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rinascita

La politica industriale secondo l’asse franco-tedesco

Considerazioni sull’articolo di Pasquale Cicalese

di Giuseppe Masala

Articolo impagabile di Pasquale Cicalese dove si illustra l’accordo-manifesto reso pubblico ieri tra Altmaier e Le Maire sulla politica industriale.

Un manifesto impagabile dove la Francia e la Germania si arrogano il diritto di decidere la politica industriale dell’intera Europa, in ossequio al principio che esistano paesi di serie A e paesi di serie B ridotti di fatto a protettorati o colonie. Effetti del Trattato di Aquisgrana immagino.

Le misure prospettate dal duo franco-tedesco sono chiare e semplici: cambiare le regole antitrust europee per far nascere dei colossi europei di livello mondiale (ovviamente guidati da francesi e tedeschi); entrata dello stato francese e tedesco nell’azionariato di questi colossi (alla faccia del libero mercato); divieto di acquisto per paesi extraeuropei di industrie tecnologiche europee, una norma chiaramente anticinese (peraltro a bloccare eventuali mire dei paesi inferiori interni all’EU ci penseranno i burocrati europei con qualunque scusa, basti pensare alla guerriglia che subisce Fincantieri per l’acquisizione dei cantieri navali francesi STX); divieto all’entrata di azionisti extraeuropei nei porti europei (leggi Cina), una chiara mossa per favorire i porti del Nord Europa nei traffici extra europei a discapito dei porti mediterranei.

Su quest’ultimo punto ovviamente lo sviluppo di un’area portuale si porta con sé lo sviluppo dell’industria e della manifattura in quell’area (cose che ovviamente i nord Europei vogliono tenersi nel loro territorio).

Non manca nel manifesto franco-tedesco l’aria fritta sulla ricerca: secondo loro l’Europa (precisamente il Nord Europa, il Sud può diventare tranquillamente una landa per la produzione di patate e pomodori con manodopera schiavizzata proveniente dall’Africa) deve diventare il primo attore mondiale nello sviluppo dell’IA, delle auto elettriche ecc.

Ovviamente dimenticano di dire che a causa dei deliri contabili tedeschi abbiamo perso 20 anni mentre USA e Cina andavano avanti e non hanno certamente voglia di fermarsi per aspettarci.

Infine un articolo che dovrebbe far riflettere il Nord Italia celtico secessionista; vogliono continuare a farsi colonizzare la mente con la narrazione nord europea che va a loro svantaggio e che li relega a produttori contoterzisti dei tedeschi oppure vogliono volgere lo sguardo verso il Mediterraneo che da Haifa a Suez per arrivare all’Algeria e al Marocco è un ribollire di iniziative economiche e di opportunità?

A loro la scelta meglio diventare area sottosviluppata schiacciata dai tedeschi (come vuole il trio di cretini che governano Lombardia, Veneto ed Emilia) o cogliere l’opportunità che la via della seta cinese sta creando nel Mediterraneo?

Il 20 Marzo Xi Jin Pin a Roma per contrattare investimenti in Italia, per fortuna non ci sono i #LaLeuropei al governo. Ringraziamo iddio.

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