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ilsimplicissimus

Tutti zitti e Moody’s

di ilsimplicissimus

Che le agenzie di rating siano formate da gangster che chiedono il pizzo a quelli che dovrebbero essere giudicati , è scontato. Che siano un sottoprodotto dell’ ipocrisia neoliberista e dei suoi conflitti di interesse fa talmente parte dell’ovvio che persino Mario Draghi le accusa di “essere altamente carenti e discreditate”. Tuttavia nel marasma occidentale e soprattutto europeo, in questa terribile cachessia dell”unione e della ragione, persino Moody’s che ha abbassato il rating del Paese per fare da battistrada a Bruxelles, ha voce in capitolo pur essendo una nota centrale di corruzione e corruttori che ormai dagli anni 90 è tristemente nota per sbagliare clamorosamente, ma non gratuitamente i propri giudizi . E infatti famigerata tra l’altro per aver attribuito la tripla A, ovvero il massimo della valutazione a Lehman Brothers poco prima del suo crollo, nonostante che le notizie sulla reale situazione della banca fossero ampiamente note, se non proprio di pubblico dominio, per aver dovuto pagare l’anno scorso 864 milioni di dollari di multa per aver gonfiato il rating dei mutui ipotecari in Usa, 11 milioni ad Hong Kong e altri 17 e passa di una multa della Sec. Da noi è conosciuta per il fatto che alcuni funzionari di questa ‘ndrina finanziaria sono stati sotto indagine nelle inchieste di Trani e di Milano con l’accusa di aver manipolato i mercati con dati falsi.

Ma c’è di più: quegli stessi poteri europei che hanno sollecitato questi svergognati scalzacani a brandire la pistola contro l’Italia, sanno benissimo di che gente si tratta tanto che l’Esma, European Securities and Markets Authority, ha avviato a suo tempo un’indagine sulle procedure sue e delle altre “sorelle” in ricatto per la valutazione della solidità patrimoniale delle banche e anzi il presidente di questa Autorità , Steven Maijoor, ha sollevato il dubbio “se vi siano sufficienti risorse analitiche”. Ma ora anche questi vengono buoni per sostenere le ragioni dei diktat anche se di fatto i giudizi di Moodys, Fitch e compagnia cantante sono ormai snobbati dagli investitori, per cui invece di strapparsi i capelli come fanno piddini, montiani e berlusconiani per tornare in cadrega, basterebbe semplicemente ignorarli.

In questo caso però si configura non solo un conflitto di interessi generico ancorché pervasivo, ma uno molto più specifico: infatti come fa rilevare Megachip, uno dei maggiori gestori azionari di Moody’s è BlackRock, la maggiore società di investimenti al mondo e la medesima gestisce una parte.non marginale delle azioni in Banco Bpm, Unicredit, RaiWay, Banca Popolare Milano, Azimut, Intesa San Paolo, Atlantia, Telecom Italia, Fiat e Generali. Niente di particolarmente sorprendente, ma in questo caso la circostanza ci restituisce una radiografia, quasi una Tac molto precisa di quali sono i poteri autoctoni alleati dell’oligarchia europea e che hanno armato la manina mercenaria di Moody’s: praticamente queste banche e società rappresentano il conglomerato di potere che sorresse a suo tempo il governo Monti, formato da Popolo della Libertà, Pd, destre ex missine e il solito fritto misto poltronaio. Allora i Cinque stelle non esistevano in Parlamento e all’opposizione c’erano solo la Lega e l’ Italia dei valori in attesa di essere giustiziata da mamma Rai. Molto è cambiato da allora, ma si potrebbe dire anche molto poco dal punto di vista dell’aggregazione del potere politico – economico. Significativa inoltre la presenza nella costellazione della società autostrade che ha urgente bisogno di ingaggiare killer per salvare i suoi profitti . Almeno certa gente, certi indignati di passo e di buca, dovrebbero avere il buon gusto di starsene zitti e moody’s.

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