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andreazhok

Aneddotica

di Andrea Zhok

1) Madre porta il figlio quattordicenne a fare la vaccinazione contro l'encefalite da zecca.

L'infermiera, mentre armeggia per preparare le fiale:

"O che bel ragazzo. Ma l'hai fatta la vaccinazione per il Covid? Come no?"

Madre: "Stiamo valutando la situazione per qualche mese, perché i dati sulla sicurezza dei vaccini non sono del tutto tranquillizzanti."

Infermiera: "Ma come! Hanno fatto tutte le prove! E poi guardi che con la variante Delta vanno in ospedale un sacco di ragazzi!"

Madre: "Scusi, ma dove ha trovato detto che vanno in ospedale un sacco di ragazzi?"

Infermiera: "Ah, guardi, io non ce l'ho neanche la televisione; leggo i giornali e c'è scritto tutto là"

Madre: "Capisco. Lei sta spaventando i miei figli. Se vuole fare la vaccinazione per cui siamo venuti proceda, altrimenti ce ne andiamo." - "Ah, va bene, va bene."

2) Un conoscente porta la sorella in ospedale perché ha avuto uno svenimento e le dolgono fortemente le articolazioni.

Riferisce al medico che quarantotto ore prima hanno fatto la seconda dose di vaccino.

Replica del medico:

"Ma cosa cerca di dimostrare? Ma siete Novax?"

3) L'amico B. ha il cognato che è anestesista, e che insiste perché si vaccini.

B.: "Ci sto pensando, ma perché insisti tanto? Credi che sia tanto a rischio?"

Cognato: "Non è tanto quello, è che se ti ammali, guarda che qui i non vaccinati li trattano come spazzatura. Non è che poi starei tanto tranquillo."

4) Post di un'infermiera (con stemmone di Emergency e santino di Gino Strada):

"Ecco, questi no-green pass, no-vax, no questo e no quello, tutti leoni quando vanno in strada a protestare! E magari si accalcano, e poi tutti co...ni, quando ci arrivano qua e ci pregano di intubarli."

Un tempo i medici formulavano il Giuramento di Ippocrate, che tra le sue clausole riporta:

"Giuro di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario."

Ma il nostro nuovo mondo coraggioso sembra aver superato tutto questo.

L'aria che tira è che oggi - anche se lavoro grazie alle tue tasse - però mi sento giustificato a curarti solo se mi convinci di essere dalla parte dei buoni, solo se sei dalla parte giusta, la mia.

Altrimenti sei un subumano e ho il buon diritto - diciamocelo, lo spiegano anche i giornali - di fare di te un po' quello che mi pare (tanto se vieni qua, il coltello dalla parte del manico ce l'ho io).

Sono certo che molti medici inorridiscano come inorridisco io di fronte a questi episodi, a questi atteggiamenti, che vediamo testimoniati anche quotidianamente sui media.

Però allora dovrebbero forse non solo inorridire privatamente, ma anche alzare la voce.

Non so se un giorno realizzeremo fino in fondo quanto male è stato causato nella società italiana, non dal Covid - che è pure una malattia insidiosa - ma dall'oscena gestione politico-sanitaria del Covid stesso (soprattutto recente).

Non so se capiremo quanto fango umano, quanto fascismo profondo, quanta frustrazione pronta a scattare in odio e prevaricazione soddisfatta di sé sia stata portata a galla da queste vicende.

Io comunque mi faccio il fioretto di non dimenticarlo.

 

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