Print Friendly, PDF & Email

sinistra

I banchi dell’Azzolina

di Salvatore Bravo

Il totalitarismo capitale è la sintesi operativa del potere biomedico che si coniuga e sostiene con il potere disciplinare. Il potere non vive nell’alto dei cieli, ma si concretizza nel quotidiano, il dispositivo si installa nella micro-azioni, è ovunque, Foucault ha usato la felice definizione di microfisica del potere. In questi giorni M. Foucault ci è di ausilio per leggere il presente. Si assiste allo svelamento del potere che “rassicurato” dalla pandemia, la utilizza per giustificare il ridisegnare gli spazi ed i tempi delle relazioni, affinché il pericolo degli “assembramenti comunitari” possa essere neutralizzato anche in futuro. Il potere per delineare nuovo modelli relazionali deve riorganizzare gli spazi ed i tempi, è inevitabile in tale contesto intervenire nelle classi. La scuola con le classi rappresenta una comunità potenzialmente critica e solidale. Malgrado le riforme e la curvatura competitiva, la scuola è organizzata per spazi che debbono favorire la socialità. I banchi doppi, la presenza degli alunni nello spazio classe, l’eliminazione della pedana della cattedra sono stati in questi decenni veicolo di socialità e solidarietà. La distribuzione degli spazi ha favorito la vicinanza spaziale e le relazioni.

Negli ultimi giorni si susseguono le affermazioni della ministra, la quale per consentire il rientro a settembre ritiene indispensabile sostituire i vecchi banchi doppi con nuovi banchi singoli, flessibili e funzionali alle tecnologie:

Assicureremo alle istituzioni scolastiche gli arredi che dovessero esser utili per rispettare le indicazioni sul distanziamento fisico, anche nuovi banchi, moderni e più ‘dinamici’, in un’ottica di innovazione costante e della costruzione di ambienti didattici più moderni”.

Le parole del ministro, gli slogan pedagogici non lasciano dubbi, l’intento è mutare la socialità, provocare un cambiamento permanente dell’organizzazione degli spazi e delle relazioni. L’enfasi sui banchi tradisce l’intento neo-disciplinare. Le scuole pubbliche in media sono mal ridotte a livello architettonico, gli alunni hanno difficoltà nel comprendere e decodificare semplici testi, ma vi è un esborso notevole per la sostituzione dei banchi. I docenti e la nazione tutta dovrebbe porsi il problema.

 

Potere disciplinare

M. Foucault ci dona strumenti per capire il potere disciplinare: il capitalismo nascente del Diciottesimo secolo deve controllare gli spazi per poter implementare la produzione ed educare gli esecutori alla stessa. Ci si prepara a svolgere funzioni produttive in spazi e tempi determinati. Le variabili di ciascun operaio possono essere, così, educate e finalizzate. La vita è quantificata per adattarla alle fasi del lavoro industriale. Il corpo dev’essere addestrato, in tal modo anche il tempo è finalizzato a svolgere micro-funzioni in tempi prevedibili. Il potere si installa ovunque, ripartisce i soggetti in spazi predeterminati per rendere il controllo perenne. Il presente trova la sua lettura mediante la comprensione del passato:

Nelle officine che appaiono alla fine del secolo Diciottesimo, il principio della suddivisione individualizzante si complica. Si tratta di distribuire gli individui in Percorrendo il corridoio centrale del laboratorio, è possibile assicurare una sorveglianza generale e individuale insieme: constatare la presenza, la applicazione dell'operaio, la qualità del suo lavoro; confrontare gli operai fra loro, classificarli secondo l'abilità e la rapidità; seguire gli stadi successivi della lavorazione. Tutte queste divisioni in serie formano una griglia permanente: le confusioni vi si dissolvono ; la produzione si divide ed il processo di lavoro si articola da una parte secondo le sue fasi, i suoi stadi o le sue operazioni elementari e dall'altra secondo gli individui che le effettuano, i corpi singoli che vi si applicano: ogni variabile di questa forza - vigore, prontezza, abilità, costanza - può essere osservato, quindi caratterizzato, apprezzato, contabilizzato e rapportato a colui che ne è l'agente particolare. Associata in modo perfettamente leggibile a tutta la serie dei singoli corpi, la forza lavoro può essere analizzata in unità individuali. Sottesa alla divisione del processo di produzione, e contemporaneamente troviamo, al momento della nascita della grande industria, la scomposizione individualizzante della forza di lavoro; le ripartizioni dello spazio disciplinare hanno spesso assicurato l'una e l'altra1”.

 

Dividere per controllare

La divisione dello spazio nell’analisi di Foucault consente l’osservazione, il controllo, la gerarchizzazione. Il modello della produzione applicato nella grandi manifatture è applicato alle scuole. Si assegnano posti individuali in modo che il discente possa essere controllato ed i tempi di apprendimento possano essere celeri. L’ozio è “il peccato” da emendare. Gli alunni imparano la gerarchia, essa diviene la normalità quotidiana che li prepara al lavoro nelle fabbriche. Si naturalizzano le tecniche di controllo, le si introietta in modo che appaiano naturali. La parcellizzazione degli spazi, la classificazione e misurazione dei soggetti diviene la struttura con cui si ordinano gli spazi, ma tale struttura è applicata anche ai saperi. La gerarchizzazione, le connessioni misurate e soppesate delle discipline sono il volto astratto che si fenomenizza nell’ordine dato allo spazio dei viventi:

L'organizzazione di uno spazio seriale fu una delle grandi mutazioni tecniche dell'insegnamento elementare. Esso permise di superare il sistema tradizionale (un allievo che lavora qualche minuto col maestro, mentre il gruppo confuso di quelli che attendono rimane in ozio). Assegnati dei posti individuali, rese possibile il controllo di ciascuno ed il lavoro simultaneo di tutti; organizzò una nuova economia dei tempi di apprendimento; fece funzionare lo spazio scolare come una macchina per apprendere ma anche per sorvegliare, gerarchizzare, ricompensare. J.-B. de La Salle sognava una classe in cui la distribuzione spaziale potesse assicurare in una volta tutta una serie di distinzioni: secondo il grado di avanzamento degli allievi, secondo il valore di ciascuno, secondo il carattere più o meno buono, secondo l'applicazione più o meno grande, secondo la pulizia, secondo la ricchezza dei genitori. Allora la classe avrebbe formato un grande quadro unico, dai molteplici ingressi, sotto lo sguardo attentamente «classificatore» del maestro: «Ci saranno in tutte le classi posti assegnati a tutti gli scolari di tutte le lezioni, in modo che tutti quelli che ricevono la stessa lezione siano tutti messi in uno stesso posto e sempre fisso. Gli scolari delle lezioni più avanzate saranno messi nei banchi più vicini al muro, gli altri di seguito secondo l'ordine delle lezioni, avanzando verso il centro della classe... Ogni allievo avrà il suo posto fisso e nessuno lascerà né cambierà il suo senza l'ordine e il consenso dell'ispettore delle scuole». Sarà necessario fare in modo che «quelli i cui genitori sono negligenti e hanno dei parassiti siano separati da quelli che sono puliti e che non ne hanno; che uno scolaro leggero e sventato stia fra due che siano saggi e posati, un libertino o solo o fra due che siano pieni di devozione» . Le discipline, organizzando le «celle», i «posti», i «ranghi» fabbricano spazi complessi: architettonici, funzionali e gerarchici nello stesso tempo. Sono spazi che assicurano la fissazione e permettono la circolazione; ritagliano segmenti individuali e stabiliscono legami operativi; segnano dei posti e indicano dei valori; garantiscono l'obbedienza degli individui, ma anche una migliore economia del tempo e dei gesti. Sono spazi misti: reali perché determinano la disposizione delle costruzioni, delle sale, dell'arredamento, ma ideali poiché su queste sistemazioni si proiettano caratterizzazioni, stime, gerarchie. La prima fra le grandi operazioni della disciplina è dunque la costituzione di «quadri viventi» che trasformano le moltitudini confuse, inutili o pericolose in molteplicità ordinate. La costituzione di «quadri» è stata uno dei grandi problemi della tecnologia scientifica, politica ed economica del secolo Diciottesimo: sistemare orti botanici e giardini zoologici, e costruire nello stesso tempo classificazioni razionali degli esseri viventi; osservare, controllare, regolarizzare la circolazione delle merci e della moneta, e costruire, nello stesso tempo, un quadro economico che possa valere come principio di arricchimento; ispezionare gli uomini, constatare la loro presenza e la loro assenza, e costruire un registro generale e permanente delle forze armate; ripartire gli ammalati, separare gli uni dagli altri, dividere con cura lo spazio ospedaliero e fare una classificazione sistematica delle malattie: altrettante operazioni gemelle in cui le due costituenti - distribuzione e analisi, controllo e intelleggibilità - sono legate solidalmente l'una all'altra2.”.

Se si seguono le tracce dateci dagli studi di Foucault la sostituzione dei banchi non è un semplice cambio di arredo, ma una modalità per rendere strutturale ed inibire ogni vincolo solidale. La separazione diviene la “legge del capitalismo nella sua fase assoluta”. Gli alunni debbono imparare con la separazione che ogni sospensione dell’attività competitiva è un peccato imperdonabile. La rottura dei vincoli implementa la competizione, inibisce il pensiero critico, poiché esso necessita della dialettica duale per configurarsi. La nuova religione neoliberista ha il suo decalogo ed i suoi feroci comandamenti. I corpi vissuti devono essere separati, ma sempre flessibili. La ministra usa anche il linguaggio del capitalismo per descrivere “l’innovazione didattica”: flessibilità ed innovazione permanente.

La scuola ha il compito di pensare il presente,. Non di inseguirlo in una impresa impossibile, poiché i cambiamenti sono così repentini, che ogni tentativo di adattamento della didattica alle trasformazioni in atto sarà sempre fallimentare. Bisogna notare che la ministra fa sempre riferimento al didatticismo, mai ai contenuti.

 

A scuola di manipolazione

Gli alunni devono imparare a manovrare lo spazio, devono essere duttili, devono disimparare la relazione empatica, ma devono governare il loro spazio-tempo secondo i dettami della glebalizzazione-globalizzazione. Il banco singolo insegna che l’altro è portatore potenziale di malattie e pericoli. Il distanziamento sociale si afferma non più come eccezione, ma come nuova normalità. Il capitalismo assoluto dimostra la sua violenza, ma anche la sua fragilità, Se deve utilizzare tali espedienti per prevenire “pericolose socialità”, significa che si sente minacciato, poiché ingiustizie, pessima distribuzione delle ricchezze, immobilità sociale, morte del pianeta, inevitabilmente lo mettono in discussione e ne palesano la verità. Dinanzi a tali pericoli agisce e reagisce utilizzando la pandemia quale mezzo per difendersi dalle contraddizioni che lo attraversano e devastano, ma che non trovano voce in politica. Il silenzio della politica è l’indicatore più evidente dello smarrimento, in cui versiamo. Le contraddizioni, malgrado il silenzio complice ed ideologico, sussistono, e la verità non può più essere celata, per cui la separazione spaziale non potrà che rallentare assieme ai restanti provvedimenti, probabilmente, la manifestazione degli effetti delle contraddizioni. Diviene fondamentale capire per poter contribuire ad un cambiamento che per ora sembra lontano ed impensabile. La storia, fortunatamente, ha sempre smentito le profezie e le previsioni, per cui l’ottimismo della volontà ed il pessimismo dell’intelligenza, come affermava Gramsci, non deve abbandonarci, tutto può accadere se la critica non si arresta. Si rileva in ultimo, che molti provvedimenti finalizzati ad allontanare la crisi, sono già superati: si punta sul lavoro di scarsa qualità e sicurezza, ma in realtà le tecnologie renderanno il lavoro merce rara, e di questo il sistema capitale deve prenderne atto.


Note
1 Foucault Sorvegliare e punire Einaudi Torino pag. 157
2 Ibidem pp.160 161

Add comment

Submit