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Serena Tinari, in difesa della ragione

di Sara Gandini

La grande giornalista d’inchiesta Serena Tinari ha ricevuto l’importante premio premio “In difesa della Ragione” che il CICAP* assegna a chi si è distinto per il proprio impegno nella diffusione del pensiero critico e scientifico. Freelancer dal 2015, si è distinta per il rifiuto del sensazionalismo, aspetto che si è rivelato cruciale durante la pandemia.

Ecco la mail con chi mi dà questa bella notizia e mi dice di essere felice di comparire sul nostro blog gocciaagoccia.net.

“Cara Sara, a settembre il CICAP mi ha assegnato il suo annuale premio “In difesa della ragione”. Ho spedito loro un acceptance speech filmato qui in Svizzera, perché per motivi familiari non riuscivo a scendere a Padova per ritirare il premio. Ci hanno messo un po’, ma da alcuni giorni è su Internet. Ho pensato che magari ti può interessare. Nell’introduzione ho dedicato il premio a mio marito e “agli esperti e alle esperte – quelle vere” – e proprio a te pensavo. ”Sul giornalismo e la scienza in modalità pandemica”: Un diluvio quotidiano di numeri e grafici. Virologi elevati a star televisive. E centinaia di migliaia di articoli scientifici pubblicati a ritmi vertiginosi. 

L’era del Covid-19 ha portato all’esasperazione fenomeni conosciuti e inquietanti, come il “copia e incolla” di comunicati stampa e l’adorazione de “l’esperto”, soprattutto se indossa un camice bianco. E ha fatto emergere un fenomeno nuovo. I social media si sono auto-eletti ufficiali custodi della “verità scientifica” – non è il consenso emerso nella comunità biomedica, bensì una versione decisa dai governi e ribadita da organizzazioni specializzate in “fact-checking”. C’è stata persino la caccia mediatica al dissidente – e dire che il dibattito informato su evidenze e mancanza di prove era da sempre il cuore del pensiero scientifico. Un plaidoyer in difesa della ragione e del buon senso, anche in tempo di crisi.”

Segnalo anche questa intervista in cui entra di nel merito della comunicazione gestita dai social durante la pandemia:”Sono estremamente preoccupata per un nuovo fenomeno che sta prendendo una piega inquietante, ovvero il fatto che i social network decidano cosa è fondato sulle prove e cosa no. Innanzitutto, non è una buona risposta perché ai dubbi dei cittadini è giusto rispondere con empatia e un grande sforzo di alfabetizzazione. Ricordiamoci poi che la scienza significa fare domande: il dibattito è da sempre il cuore del discorso scientifico ed è da qui che spesso si arriva al consenso. In alcuni casi non c’è un consenso scientifico, dunque il fatto che ora i social media si arroghino il diritto di decidere cosa è vero e cosa non lo è, mi pare assurdo. Ci sono stati casi eclatanti, come quello del direttore del Center for evidence-based medicine (Cebm) dell’università di Oxford, Carl Heneghan, che è stato censurato da Facebook. Insieme a Tom Jefferson, Heneghan ha scritto per un quotidiano inglese un articolo sui risultati del recente studio randomizzato controllato danese sull’effetto dell’uso di mascherine nella popolazione generale. Facebook l’ha bollato come fake news, impedendone la lettura. Non ritengo giusto che siano YouTube, Facebook o Twitter a dirmi cosa corrisponde a verità scientifica. Che le persone abbiano domande è giusto e sano, e non possiamo risolvere la questione con un bavaglio, anche perché in scienza e medicina molto spesso è più quello che non sappiamo, rispetto a quello che sappiamo.”http://www.sossanita.org/archives/13609.


Qui il video del suo intervento in occasione del premio: https://youtu.be/exqJ1HDVeg4
*Il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (CICAP) è un’associazione di promozione sociale, scientifica ed educativa, che promuove un’indagine scientifica e critica nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei misteri e dell’insolito con l’obiettivo di diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico.https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=275315
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