo Ripa di Meana (e ora in edizione Feltrinelli). Rileggendolo (il brano e l’intero romanzo), sembra la descrizione delle retoriche del management anche di oggi (le relazioni umane…) e in fondo basta sostituire quarta a seconda rivoluzione industriale per avere la descrizione del mondo anche di oggi, perché ciò che descriveva allora Bianciardi è anche l’oggi; perché sempre e da sempre il tecno-capitalismo ama ingannarci offrendosi come sempre nuovo e diverso (nuove merci, nuove tecniche di marketing e di organizzazione scientifica del lavoro, la nuova quarta rivoluzione industriale, la nuova Fabbrica 4.0 che è in realtà il vecchio taylorismo ma digitale, il nuovo smart/home-working che non è diverso dal lavoro a domicilio descritto da Marx, con un pc invece di un telaio) – un nuovo che in realtà è sempre il vecchio tecno-capitalismo.

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flaneri

Dalla crisi economica all’entropia sociale

“Come finirà il capitalismo?” di Wolfgang Streeck

di Marco Di Geronimo

Finalmente in italiano, Come finirà il capitalismo? (Meltemi, 2021) raccoglie in volume alcuni saggi di Wolfgang Streeck, sociologo ed economista tedesco, erede della Scuola di Francoforte e direttore del Max Planck Institut di Colonia, ma anche uno dei più autorevoli critici del neoliberismo, soprattutto nella sua versione europea. Non una monografia sistematica, ma un insieme di riflessioni autonome che ruotano tutte intorno allo stesso tema: l’attuale crisi del sistema capitalista, le sue origini e il suo decorso.

C’è ancora qualcosa da dire su un modello economico che sembra sempre più malato e al tempo stesso incomprensibile? Molto, a quanto pare. Il libro di Streeck affronta con originalità i problemi più scottanti dell’economia contemporanea: il rapporto (sempre più contraddittorio) tra capitalismo e democrazia, le ragioni economiche della fine dei Trenta gloriosi (gli anni 1945-1975, caratterizzati da crescita e forti politiche sociali), le croniche difficoltà dell’euro. E ancora: la funzione politica della moneta, gli strumenti sociologici per indagare l’economia, l’intreccio perverso tra consumo, cultura e società.

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bastaconeurocrisi

Le premesse sbagliate di certi eurocritici

di Marco Cattaneo

Ho già detto varie volte che apprezzo l’onestà intellettuale di Wolfgang Munchau, un sincero europeista, ormai da tempo completamente disilluso in merito alla possibilità che il processo di integrazione europea arrivi da qualche parte.

Però è anche giusto sottolineare che, se Munchau ha ragione per quanto attiene alle conclusioni, spesso e volentieri basa le sue argomentazioni su presupposti tecnicamente sbagliati.

Ne è un esempio questo articolo, che contiene, su temi di macroeconomia, diversi errori marchiani.

Il primo sta nel seguente passaggio: “I see no trajectory whatsoever for Italy to generate the degree of productivity growth needed to render its foreign debt sustainable”. Che indicherebbe che l’Italia ha un problema di debito ESTERO.

Totalmente errato. L’Italia ha una Net International Investment Position positiva: i residenti italiani possiedono più attività patrimoniali all’estero di quante gli stranieri ne detengano in Italia. E il saldo è in continua crescita perché l’Italia, dal 2014 in poi, continua a generare decine di miliardi all’anno di surplus commerciali esteri.

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linterferenza

La memoria e i cattivi

di Ferdinando Pastore

In una trasmissione di approfondimento storico andata in onda sulla Rai, il dibattito si chiedeva se ricordare l’orrore fosse ancora sensato. Il coro è stato unanime. Avrei aggiunto con convinzione la mia voce al coro. Ma non avrei taciuto su alcuni aspetti della questione.

Un interrogativo ragionevole da porsi consiste nell’identificare in che modo quella memoria possa offrire strumenti di interpretazione dei fatti storici per la formazione di una coscienza critica pronta ad allarmarsi di fronte alla percezione di un pericolo attuale. Stranamente questo dubbio non viene mai sollevato nelle lunghe ore che i mezzi di comunicazione dedicano alla memoria.

In particolare esiste una narrativa fuorviante, ma ormai consueta, sullo sterminio, sulla nascita del nazional-socialismo, sulla crudeltà. Ogni anno difatti irrompono sulla scena i cattivi. Che certo cattivi furono, ma non nella rappresentazione schematica che viene proposta ai nostri occhi. Come se esistesse un preconfezionamento della disumanità.

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pierluigifaganfacebook

La questione anglosassone

di Pierluigi Fagan

La nostra civiltà è detta “occidentale”, un concetto tra l’altro formatosi piuttosto tardi, compiutamente solo l’indomani della Seconda guerra mondiale e che ha anche una versione geopolitica, detta “atlantica”. Si tratta dell’insieme messo a sistema tra Europa occidentale ed anglosfera, quest’ultima composta da UK, USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda. Si noti come tre di queste componenti siano isole, mentre i due nordamericani possono ritenersi qualcosa di simile a due condomini di isola continentale avendo oceani e mari su tre lati e solo un innocuo confine di terra che va a stringersi al lato sud. Tra l’altro, i due oceani a lato est ed ovest sono quelli a volume maggiore sulla Terra.

Il vantaggio di esser isolani si mostrò con chiarezza in uno di quegli snodi di potenziale storia controfattuale che fu l’assalto all’Inghilterra da parte della potenza egemone del tempo, la Spagna, in quel del 1587. Se l’assalto spagnolo dell’Invincibile Armata avesse avuto successo, la storia avrebbe preso tutt’altro corso, con una Inghilterra cattolica, pienamente europea, senza la successiva sequenza di Guerra civile e Gloriosa rivoluzione, che diede il via al moderno sistema di ordinamento occidentale da parte del fatto economico.

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contropiano2

Sanità: “La prevenzione? Trascurata perchè in conflitto con il mercato”

di Alessio Ramaccioni

Nel corso di un convegno Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, fotografa con una frase un aspetto inquietante – ma nota – della sanità italiana: la prevenzione. Trascurata perchè “in conflitto con il mercato”.

A volte basta una frase, una battuta, una dichiarazione colta tra i tanti lanci di agenzia per accendere un enorme riflettore e spalancare gli occhi (qualora fossero socchiusi) su una realtà evidente e macroscopica. O ricevere conferme su un qualcosa che esiste, c’è, ma forse anche inconsciamente si tende a rimuovere pur avendo ben presenti le nefandezze del capitalismo e dell’obbligo di mettere tutto e sempre “a profitto”, a qualunque costo. Questa sorta di epifania laica ed oscena, questa sensazione di rivelazione è parzialmente capitata anche a noi, quando ci è finita sotto gli occhi una notizia di qualche giorno fa. Eccola:

La prevenzione “è un problema che riguarda tutta la medicina. E’ un aspetto molto trascurato, questo perché è in conflitto di interesse con il mercato della medicina che vuole espandersi. E la prevenzione, invece, tende a ridurre spazio prevenendo le malattie. 

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fattoquotidiano

I dati sulla mortalità degli ultimi dieci anni suggeriscono di investire in una nuova sanità

di Fabrizio Tuveri, medico, Sara Gandini, epidemiologa/biostatistica

Nel 2020 l’Istat ha registrato 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019, il 99,5% dei quali sopra i 60 anni, il 76% sopra gli 80. I numeri assoluti possono però essere fuorvianti in quanto non tengono conto dei rapporti percentuali con la popolazione e del trend della mortalità. La popolazione anziana negli ultimi anni è costantemente aumentata: il trend è proseguito persino nel 2020: nonostante la pandemia la Lombardia ha registrato +2702 over 80 a gennaio 2021.

L’analisi dei dati Istat evidenzia che la mortalità nelle fasce di età più anziane negli ultimi 10 anni risulta seguire un trend discendente. Questo andamento comporta, in modo sorprendente, che persino alcune fasce di età over 80, nonostante la pandemia, abbiano raggiunto nel 2020 livelli di mortalità inferiori ad alcuni anni precedenti. La fascia 80-84 anni per esempio ha avuto un incremento rispetto agli anni precedenti, ma senza superare i livelli del 2012.

Nelle fasce 85-89 e 90-94 la mortalità è stata invece superiore ai 9 anni precedenti, ma eccedendo solo del 3,5 per mille la mortalità del 2012 nella fascia 85-89, e del 10 per mille la mortalità 2015 nella fascia 90-94. Nella fascia over 95 invece la mortalità dell’annata 2015 risulta leggermente superiore a quella del 2020.

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theunconditional

Questo paese è una città in fiamme

di Marco Palladino

Siamo andati oltre la nausea. Oltre ogni immondizia immaginabile. Questa politica e queste istituzioni, offenderebbero una discarica. Gente che fa solenni promesse, poi smentite senza vergogna. Come succede ormai da tempo, vincono gli usurpatori e gli occupanti stranieri. Grazie a dei veri e propri maggiordomi, che non sanno neanche offrire uno spettacolo accettabile.

Il timone è saldamente in mano ai “mercati” che dal giorno del Britannia, ci tengono in scacco. Questo all’apice. Nei piani sottostanti, quelli dei luogotenenti, una guerra tra bande da fare invidia alla Chicago del 1929.

Come dimostra la vicenda Belloni, responsabile dei servizi, lanciata vincente ieri sera e impallinata immediatamente in primis da Renzi. Illuminante lo scontro acceso tra quest’ultimo e il re della maratone televisive, che ha sfiorato l’offesa personale. Una mattanza che ha operato persino all’interno delle singole formazioni politiche: Conte contro Di Maio, Salvini contro Giorgetti. Per il bene dell’Italia, statene certi.

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nicomaccentelli

L’orchestrina di Auschwitz

di Nico Maccentelli

Un mio caro amico, un compagno che è tra i gestori di un centro sociale (ovviamente non menziono né nome né luogo) ha disdetto una ricorrenza piuttosto significativa: quella dello striscione del Drago dell’Autonomia Operaia del ’77 bolognese. Per fare la festa sarebbe occorso il green pass. E ve lo immaginate compagne e compagni che ancora si riconoscono in quella storia di sinistra rivoluzionaria e di classe, dover esibire il pass che oggi discrimina le persone… un ossimoro, una contraddizione palese e diciamolo: umiliante.

Così, questo compagno ha fatto un esempio, pur paradossale, ma che mi ha fatto pensare: controllare il green pass sarebbe come l’orchestrina di Auschwitz che accoglieva i deportati usciti dai vagoni bestiame e che andavano incontro al loro tragico destino. Una musica ironica per dei buoi che oggi non capiscono dove vanno e che accettano inconsapevoli il macello.

Buoi tra i buoi indottrinati dalla propaganda di regime… è quello che si sono rivelati molti compagni e intere piccole organizzazioni della sinistra di classe e sindacale, diciamolo, ininfluenti da decenni e ora si capisce anche il perché.

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fedora

Il realismo capitalista e la costruzione dell’uomo economico

di Nicolo Biondi

Nel 2009 Mark Fisher pubblicava Realismo capitalista, un’opera il cui sottotitolo parla da solo: Esiste un’alternativa? Fisher intendeva esprimere, con l’amarezza tipica di un intellettuale consapevole dell’irreversibilità dei processi di lunga durata, il fatto che all’inizio del Ventunesimo secolo il sistema capitalistico sembra ormai costituire l’intero orizzonte del possibile e dell’immaginabile, al punto che l’affermazione propagandistica di Margareth Thatcher “there is no alternative” è ormai diventata la convinzione fondamentale che struttura l’immagine del mondo oggi diffusa nella popolazione. Che non ci sia alcuna alternativa rispetto ad una società strutturata intorno ai processi di mercato, alle diseguaglianze che conseguono agli esiti spontanei del mercato capitalisticamente strutturato, alla competizione interindividuale, alla necessità di concepire sé stessi come imprenditori in possesso di un capitale umano e che devono economizzare costantemente nell’uso del proprio tempo e raggiungere il maggior risultato nelle relazioni con gli altri, è ormai semplice “senso comune”, una pura e semplice constatazione dell’incontestabile “normalità delle cose”.

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sinistra

Lanterne verdi

Ovvero la necessità urgente di un forte impegno antirazzista

di Moreno Biagioni

In un periodo in cui, per impedire l'accesso sul suolo europeo a richiedenti asilo, profughi/e, migranti, sorgono muri e non si soccorre chi naufraga in mare, diviene ancora più necessario impegnarsi sul terreno dell'accoglienza solidale e dell'antirazzismo.

Tanto più che adesso è messa sotto accusa l'idea stessa di solidarietà (si veda la condanna di Mimmo Lucano e l'incriminazione, poi rientrata, delle persone che a Trieste davano rifugio e sostegno ai migranti provenienti dalla rotta balcanica) ed occorre quindi riaffermarla come principio basilare della convivenza umana.

Per questo vorremmo qui riproporre le iniziative della Rete Antirazzista che da oltre un ventennio si batte in città, a Firenze, contro ogni tipo di discriminazione, sia nella società che a livello delle istituzioni, e di “Umani per r/esistere”, un soggetto nato, sempre a Firenze, al tempo dei Decreti Salvini al fine di unire all'azione di denuncia e di contrasto nei confronti di tali decreti un'attività pratica volta a dare ospitalità a coloro che venivano messi fuori, sulla base appunto delle nuove norme, dai centri di accoglienza istituzionali.

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scenari

“The Matrix Resurrections”, ritornare nella caverna. Un itinerario filosofico dentro la Matrice

di Silvia Capodivacca

 

Vent’anni di rapporto uomo-macchine

Il tema che attraversa tutta la saga di Matrix è senza dubbio quello del rapporto tra uomo e tecnologia o uomo-macchine, per utilizzare il linguaggio della sceneggiatura. Nel primo episodio (e a strascico anche nel secondo e terzo) la questione è affrontata nei termini di una contrapposizione, di una lotta tra due universi differenti e inconciliabili, vincolati tra loro da un rapporto di subordinazione che le macchine vorrebbero imporre all’uomo, ma al quale quest’ultimo si ribella combattendo strenuamente per recuperare una dimensione esistenziale autentica al di là della cortina di finzione imposta dal filtro della tecnica. Nel 1999, anno di uscita della pellicola, questa storia aveva saputo toccare un argomento decisamente attuale, e lo aveva fatto in modo da essere molto aderente a quello che era lo spirito del tempo: dinnanzi all’avvento su larga scala di internet e dei suoi annessi e connessi, gran parte del pubblico si sentiva in qualche modo snaturato e avvertiva quindi come una necessità quella di tenere distinta la propria identità dalla quella sovrastrutturale delle macchine.

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coniarerivolta

Il lavoro povero e la povertà della politica economica

di coniarerivolta

Sono state di recente pubblicate le conclusioni del Gruppo di lavoro “Interventi e misure di contrasto alla povertà lavorativa”, elaborate da un gruppo di esperti su iniziativa del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, nel quale si evidenziano alcuni aspetti preoccupanti delle condizioni economiche dei lavoratori nel nostro Paese. Un aspetto che emerge in maniera, ahinoi, particolarmente lampante, è il progressivo e inesorabile impoverimento dei lavoratori. Si tratta di un fenomeno che di certo non costituisce una novità. Il nuovo rapporto, però, ci permette, anche attraverso la constatazione di alcuni suoi limiti, di mettere in risalto le cause profonde di questo sfacelo.

Prima di venire ai dati, occorre specificare che il rapporto si focalizza su coloro che, pur avendo un lavoro, versano – o rischiano di versare – in una condizione di povertà. Ciò significa che non stiamo parlando dello stato o del rischio di povertà di tutta la popolazione, ma solo di coloro che hanno ‘la fortuna’ di avere un lavoro.

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ilchimicoscettico

Perchè quel che è fatto è fatto

di Il Chimico Scettico

Era il 2019, quindi l'altro ieri. Ma in realtà oggi siamo in una nuova era, rispetto al 2019, e la fondazione, o meglio il suo volto pubblico, nella nuova era ha trovato una nuova dimensione e nuovi temi - i vecchi cavalli di battaglia sono spariti dalla circolazione. L'obiezione classica è "si tratta di tagli al tendenziale, la spesa sanitaria invece è aumentata". Parrebbe che quindi siano aumentate le risorse del comparto sanità pubblica. Poi fai il conto di quante strutture sanitarie sono state chiuse, di quanto è calato il numero delle guardie mediche e dei medici di base e francamente viene difficile credere a "più risorse per la sanità pubblica negli ultimi 10 anni".

Detto questo...

La vertenza del personale sanitario non dovrebbe essere con i cittadini.

La vertenza dei pazienti non dovrebbe essere con altri pazienti.

Ma quel che è fatto è fatto, pare.

Il 14 dicembre scorso Jeremy Corbyn twittava: "Stasera mi opporrò all'obbligo vaccinale per lo staff di NHS e l'introduzione di passaporti vaccinali. Entrambe le misure sono controproduttive e creeranno divisione quando abbiamo bisogno di cooperazione e unità".

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sebastianoisaia

Ricordare e – soprattutto – capire

di Sebastiano Isaia

Coloro che scelgono il male minore, dimenticano molto rapidamente di aver scelto il male (Hannah Arendt)

Scrive oggi Mattia Feltri: «Ogni indagine segnala in crescita gli episodi di antisemitismo da molti anni, e specialmente in questi di pandemia, in cui l’inafferrabilità della minaccia virale ingrassa le superstizioni. I social, luogo delle viscere per loro natura, diventano il ricettacolo di quelle eterne menzogne che sono le cariatidi dell’antisemitismo: gli ebrei sono avidi, gli ebrei sono truffatori, gli ebrei sono doppi, gli ebrei sono dei succhiatori di sangue, gli ebrei complottano contro di noi. Nel Giorno della memoria dobbiamo anzitutto ricordarci che l’antisemitismo ancora erutta da sotto i nostri rancori perché, come disse l’immenso Vasilij Grossman, dimmi di quali colpe accusi gli ebrei, ti dirò quali colpe hai» (La Stampa). Non c’è dubbio. Ma la questione si esaurisce in questa pur giusta presa d’atto?

A mio avviso dovremmo in primo luogo domandarci com’è possibile che ancora oggi, nell’epoca della tecnoscienza più avanzata (e sfrenata), dei viaggi spaziali e dell’Intelligenza Artificiale trovino spazio nella testa delle persone idee e sentimenti vecchi di secoli, se non addirittura di millenni.

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kelebek3

Le bimbe ci ripiombano nei tempi più bui!

di Miguel Martinez

Quando si pensava che tra Covid, guerra mondiale imminente a oriente, le prime Olimpiadi invernali su neve interamente artificiale ed elezioni del Presidente della Repubblica avessimo toccato il fondo…

Arriva una notizia sconvolgente, da Venturina Terme, che è una frazione di Campiglia Marittima, che se non sapete dov’è sta nell’angolo più remoto della provincia di Livorno.

Sulla pagina nazionale del sito di Repubblica, apprendo che la sindaca di Campiglia Marittima ha scritto su una pagina Facebook quanto segue, e che merita di essere citato per intero, come esempio di letteratura contemporanea:

“Una situazione incredibile, da pelle d’oca, sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro paese – ha detto la sindaca di Campiglia Marittima, Alberta Ticciati – l’Amministrazione comunale non intende sottacere o banalizzare quanto accaduto che è di una gravità inaudita. Abbiamo invitato la famiglia a fare i propri passi.

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gruppogocciagoccia

Temere la complessità

di Fabrizio Masucci

Ospitiamo con grande gioia un bellissimo contributo, colto e profondo, che Fabrizio Masucci ci ha regalato. È un grande onore per noi ospitarlo e diffonderlo. Ricordiamo che Masucci ha dato le dimissioni dalla carica di presidente e dal ruolo di direttore del Museo Cappella Sansevero, quando hanno imposto il green pass per accedere al museo, con una lettera potente che invitiamo a leggere (1)

Immaginate sui mezzi di comunicazione: toni e contenuti esasperati, una tavolozza retorica grezza e morbosa, un vocabolario limitato e cupo, una brutale intimidazione – attraverso l’uso ricattatorio delle morti e del dolore – di ogni tentativo di ragionamento articolato, un’acritica e volenterosa adesione a una strategia presentata stolidamente da governo ed esperti come l’unica possibile. Ora mescolate il tutto con l’onnipresenza del messaggio. “Benvenuti in America, più o meno nel 2003”.

Perché, che avevate capito? A questo sforzo immaginativo ci invita George Saunders, uno degli scrittori statunitensi contemporanei più influenti (che brutta parola, direi piuttosto: uno dei più bravi!), all’inizio del suo agile saggio intitolato “L’Uomo col Megafono”, che restituisce con impietosa lucidità lo stato pietoso dei media americani nella fase successiva all’11 settembre 2001.

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comidad

La reductio ad mendicum grazie ai soldi della BCE

di comidad

Nel novembre del 2020 i media ci ammonirono di non credere alle fake news diffuse da Guido Bertolaso sui 2000 euro in più che fruttava a ogni ospedale la degenza di un malato di Covid. Si trattava effettivamente di una bufala, dato che, in base a ciò che dice la Gazzetta Ufficiale, l’incremento tariffario stanziato dal governo è di 3713 euro se il ricovero del paziente Covid avviene esclusivamente in area medica, mentre è addirittura di 9697 euro se il paziente risultato positivo al tampone transita in terapia intensiva. Non c’è quindi da sorprendersi se diventano pazienti Covid anche i ricoverati per un’unghia incarnita. Chi parla di teorie del complotto evidentemente non sa che il denaro modifica la percezione della realtà e ti fa vedere le cose come vuole lui, lasciandoti in premio una tranquilla coscienza.

La droga Covid riduce tutti a mendicanti in attesa dei “ristori” del governo. I soldi promessi non sono neppure tanti ma l’emergenza ha “educato” migliaia di piccole imprese prostrate dalle chiusure forzate, dagli ostacoli frapposti da Green Pass e dagli aumenti delle bollette a subire tutto stendendo la mano in attesa della mancia salvifica.

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ilparagone

Gismondo, attacco durissimo a Speranza: “Scelte sbagliate, metà dei contagi è colpa sua"

di Il Paragone

Un attacco durissimo, quello lanciato da Maria Rita Gismondo, direttore del laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, contro il ministro della Salute Roberto Speranza. Accusato, senza troppi giri di parole, di aver commesso “errori evitabili” nella gestione della pandemia e addirittura indicato come “responsabile di almeno la metà dei contagi”.

In una lunga intervista rilasciata a Panorama e riportata dal Secolo d’Italia, Gismondo ha messo nel mirino “l’enfasi catastrofista che ha creato un danno psicologico, sociale ed economico assolutamente paragonabile a quello della pandemia”. La dottoressa ha riconosciuto come “abbiamo sbagliato tutti nell’emergenza”, sottolineando però come alcuni errori in particolare “restino inaccettabili”. Per esempio, “sono stata sempre contraria al Green pass. Piuttosto, il governo doveva avere il coraggio di imporre l’obbligo”.

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nicomaccentelli

La guerra alle porte

di Nico Maccentelli

Mentre nei vari paesi europei ferve un’opposizione popolare alle varie restrizioni mediante pass, e mentre in Italia le sinistre si spaccano proprio su questa questione, arrivano venti di guerra dal fronte orientale, in Ucraina.

Le frizioni tra Usa e Russia stanno precipitando e la NATO sta inviando truppe nell’area, consiglieri USA, britannici e canadesi lungo il confine con le Repubbliche autonome di Donetsk e Lugansk, armi all’esercito ucraino, rafforzando la presenza militare occidentale anche nei paesi baltici.

In specifico lo stato dell’arte è che gli USA puntano forzare la mano e inviano altri 8500 militari in Est Europa, mentre Francia e Germania frenano e si fanno mediatori di trattative tra Russia e Ucraina. Il governo ucraino da parte sua dice che la presenza di 100 militari russi al confine non è una novità e anche l’UE per boce di Borrell giudica eccessivo il ritiro di diplomatici di USA, UK e Australia da Kiev e di non drammatizzare la situazione.

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coniarerivolta

L’alternanza scuola-lavoro e le mille facce dello sfruttamento

di coniarerivolta

21 gennaio 2022: uno studente di 18 anni è morto sul lavoro, in una fabbrica. Quello che può sembrare l’incipit di un enigma, di un indovinello, è in realtà la cruda realtà. Una realtà spietata e ingiusta, fatta di molteplici antagonisti e tante vittime protagoniste, lavoratori presenti e futuri, immolati sull’altare del profitto.

Lorenzo stava lavorando in fabbrica nell’ambito della famosa “Alternanza Scuola-Lavoro”. Lavorare non dovrebbe essere il termine da usare, perché Lorenzo era uno studente e in fabbrica avrebbe dovuto – in teoria – migliorare la sua formazione, non lavorare, ma è il termine adatto a questa vicenda. Alla sua e a quella di tanti altri studenti che si trovano dove non dovrebbero.

Introdotta dal Governo Renzi nel 2015 nell’ambito della riforma denominata “Buona Scuola”, l’Alternanza Scuola-Lavoro viene spacciata come un mezzo per favorire l’approccio dei giovani al mercato del lavoro, migliorarne l’occupabilità, aumentarne le competenze, ridurne il rischio di disoccupazione. Le menzogne e l’approccio classista trasudano da tutti i pori e ci conducono a riflessioni che coinvolgono la scuola, il mercato del lavoro e il funzionamento di un’economia capitalistica in toto.

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teleborsa

Compiti a Casa, per Bruxelles e Francoforte

Dopo trent'anni di Maastricht, venti di Euro e dieci di Fiscal Compact

di Guido Salerno Aletta

E' ora di cambiare strada: quello che l'Italia doveva e poteva fare l'ha fatto.

E' l'Europa che traccheggia, senza una vera strategia.

Non veniteci a fare ancora la predica sul rapporto debito/PIL dell'Italia, schizzato a livelli terrificanti per colpa della pandemia e degli aiuti concessi alle famiglie ed alle imprese. E' cresciuto come in tutti gli altri Paesi del mondo, di una ventina di punti percentuali. Partivamo dal 140% e siamo nuovamente in orbita.

Chi oggi minaccia nuovi sfracelli, il ritorno dello spread a massacrarci ha in testa un solo processo: tenere l'Italia con un costo del lavoro misero, con le imprese a farsi competizione tagliando i salari, i costi operativi e gli investimenti, schiacciandola in basso nella catena del valore.

Bisogna intendersi bene: l'Italia è uscita dal gorgo della insostenibilità dei conti con l'estero, nonostante la disciplina dell'euro che da vent'anni non consente svalutazioni, avendo ridotto le importazioni all'osso ed il costo del lavoro.

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laboratorio

Mattarella bis:la soluzione comoda

di Fabio Nobile

L’esito dell’elezione del Presidente della Repubblica ad un occhio attento poteva risultare già prevedibile all’indomani della famosa conferenza stampa senza veli in cui Draghi ha chiaramente messo sul tavolo la sua di candidatura. Un’ambizione che, peraltro, era più di un’ipotesi non appena “super Mario” aveva fatto il suo ingresso a Palazzo Chigi. La sua investitura quale garante, o commissario, dell’establishment euro atlantico aveva ed ha nei due ruoli apicali della Repubblica il punto di approdo, almeno nelle intenzioni, non di breve periodo. Una scelta che nasce non solo dalla evidente debolezza del sistema politico italiano ma dal combinato disposto di questo assunto con il terremoto globale in cui è immerso anche il nostro Paese.

Non c’è dubbio, però, che la sua eventuale elezione a Presidente, con il PD quale maggiore sponsor parlamentare, non avrebbe garantito automaticamente un governo con la stessa maggioranza, con la conseguente possibilità dello scioglimento anticipato delle Camere.

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altrenotizie

La Caporetto del Kingmaker

di Carlo Musilli

Chi abbia vinto non è chiaro, ma sullo sconfitto non ci sono dubbi. Matteo Salvini ha gestito la partita del Quirinale come peggio non avrebbe potuto e ora si ritrova senza coalizione, in un partito che gli chiede di cambiare rotta. Nei panni (o nella felpa) del “Kingmaker”, il leader leghista si è prodotto in una serie di bluff senza senso. Innanzitutto, ha assicurato che “per la prima volta in 30 anni” il centrodestra avrebbe avuto “i numeri” per eleggere il Presidente della Repubblica. Poi ha promesso “candidature di altissimo profilo”. Infine, ha garantito che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia avrebbero votato in modo compatto “dall’inizio alla fine”.

Dopo gli annunci, però, è entrata in gioco la realtà. E questo non è mai un bene per Salvini, che - oltre a macinare propaganda incitando all’odio contro i disperati - non sa fare proprio nulla. Lo ha dimostrato anche stavolta con un bel filotto di disastri.

Prima la rosa dei tre nomi (Moratti, Pera e Nordio), bruciati alla velocità della luce e mai sottoposti alla prova del voto.

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sollevazione2

Buffonata di stato

di Leonardo Mazzei

Al peggio non c’è limite. Questo lo sappiamo da tempo. Idem per le giravolte dei politicanti d’accatto che popolano i palazzi romani. Tuttavia, la rielezione di Sergio Mattarella fu Bernardo supera ogni immaginazione. Costui, sempre ritratto con l’aureola del santo dal giornalismo più servile della Via Lattea, ha ripetuto per un anno intero la sua contrarietà al doppio mandato. E lo ha fatto (per una volta, giustamente) in nome di quella Costituzione che con il voto di ieri è stata nuovamente stuprata. Forse la coerenza non sarà la prima delle virtù, ma se almeno un minimo di decenza vi fosse Mattarella non sarebbe tornato lì dove risiede da sette anni.

Il suo bis ci parla di un sistema marcio, che non ha esitato ad ibernarsi pur di conservarsi. E’ lo stesso sistema che vorrebbe farci vivere in uno stato d’emergenza senza fine, in una società senza diritti, in una nazione popolata da zombi spaventati e governata da personaggi oscuri che nessuno ha eletto.

Mattarella deve stare al Quirinale, perché Draghi deve continuare ad operare da Palazzo Chigi. Questa è la vera ratio del voto della vergogna di un parlamento alla frutta.

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lantidiplomatico

Servizi Segreti e Quirinale. Il no alla Belloni e il "precedente" Mattarella (poco conosciuto)

di Redazione de l'AntiDiplomatico

Sergio Mattarella è stato rieletto alla presidenza della Repubblica. Lo spettacolo triste e decadente di quel poco che resta dei partiti italiani si è finalmente concluso. C’è chi dice, forse a ragione, come l’arrivo di Draghi al Quirinale sia stato ritardato di un anno e mezzo; e chi che Mattarella, al contrario di Napolitano, concluderà effettivamente il secondo settennato.

Conta poco. Che dalla caduta del governo Conte II su iniziativa di Renzi (e Gianni Letta) ci sia un patto di ferro tra l’attuale presidente del Consiglio e il rieletto Presidente della Repubblica è noto. Le sorti del paese per i prossimi sette anni sono già segnati.

A proposito di Renzi. Anche in questa elezione (rielezione) del Presidente della Repubblica si conferma – al pari chiaramente di quel Pd che solo 2 mesi fa presentava a firma Parrini-Zanda una ddl per la non rieleggibilità formale del Capo dello Stato – il peggio che la politica italiana oggi sa offrire. E la media come potete capire è già molto bassa di partenza.