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gocciaagoccia

La stigmatizzazione dei non vaccinati è ingiustificabile

di Günter Kampf

Coloro che affermano che i cittadini non vaccinati dovrebbero essere trattati diversamente dai cittadini vaccinati possono farlo, ma non in nome della scienza medica.

Günter Kampf, professore associato all'Institute for Hygiene and Environmental Medicine dell'University of Medicine Greifswald, ha scritto un articolo importante pubblicato su The Lancet, una delle più prestigiose riviste scientifiche di medicina del mondo.

Di seguito la traduzione

Ribadendo la nostra posizione #SmartProVax

Negli Stati Uniti e in Germania, funzionari di alto livello hanno usato il termine "pandemia dei non vaccinati", suggerendo che le persone che sono state vaccinate non sono rilevanti nellla diffusione di SARS-Cov2. Questa frase da potrebbe aver incoraggiato uno scienziato ad affermare che "i non vaccinati minacciano i vaccinati per il COVID-19" [1]. Ma questa visione è troppo semplicistica.

Vi sono prove crescenti che gli individui vaccinati continuano ad avere un ruolo rilevante nella trasmissione.

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petiteplaisance

Catastrofismo. Amministrazione del disastro e sottomissione sostenibile

di Fernanda Mazzoli

Tutta la vita della società industriale divenuta globale si annuncia ormai come un’immensa accumulazione di catastrofi

Ci sono libri la cui qualità ed importanza – in termini di capacità di leggere la realtà con lenti lucide ed originali, offrendo al lettore una visione delle cose che rovescia i capisaldi delle opinioni correnti – sono inversamente proporzionali alla loro notorietà e diffusione. Paradosso solo apparente e piuttosto scontato di un mercato editoriale che misura la qualità in base al presenzialismo mediatico degli autori e all’adeguamento al pensiero dominante che, di questi tempi, veste progressista e fa l’occhiolino al bene comune, il quale, per una svista della logica e della storia, è andato a cacciarsi sotto l’ombrello protettore dei miliardari filantropi, dei finanzieri divenuti salvatori della patria e dei grands commis ai vertici degli organismi internazionali. Così, un libro poco conosciuto e ancor meno citato come quello scritto a quattro mani da René Riesel e da Jaime Semprun, Catastrophisme, administration du désastre et soumission durable,1 dovrebbe, invece, essere uno dei testi di riferimento ineludibili per chiunque voglia comprendere il presente – tra minacce di catastrofe sanitaria e ricorso ad un’emergenza divenuta ordinaria amministrazione – senza piegarsi sotto le forche caudine dell’informazione di regime, della narrazione mainstreem e delle troppo facili semplificazioni offerte dagli adepti delle teorie complottiste.

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marx xxi

Capire la Cina, una recensione all’ultimo libro di Adriano Màdaro

di Maria Morigi

Premetto che conosco abbastanza la Cina, ne ho studiato e scritto, ma in questo momento sento urgente il bisogno di resistere alla dilagante propaganda anti-cinese e di contrastare le ben armate schiere atlantiste, composte da esportatori di democrazia: incredibili personaggi mentitori di professione e volonterosi ‘diritto-umanisti’ che mai hanno messo piede in Cina. E allora aderisco al partito minoritario d’opinione “Fermate il soldato Rampini”, perché non mi diverte affatto girare per canali televisivi o social che propongono con insistenza la terrificante immagine di una Cina nemica e antagonista, pronta ad impossessarsi del potere mondiale. In realtà, la lettura di Capire la Cina può essere un valido aiuto per chi desidera conoscere e avvicinarsi a quel grande Paese, senza idee pre-confezionate e pre-giudizi.

Al mio primo viaggio in Cina del 2009 non avevo aspettative né preconcetti ma qualche idea perfettibile e migliorabile. Ciò mi ha consentito di ‘esplorare’ e non confondere opinioni personali e realtà. Mi riconosco così nell’obiettività di Adriano Màdaro nel descrivere le differenze di civiltà, e ho potuto verificare anche i miei limiti di comprensione.

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contropiano2

Si balla sul barile, occhio all’equilibrio…

di Claudio Conti - Guido Salerno Aletta

Si fa presto a dire “transizione ecologica”… Ma tra il dire e il fare non basta mettere qualche “comunicatore certificato” (un giornalista mainstream, insomma), perché la realtà geofisica e “il mercato” dominato da interessi privati non obbediscono ai “buoni propositi”.

La questione energetica è il cuore di quella ecologica, per un sistema industriale basato da oltre due secoli sull’uso di fonti fossili altamente inquinanti (carbone, petrolio, gas). “Cuore” in senso fisiologico, perché per fare il “trapianto” verso un sistema fondato invece su energie rinnovabili servono molte cose che non ci sono. Alcune perché proprio non esistono ancora, altre che vengono semplicemente ignorate o addirittura combattute per interessi economici privati.

Rientrano nella prima categoria molte “fonti alternative”, che possiamo distinguere in “fintamente greeen” – come l’idrogeno, che va prodotto e non può essere “estratto” – e “insufficienti” (per esempio l’idroelettrico). La quantità di energia ricavata al momento da fonti fossili è tale da non poter essere sostituita in tempi rapidi da altre fonti indisponibili nelle stesse dimensioni.

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gruppogocciagoccia

I cannibali, le politiche d’emergenza e la Finestra di Overton

di Davide Simone e Francesca Capelli

Come si arriva al Male Assoluto? A piccoli passi. Le riflessioni che vi proponiamo sono legate alla teoria della Finestra di Overton (forse a sua volta ispirato dalla famosa storiella della rana bollita) che mostra come sarebbe possibile manipolare l’opinione pubblica per farle non solo accettare, ma anche sostenere e difendere, qualsiasi idea, pur se una volta ritenuta esecrabile e intollerabile. Con una piccola premessa: il concetto di Male Assoluto può avere due significati. Quello di male infinito, che non ammette limitazioni, costrizioni relativamente a se stesso e alle condizioni in cui si esercita. Ma l’etimologia latina ab solutum indica anche l’idea di un male sciolto da qualsiasi referente oggettivo. Non c’è un vantaggio pratico nell’applicarlo nell’esercizio quotidiano (qual era il vantaggio per il tedesco medio nello sterminio di milioni di ebrei? Cosa toglie agli eterosessuali il fatto che le coppie gay possano sposarsi?) e solo la sospensione del pensiero può consentirlo. Proprio perché, come dice Hannah Arendt, il pensiero non ha a che vedere con la conoscenza, ma con la capacità di distinguere il bene dal male. Scegliendo il primo.

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carmilla

Epidemia di sovrapproduzione

di Carla Filosa, Gianfranco Pala e Francesco Schettino

[Pubblichiamo di seguito un estratto della “Premessa” di Crisi globale. Il capitalismo e la strutturale epidemia di sovrapproduzione (Lad, 2021, pp. 210, € 15,00). Il volume affronta da un punto di vista teorico le moderne crisi capitalistiche con riferimento alle dinamiche valutarie transnazionali criticando gli approcci sottoconsumisti e neoclassici. In questo contesto gli autori mettono in discussione l’immagine dello shock pandemico come circostanza esterna alla dinamica dell’accumulazione, esplicitando le modalità con le quali tale evento viene utilizzato per comprimere quote di ricchezza sociale destinate alle classi lavoratrici.]

La “missione” del capitale, o più precisamente la necessità di sviluppare incessantemente le forze produttive che la storia sembra avere affidato a questo modo di produzione, presenta sempre più chiaramente l’insieme delle sue contraddizioni. L’allevamento intensivo di animali – come anche lo sfruttamento progressivo e senza remore delle risorse naturali senza ritegno a sconvolgere gli ecosistemi del pianeta – è dettato sicuramente dall’aumento della popolazione mondiale e dallo sviluppo sempre più veloce della molteplicità dei suoi bisogni, ma l’uso tecnologico e organizzativo di questo processo, dettato dal dominio delle cose, è dovuto al perseguimento del fine “miserabile” e contraddittorio della produzione di plusvalore, quale unico fine di questo sistema.

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sollevazione2

Censis, chi spaventa chi?

di Sandokan

“La società irrazionale”. Il CENSIS ha dato questo sorprendente titolo al suo ponderoso Rapporto annuale 2021. Nell’incipit del riepilogo, ad uso e consumo dei media, leggiamo infatti: “L’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale”.

Un rapporto che merita di essere letto e studiato ritengo, perché, da punto di vista empirico e sociologico, getta un fascio di luce abbagliante sul declino in cui è rimasto intrappolato il capitalismo italiano da quando si è gettato nel vortice della globalizzazione neoliberista e, soprattutto, da quando si è inginocchiato ai piedi dell’euro-germania.

Il Rapporto segnala infatti che gli italiani sono non solo più poveri e scontenti, sono consapevoli che sarà sempre peggio:

«Per due terzi (il 66,2%) nel nostro Paese si viveva meglio in passato: è il segno di una corsa percepita verso il basso. Per il 51,2%, malgrado il robusto rimbalzo del Pil di quest’anno, non torneremo più alla crescita economica e al benessere del passato.

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codicerosso

Super green pass e controllo dei corpi

di Guy Van Stratten

“Il corpo è una realtà bio-politica; la medicina è una strategia bio-politica”

(M. Foucault)

In questo articolo cercheremo di proporre una lettura, il più possibile razionale e distaccata, delle dinamiche che stanno dietro all’introduzione del green pass e, più recentemente, del cosiddetto “super green pass”, introdotto in occasione delle festività natalizie, che tende a escludere chi non si è vaccinato da svariati spazi della vita civile e quotidiana. Per farlo, come altre volte, non possiamo che rifarci alla “cassetta degli attrezzi” offerta da Michel Foucault utilizzandola nel modo più ‘neutro’ possibile, senza forzare in alcun modo il pensiero dello studioso né cercare, a ogni costo, di adattarlo – se così si può dire – alla delicata situazione contemporanea. Le osservazioni che seguono, infatti, non pretendono di avere la verità in tasca né di dire, dall’alto di uno scranno: “Le cose stanno così”. Sono, invece, appunto, delle osservazioni che, utilizzando come guida il pensiero di Foucault, intendono sollevare delle domande e porsi in discussione nonché, naturalmente, offrirsi a qualsiasi critica.

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centrotagarelli

La scienza, la medicina, la giustizia sono neutrali?

di Michele Michelino*

La scienza, la medicina, la giustizia sono neutrali, al di sopra delle parti o al servizio del potere? Alcune semplici riflessioni

Il profitto è la molla, il fondamento e l’obiettivo di tutta la società capitalista. Per i borghesi, i padroni, il profitto viene prima di tutto, prima della salute e della vita del proletariato e delle masse popolari. Pagare gli scienziati, i tecnici, per ricerche finalizzate a realizzare il massimo profitto in ogni campo economico della società e una delle spese necessarie per il capitale.

Nello stesso tempo ostacolare, nascondere gli studi di scienziati indipendenti, senza conflitti d’interessi, sulla salute, sugli inquinanti e cancerogeni, sulle malattie, è da sempre l’obiettivo dei padroni delle industrie multinazionali e della società capitalista/imperialista.

La scienza e la medicina del capitale sono funzionali alle esigenze e agli interessi del sistema.

La storia dell’amianto e del cloruro di vinile monomero che tanti morti hanno causato, lo dimostrano.

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sinistra

Scienza e referendum

di Salvatore Bravo

Il vaccino anticovid è stato il referendum vinto dalla scienza, così si esprime il Presidente della Repubblica italiana. L’esemplificazione è il male dei nostri giorni, il male non è profondo, solo il bene lo è precisava Hannah Arendt. I referendum notoriamente si vincono apponendo sulla scheda elettorale una croce sul sì o sul no, il vaccinarsi corrisponde al “sì”, il non vaccinarsi al “no”. Il referendum è stato vinto dalla scienza, perché il numero dei vaccinati si avvia verso il 90%. I passaggi sono semplici ed elementari e nella loro scheletrica evidenza si rendono spendibili per la propaganda. Il messaggio spot “arriva”, se reso astratto e ”depurato” dalle incrostazioni storiche e dai dubbi dialettici. Il referendum obiettivamente è stato vinto, ma la qualità della vittoria determina se il risultato è autentico. L’adesione alla vaccinazione è stata favorita dal greenpass e dal ricatto che notoriamente ha indotto la maggioranza della popolazione ad accalcarsi negli Hub vaccinali.

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effimera

La pazienza dei popoli è la mangiatoia dei tiranni*

di Gianni Giovannelli

 

Mario Draghi va acquistando una sempre maggiore disinvoltura nella gestione del potere, senza più preoccuparsi delle critiche, ormai del tutto assenti, all’interno della maggioranza come pure nelle file della pretesa opposizione. L’arroganza iniziale si accompagna ora, con frequenza, a frodi e raggiri per procedere speditamente nell’attuazione del programma politico, economico e finanziario elaborato il 14 dicembre 2020, nella riunione del Group of Thirthy che ha preceduto la sua nomina a primo ministro.

 

Un precedente significativo passato sotto silenzio

Il provvedimento legislativo che ha introdotto il cosiddetto green pass in Italia si caratterizza, a prescindere dalle critiche di merito, per uno stratagemma davvero incredibile. I regolamenti europei sono composti di premesse, dette considerando, e di articoli ovviamente connessi. La giurisprudenza ritiene entrambi vincolanti per il legislatore nazionale dei paesi membri.

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lafionda

Egemonia e cultura di massa. Considerazioni a partire da Gramsci Reloaded

di Alessandro Alfieri

La portata culturale della riflessione di Antonio Gramsci è tale che, nel corso del Ventesimo secolo, spesso e ciclicamente non manca occasione di ribadirne la “perpetua attualità”, la sua costante efficacia come strumento concettuale in grado di interpretare la realtà e la/le società. Il ricordo di Gramsci spesso resta condannato suo malgrado al suo stesso destino tragico: se l’esempio biografico di impegno e attivismo resta un riferimento imprescindibile, ciò che però è stato sacrificato al mito della resistenza dell’uomo e dell’intellettuale Gramsci è la levatura filosofica del suo pensiero, il suo acume analitico e sociologico, la sua incredibile capacità di adottare il marxismo e applicarlo alle condizioni della società italiana nel passaggio all’industrializzazione. Perché, se è vero che Gramsci ha pagato con la vita la sua avversione nei confronti del modello corporativista della dittatura borghese e antiproletaria di Mussolini, è altrettanto vero che il nucleo della sua analisi filosofica e sociologica è particolarmente efficace quando l’antagonista concettuale non è esclusivamente la dittatura fascista ma anche il consumismo capitalista e il livellamento culturale imposto sulle particolarizzazioni culturali e storiche.

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carmilla

Squid game, o vinci o sei nulla

di Fabio Ciabatti

Ho iniziato a vedere Squid game incuriosito dal fatto che questa serie è diventata un grandissimo successo tra gli adolescenti e i preadolescenti. In realtà questo prodotto televisivo sudcoreano, disponibile su Netflix, si inscrive in un filone di survival game o death game che conta già molti esempi provenienti dall’estremo oriente (p. es. Alice in Borderland), ma anche dagli Stati Uniti (si veda The wilds o Panic). Quello che però colpisce rispetto a Squid game è che non si tratta di un prodotto pensato per un pubblico di adolescenti a differenza degli altri esempi citati o, per menzionare un grande successo cinematografico, della trilogia di Hunger games (attenzione il seguito dell’articolo contiene spoiler).

Il protagonista della serie sudcoreana è infatti Seong Gi-hun, un sottoproletario senza arte né parte di mezza età, indebitato con gli strozzini, lasciato dalla moglie, padre di una bambina nei confronti della quale non riesce a rappresentare una figura di riferimento. Aggiungiamo che vive ancora con l’anziana madre, impossibilitata a curarsi da una grave malattia per mancanza di soldi, e il panorama delle disgrazie è completo.

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paroleecose2

Dipendenza e autoinganno in David Foster Wallace

di Guido Baggio

Niente è così difficile come non ingannare se stessi

Ludwig Wittgenstein

Un sacco di grandi logici nel corso della storia hanno finito per uccidersi, questo è un fatto

David Foster Wallace

«La validità logica di un ragionamento non ne garantisce la verità» (Infinite Jest, Einaudi 2006, p. 242). In questa affermazione che troviamo in Infinite Jest, D.T. Max, l’autore della biografia di Wallace Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi (Einaudi 2013), rintraccia la trasposizione letteraria del motto «A ridurmi così sono state le mie grandi idee» che ha accompagnato Wallace nel periodo passato alla Granada House, il centro di riabilitazione in cui è entrato alla fine degli anni ’80, dopo aver lasciato il dottorato ad Harvard, e a cui è ispirata la Ennet House di Infinite Jest. A una analoga distinzione epistemica tra validità logica e verità Wallace era giunto già nel 1985, al tempo della sua tesi di laurea all’Amherst College, scritta parallelamente al suo primo romanzo.

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sinistra

Buoni e cattivi maestri

di Salvatore Bravo

Roberto Cingolani ministro della Repubblica per la transizione energetica al Tg2 Post ha dichiarato:

Il problema è capire se continuiamo a fare tre, quattro volte le guerre puniche nel corso di dodici anni di scuola o se casomai le facciamo una volta sola ma cominciamo a impartire un tipo di formazione un po’ più avanzata, più moderna a cominciare dalle lingue, dal digitale. Serve formare i giovani per le professioni del futuro, quelle di digital manager per la salute, per l’energia per esempio. Lavori che nemmeno esistono oggi. Cosa hanno studiato a scuola i miei figli? Le guerre puniche, come me che ho 56 anni ma che appartengo alla generazione carta e penna”.

Eliminare la storia, disciplina giudicata inutile dal sign. Cingolani, significa cancellare la condizione umana degli uomini e delle donne che ci hanno preceduto e che continuano a vivere con noi in un legame invisibile. Senza storia personale l’essere umano è poca cosa, è un corpo sotto i riflettori del dominio, senza pelle, e dunque senza difesa. Un popolo senza storia e memoria non solo banalmente può facilmente ripetere gli errori e gli orrori del passato, ma specialmente è colonizzabile.

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lafionda

Endemizzazione coloniale

di Matteo Masi

Ci sono alcune tendenze in occidente che si ripetono nella storia, una è l’atteggiamento coloniale verso il resto del mondo, l’altra, più recente, è l’universalismo astratto. Questa fase pandemica non ci sta certo risparmiando.

Martedì 30 Novembre il professor Andrea Zhok era ospite su La7 a DiMartedì di Giovanni Floris, in quella sede in uno dei suoi interventi Zhok propone la vaccinazione sulle fasce deboli e l’endemizzazione del virus per il resto della popolazione che invece può sopportare gli effetti del virus. Immediata la replica del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri:”ma questa è una soluzione Darwiniana”.

Ecco, purtroppo nessuno in diretta ha fatto notare che l’attuale gestione della strategia vaccinale (almeno in occidente) è esattamente di tipo darwiniana, ma non basata su criteri medico sanitari (fasce di età, malattie pregresse, condizioni particolari del paziente etc etc…) ma basata su criteri che potremmo definire “coloniali”.

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chefare

Non siamo mai stati contemporanei. Agamben secondo Raffaele Ventura

di Raffaele Ventura

Possibile che nel ventunesimo secolo ci siano ancora persone che ragionano come nel 1950, nel 1880, o addirittura nel Medioevo? Questa constatazione è ricorrente, al punto di essere diventata un meme. Indubbiamente traduce un progressismo ingenuo, ovvero l’idea che la storia sia una freccia lanciata verso un futuro migliore, al quale presto o tardi tutti quanti finiranno per arrendersi. Ma soprattutto presuppone un’idea di società uniforme, nella quale gli individui sono sincronizzati sulla stessa nota come gli strumenti di un’orchestra.

Invece quello che dovrebbe apparire sempre più evidente, osservando la molteplicità dei punti di vista che deviano dalla norma associata all’anno vigente, è che coesistono innumerevoli fusi orari e calendari. Siamo nel 2021 e “va di moda” (dicono) la musica trap: eppure nello stesso tempo altri continuano a suonare black metal, jazz, musica classica, cori russi, madrigali, morin khuur. Semplicemente li consideriamo come rumore ai margini del segnale attraverso il quale l’epoca ci comunica la sua essenza, imprimendosi nella nostra memoria con la colonna sonora di un pezzo dei PNL.

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sinistra

Due parole su Galileo

di Emilio Mordini* e Maurizio Matteoli**

Galileo Galilei è ritenuto l’inventore del “metodo scientifico”. Fu lui il primo a parlare di “sensate esperienze et necessarie dimostrazioni”. In pratica il metodo scientifico deve esprimersi con teoremi, cioè le necessarie dimostrazioni, che però devono trovare riscontro nella realtà e tale verifica avviene con le “sensate esperienze”. L’idea geniale di Galileo – quella che rivoluzionò la scienza – fu che la conoscenza non potesse riguardare quelle che Aristotele chiamava “cause finali” quanto piuttosto solo le “cause efficienti”. Detto in termini semplici: Galileo era convinto che la ricerca del fine, dello scopo, di ciò che esisteva fosse compito della religione e della metafisica e non della fisica. La fisica, per Galileo si deve occupare delle cause che danno origine alla cose, non di quelle in vista di cui esse esistono. Ad esempio lo scienziato del passato si domandava “Perché esiste il sole?” e si rispondeva in molti modi: per illuminare la terra, per scaldare gli uomini, per far crescere le piante, e così via. Galileo trovava queste risposte del tutto insensate e non credeva che vi potesse essere una risposta sensata alla domanda.

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sinistra

Droni, leviatani e cucina italiana nel Sahel

di Mauro Armanino

Niamey, 28 novembre 2021. Magari stavolta ci riusciamo davvero ad avere i ‘nostri’ droni! Come sempre ci voleva il giusto tempo, quello che la nostra sabbia detta e concede ai suoi fedeli seguaci. Per le carestie, i gruppi armati terroristi, i sospetti assai fondati di corruzioni in ambito militare, nel petrolio, l’uranio, le discusse elezioni presidenziali e le probabili installazioni di basi miltari straniere non ci sono state difficoltà di sorta ad ottenerle. La notizia è stata confermata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il suo omologo nigerino, Mohamed Bazoum. Il Niger si doterà in droni da combattimento turchi Bayraktar TB2, il modello privilegiato da Baykar, ditta del genero dello stesso Erdogan. Droni a carattere famigliare che saranno accompagnati da blindati e da un aereo Hurkus dell’impresa pubblica Turkish. Questi acquisti, altri già effettuati e quanti inevitabilmente verranno, non fanno che confermare che tra guerre ad alta o bassa intensità c’è il comune denominatore dell’arricchimento dei produttori d’armi su inermi cittadini e mal equipaggiati militari.

Il Leviatano, assunto dalla mitologia fenicia della Bibbia ebraica, è l’animale del caos primitivo e, nel salmo 74, diviene il simbolo della potenza dei faraoni d’Egitto, gli oppressori per antonomasia del popolo ebreo.

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comidad

Per far continuare il PEPP facciamo un altro bel lockdown

di comidad

I media sono impegnati su dilemmi decisivi per le sorti dell’umanità, come stabilire se la perplessità del professor Crisanti sul battesimo dei bambini col sacro siero vada considerata un’eresia o addirittura apostasia. Nel frattempo hanno giustamente un posto secondario nei media scadenze come la fine, nel marzo prossimo, del piano straordinario di acquisti per l’emergenza pandemica da parte della Banca Centrale Europea, il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme). Per la verità la gran parte dell’opinione pubblica non sa neppure cosa sia il PEPP e che ruolo abbia svolto in questi ultimi due anni.

Il PEPP iniziò nel marzo del 2020, nel periodo dei lockdown. La politica delle chiusure si è poggiata su due pilastri: la digitalizzazione e le iniezioni di liquidità monetaria da parte della BCE. Quel poco di libertà che ci veniva concesso non era dovuto a chimere come la democrazia e i diritti costituzionali, bensì al fatto che non c’erano ancora gli strumenti tecnici e finanziari per incatenarci tutti. Senza le attuali tecnologie digitali infatti i lockdown sarebbero stati impossibili, per cui se il Covid fosse arrivato venti anni fa i governi o sarebbero stati costretti a potenziare le strutture sanitarie (invece di smantellarle), oppure, più probabilmente, avrebbero fatto finta di nulla. Alcuni pensano che le pressioni della lobby del digitale siano state persino decisive nell’attuare la scelta dei lockdown prima e del Green Pass poi, ma queste sono le solite fantasie complottiste.

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neronot

Rassegnatevi

di Franco Bifo Berardi

Disfattismo di massa, diserzione e sabotaggio: proposta per una strategia paradossale della rassegnazione (in attesa delle Comunità Autonome Operative per la Sopravvivenza)

 

Il Covid lungo della mente sociale

Nelle ultime pagine del suo libro La peste, Camus racconta il festoso ritorno alla vita della città di Orano dopo l’estinguersi dell’epidemia. Oggi, nell’autunno del 2021, all’orizzonte non si vedono segni di una festa imminente. Al contrario sembra che i segnali del disagio psicosociale si approfondiscano, e se nell’assenza di luoghi di incontro qualcuno si azzarda a organizzare un rave party rischia di essere aggredito come untore.

All’inizio del flagello il cretinismo pubblicitario diceva: ne usciremo migliori. Con ogni evidenza è vero il contrario: nervosismo generalizzato, razzismo rampante, violenza predona delle grandi corporazioni, diseguaglianza galoppante. L’avidità proprietaria di Big Pharma ha impedito la produzione locale dei vaccini e il risultato è Omicron. I vecchi bianchi si sono iniettati le terze dosi che sarebbero dovute andare ad altri, ma il virus è più furbo e si prepara ad ammazzarne qualche altro milione, magari anche me.

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lantidiplomatico

"Curare un'infezione senza provocare malattie sociali"

di Presidium del Comitato Centrale del PC Russo

Riceviamo questo comunicato del Partito comunista russo su lasciapassare sanitario e vaccinazione obbligatoria e volentieri pubblichiamo, anche alla luce di quanto emerge da questa intervista

La pandemia Covid-19 continua esacerbare la crisi socio-economica del paese. La Russia capitalistica non era preparata a combattere l’infezione dal nuovo coronavirus. La situazione è una diretta conseguenza della politica di distruzione dell’assistenza sanitaria di base, chiusura delle strutture sanitarie, carenza cronica di personale medico, anni di tagli ai fondi per i programmi sociali, corruzione e banale negligenza. Tutti questi fallimenti non hanno protetto efficacemente la Russia dalle nuove minacce nel campo della salute e della sicurezza epidemiologica.

Le informazioni allarmanti sulle vittime della pandemia ricordano sempre di più i rapporti dalle zone di guerra, con diverse migliaia di morti e feriti. La società è divisa e indignata, irritata e spaventata. I cittadini hanno sempre meno fiducia nello Stato. Non credono nella capacità delle autorità di trovare la migliore via d’uscita, di fermare il flusso di malattie e morti. I fallimenti nella lotta contro la pandemia accelerano il declino dell’autorità del governo.

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eticaeconomia

Quanto inquina una e-mail?

di Riccardo Leoncini

La diffusione dell’elettrico sta vivendo una sorta di seconda rivoluzione industriale. Infatti, l’unione di motori elettrici con sistemi informatici dotati di intelligenze artificiali rende possibile gestire sistemi complessi in maniera efficiente ed efficace. Ci apprestiamo a vivere una transizione verde incardinata su processi di miniaturizzazione e di dematerializzazione, che ci metteranno a disposizione tecnologie pulite e rispettose dell’ambiente. Questa rivoluzione verde ad alto contenuto tecnologico è quanto mai importante, poiché preannuncia un ridisegno qualitativamente rivoluzionario del paesaggio tecnologico in cui ci apprestiamo a vivere, le cui ricadute economiche, sociali e culturali sono potenzialmente inimmaginabili.

Tuttavia, occorre anche evidenziare che un modello di questo tipo sembra ignorare una serie di costi (impliciti ed espliciti) di cui occorre essere ben consci nel momento in cui siamo chiamati a decidere quale strada intraprendere per costruire un sistema tecno-economico rispettoso dell’ambiente.

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linterferenza

L’antifascismo fatalista

di Ferdinando Pastore

Sono sempre stato affascinato da come l’ideologia neoliberale abbia persuaso gran parte della popolazione, della cultura (accademica e non), degli sfruttati stessi ad abbracciare con enfatica partecipazione gli imperativi di comando che schiacciano gli stessi individui a condizioni oppressive, omologanti e a una capacità critica ridotta ormai a infantilismo cognitivo. L’attenzione è caduta sui meccanismi pedagogici della dottrina neoliberale che ha puntato, riuscendoci, a rendere allettanti determinate coordinate comportamentali ispirate all’identificazione dell’idea di progresso con i meccanismi evolutivi del mercato.

Questa visione del progresso è in primis un fattore che riguarda l’essere umano che nell’individualizzazione dei rapporti sociali si conforma a metodi valutativi standardizzati riproducendo nella propria esistenza le medesime dinamiche commerciali dell’impresa. Questo bagaglio di informazioni, di stimoli, di spinte ha contribuito – forse più della propensione al consumo – a rendere del tutto impolitica la società che è stata privata in questo modo di quei legami di interdipendenza capaci di strutturare le lotte collettive e di articolare i corpi intermedi, insomma di fortificare la democrazia formale borghese attraverso una prassi democratica sostanziale capace di incidere sull’indirizzo politico anche fuori dalle istituzioni.

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lantidiplomatico

Draghi e il ministro banderuola: puntano tutto sul lavoro precario

di Savino Balzano

Una notizia (orribile) che non deve passare sotto traccia.

Con ordine: il lavoro interinale (oggi si dice in somministrazione) consiste in un rapporto a 3 (lascio a voi la battuta): lavoratore, datore di lavoro (agenzia di somministrazione) e utilizzatore. Una schifezza che andrebbe semplicemente abolita: le persone vengono assunte dalle agenzie e poi somministrate (affittate, prestate) a degli utilizzatori, che le adoperano come fossero cacciaviti.

Introdotto nel ’97 col famoso “Pacchetto Treu”, consolidato (introducendolo persino a tempo indeterminato, dalla “Legge Biagi” del 2003). In soldoni: centro-sinistra e centro-destra concordi nell’investire nell’interinale.

Il “Decreto Dignità” aveva limitato a 24 mesi il periodo massimo di somministrazione presso l’utilizzatore. La logica era semplice: il peggiore dei rapporti di lavori “atipici” non può essere adoperato per troppo tempo. La precarizzazione nella posizione della lavoratrice o del lavoratore è massima.

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manifesto

Dove ci porta l’asse Roma-Parigi

di Manlio Dinucci

Il Trattato del Quirinale promosso dal presidente della Repubblica Mattarella, firmato il 26 novembre dal presidente del Consiglio Draghi e dal presidente della Repubblica Macron, è un trattato politico a 360 gradi con cui Italia e Francia «s’impegnano a sviluppare il loro coordinamento e a favorire la sinergia tra le rispettive azioni a livello internazionale», attuando «partnership industriali in specifici settori militari» e altri programmi che comportano oneri finanziari per lo Stato.

Per essere ratificato dal Presidente della Repubblica, il Trattato avrebbe dovuto essere prima autorizzato dal Parlamento in base all’Art. 80 della Costituzione, secondo cui «le Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, o prevedono oneri alle finanze».

Il testo del Trattato è invece rimasto segreto, al di fuori di una ristretta cerchia di governo, finché non è stato pubblicato dopo la firma (pdf qui).

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osservatorioglobalizzazione

Il silenzioso gigante europeo dei semiconduttori: viaggio alla scoperta di ASML

di Manfredo di Porcia

Viaggio alla scoperta di ASML, il colosso olandese dei semiconduttori che può a ben diritto essere ritenuta l’azienda più strategica d’Europa. Tecnica, economia e politica di un gigante sconosciuto ai più che ad oggi è però il gruppo col più alto valore nel Vecchio Continente

La litografia ultravioletta estrema (EUVL) è una tecnica di produzione delle componenti elettroniche più sofisticate come processori e memorie. Fabbricare queste componenti, presenti in dispositivi come telefoni e computer, richiede la cooperazione di un enorme numero di competenze umane e di aziende. Una di queste, l’olandese ASML, è diventata negli ultimi anni leader di mercato della litografia ultravioletta, generando enormi profitti e qualche preoccupazione politica. Per capirne l’ascesa e il suo ruolo nel grande gioco dei semiconduttori è bene iniziare capendo cosa effettivamente accade in uno dei loro macchinari.

Una sferetta di stagno liquido viene sparata a 70 metri al secondo dentro il collettore. La sfera, larga inizialmente 30 micrometri, viene colpita una prima volta da un laser a CO2 che la deforma in un disco da 400 micrometri.

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contropiano2

La divinazione neo-liberale. Risposta a Marco Revelli

di Massimiliano Piccolo

L’ideologia non è mai un prodotto di “scarto”, c’è quindi sempre qualche buon motivo per intervenire su temi importanti – ma soprattutto utili – per l’orientamento e la formazione di intere generazioni all’interno di un paese.

Perché significa intervenire sul futuro e capire che se domani sarà il frutto di quanto si fa oggi (l’effetto di una causa si potrebbe dire), questa non sarà una chiacchiera da indovini, ma l’elementare fila indiana del prima e del poi.

Ed è soprattutto da questo punto di vista che l’intervento su La Stampa di Torino, apparso online a firma di Marco Revelli, dal titolo Bobbio, le ambiguità del socialismo, oltre a suscitare qualche perplessità scientifica sull’utilizzo più o meno appropriato di alcune categorie storiografiche e politologiche, non fa un buon servizio didattico/pedagogico.

In buona sostanza, l’articolo finisce per fornire legna ad un revisionismo tanto di maniera quanto pericoloso: quello degli opposti estremismi e dei totalitarismi, quello per cui in uno sciagurato secolo quale sarebbe stato il Novecento, nazismo e comunismo sarebbero stati la stessa cosa.

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micromega

La distruzione della ragione

di Carlo Bordoni

L’Europa è attraversata da una ventata di irrazionalismo. Assistiamo al crollo delle idee illuministe che avevano forgiato un mondo, quello occidentale, aperto alla ragione e confortato dalla luce della scienza

Che cosa succede in Europa? Ma si potrebbe ugualmente chiedere che cosa succede nel mondo occidentale? Sembra sia attraversato da una ventata di irrazionalismo. La pandemia è più un’occasione che una causa, e l’aggressività, la rabbia, la violenza emergenti appaiono come il frutto di un atteggiamento sopito che attendeva solo la classica goccia che fa traboccare il vaso per manifestarsi.

Non c’è neppure una ragione politica. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi di una recrudescenza di fascismo, fornita dai sovranismi, dall’odio razziale e dalla chiusura delle frontiere, mentre alcuni gruppi consistenti accusano gli Stati che restringono le libertà e obbligano a mostrare il green pass, applicando in tal modo uno stringente controllo di massa.

Secondo Charles Tilly c’è il timore che una volta emanate disposizioni restrittive dei diritti democratici per ragioni d’emergenza (come nel caso del Covid-19), le restrizioni rimangano attive e si trasformino in una significativa riduzione di democrazia. Quella che si definisce infatti un processo di “de-democratizzazione”.

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eticaeconomia

Il consumismo e il nuovo potere: il tormento di Pasolini

di Maurizio Franzini

Nella seconda metà degli anni Sessanta l’Italia completò la sua transizione da società rurale a società dei consumi. Rispetto al decennio precedente il reddito della famiglia media crebbe considerevolmente e così i suoi consumi che cambiarono profondamente anche nella composizione: se nei primi anni Cinquanta più della meta della spesa per consumo era destinata a beni che si potevano considerare essenziali (soprattutto alimentari e bevande) un decennio dopo quella quota era scesa a circa il 35%. Questa contrazione derivava dalla crescente importanza di beni che si potevano considerare superflui, la cui proliferazione è una delle cifre distintive del consumismo.

Ma la novità non era soltanto economica, non si trattava soltanto di consumismo così inteso. Cambiavano i valori e i comportamenti sociali, cambiavano le forme e le manifestazioni del potere. Pier Paolo Pasolini anticipò quasi tutti nell’individuare questi cambiamenti; lo sguardo lucido che posò su di essi gli restituì una profonda preoccupazione che espresse, anche con toni accorati, in una serie di interventi della prima metà degli anni Settanta. Quelli a cui mi riferirò sono ora raccolti in due volumi: Scritti corsari e Lettere luterane.