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lafionda

Endemizzazione coloniale

di Matteo Masi

Ci sono alcune tendenze in occidente che si ripetono nella storia, una è l’atteggiamento coloniale verso il resto del mondo, l’altra, più recente, è l’universalismo astratto. Questa fase pandemica non ci sta certo risparmiando.

Martedì 30 Novembre il professor Andrea Zhok era ospite su La7 a DiMartedì di Giovanni Floris, in quella sede in uno dei suoi interventi Zhok propone la vaccinazione sulle fasce deboli e l’endemizzazione del virus per il resto della popolazione che invece può sopportare gli effetti del virus. Immediata la replica del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri:”ma questa è una soluzione Darwiniana”.

Ecco, purtroppo nessuno in diretta ha fatto notare che l’attuale gestione della strategia vaccinale (almeno in occidente) è esattamente di tipo darwiniana, ma non basata su criteri medico sanitari (fasce di età, malattie pregresse, condizioni particolari del paziente etc etc…) ma basata su criteri che potremmo definire “coloniali”.

Infatti, si stanno lasciando i paesi poveri senza vaccini (a causa dell’elevato prezzo di questi e grazie ai rapporti che gli stati e gli enti sovranazionali hanno con le multinazionali del farmaco) e quindi con una circolazione senza controllo del virus, mentre allo stesso tempo nei paesi avanzati si spinge per una vaccinazione a tappeto, anche delle fasce non a rischio, con l’implementazione di controlli “biopolitici” sempre più stretti.

Nel frattempo, proprio in questi giorni compare una nuova variante, la omicron, che arriva proprio da uno di questi paesi, il sud-africa. Inizialmente si scatena il panico e addirittura si paventano nuove restrizioni a causa di questa stessa variante (in un articolo del corriere si paventa addirittura l’uso della nuova variante come strumento politico per blindare l’elezione del presidente della repubblica), ma dopo qualche ora/giorni (devo riguardare le tempistiche) iniziano a uscire notizie sulla possibile bassa pericolosità di questa nuova variante. Ancora non c’è niente di certo, ma come dice il virologo Crisanti, se si confermasse la alta contagiosità abbinata a bassa pericolosità della variante questa potrebbe anche decretare la fine della pandemia.

Ma torniamo a noi, cioè alla questione della endemizzazione coloniale. È stato utile citare il caso della variante sud-africana perché ci mostra esattamente uno dei possibili esiti della strategia di endemizzazione che stanno perseguendo le élite. E qui sarebbe stato molto interessante chiedere conto, in trasmissione, di questa contraddizione perché se Sileri accusa Zhok di proporre soluzioni darwiniane dovrebbe allo stesso tempo ammettere che anche le sue soluzioni lo sono, visto che il governo italiano non ha mosso un dito per allargare la vaccinazione nei paesi poveri ma sta spingendo sulle terze dosi quando l’OMS aveva già indicato che sarebbe stato meglio usare quelle dosi per i paesi che ancora hanno un basso tasso di vaccinazione. Quindi da una parte (Zhok) abbiamo una strategia basata su criteri medico-scientifici che potrebbe anche aiutare a liberare dosi per i paesi poveri, mentre dall’altra abbiamo una strategia che punta a una accumulazione di dosi per i paesi occidentali e all’introduzione di misure sempre più stringenti di controllo per obbligare le vaccinazioni mentre si ignorano completamente i paesi poveri lasciati a loro stessi.

Ora, a fronte di questa situazione c’è una risposta che è altrettanto, a mio parere, sbagliata, e la chiamerei “universalismo astratto vaccinale”, di cui Fabrizio Chiodo è uno degli esponenti più in vista, senza nulla voler togliere al suo impegno scientifico e all’impegno di Cuba nella lotta alla pandemia (ricordiamo quanto i medici cubani hanno aiutato l’Italia all’inizio della crisi), però in uno dei suoi ultimi post su Facebook Chiodo scrive: “Bisognava vaccinare il Mondo, lo abbiamo già detto, ed ora guarda caso ci sorprendiamo della variante B.1.1.529 dal Sud dell’Africa. […] Senza distanziamento e testing, senza una imparziale divulgazione scientifica che parli del Mondo, rimanendo egoisticamente aggrappati a standard produttivi da Paesi ricchi, non penso risolveremo a breve la “pandemia”.”

Ecco, leggendo questo post non mi possono non tornare alla mente quei comunisti per cui non si potrebbe fare il comunismo senza la rivoluzione mondiale (e Chiodo dovrebbe saperlo bene visto che Cuba è uno di quei paesi che proprio rinunciando a questa visione infantile è riuscita a difendere il modello socialista all’interno di un contesto internazionale ostile in tutti questi anni). Diciamolo chiaramente, vaccinare il mondo non è possibile, non siamo, in due anni, riusciti nemmeno a scalfire i brevetti delle multinazionali e stiamo qui a parlare di vaccinare – tutto (e per quante volte tra l’altro) – il mondo?

Quindi mi verrebbe da chiedere a Chiodo e a chi come lui porta avanti questo universalismo astratto vaccinale, se non si riesce a fare questo ci dobbiamo tenere la pandemia? Ma guardate che la gente vuole risposte concrete, non astratte, e il rischio, anzi rischio che è già realtà che stiamo vivendo tutti i giorni, è che le persone si accontentino delle soluzioni concrete proposte dalle élite, anche a fronte del restringimento sempre più forte delle libertà e un aumento del “capitalismo della sorveglianza”, di una polarizzazione sempre più esplosiva della società e, come sempre fa l’occidente, ignorando quanto succede al di là dei propri confini dove le fasce deboli sono lasciate a loro stesse mentre noi pensiamo a terze dosi e a vaccinare i bambini.

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