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Mario Draghi: la menzogna come metodo di governo

di Matteo Masi

Come si suol dire: 3 indizi fanno una prova. E questi 3 indizi, sul fatto che il metodo di governo di Mario Draghi sia la menzogna, li abbiamo tutti.

Ma andiamo con ordine.

Il primo indizio lo abbiamo avuto in relazione alla valutazione sull’impatto dell’introduzione del green pass sul lavoro. Secondo Draghi infatti la misura avrebbe comportato una impennata delle prime dosi, ma come fa notare Pagella Politica in un suo articolo: «I numeri sulle somministrazioni di prime dosi sono via via calate da metà settembre a inizio ottobre, per poi registrare un leggero aumento a ridosso del 15 ottobre. ». E come possiamo vedere dal grafico elaborato sempre da Pagella Politica (sotto) non si capisce dove sarebbe questa impennata, anzi si vede come addirittura la media di somministrazione di prime dosi sia andata costantemente calando dall’introduzione del green pass in poi. Nello stesso articolo si evidenzia anche come Draghi abbia inventato una correlazione tra l’introduzione del green pass sul lavoro e morti e ospedalizzazioni:

«Queste percentuali non trovano riscontro nei numeri registrati dal 16 settembre in poi. Non sono però dati inventati: fanno riferimento alle stime dell’Istituto superiore di sanità (ISS) sull’efficacia dei vaccini nel ridurre il rischio di morte e ricovero nei vaccinati. … I dati dell’ISS sull’efficacia dei vaccini mostrano che la campagna vaccinale ha avuto un forte impatto sulla riduzione di ricoveri e ospedalizzazioni, ma è scorretto lasciare intendere che questi risultati siano integralmente merito dell’estensione dell’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro [e anzi si potrebbe sostenere il contrario, nella misura in cui il green pass ha rallentato la campagna vaccinale]».

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Grafico 1. Andamento delle somministrazioni di prime dosi – Fonte: Elaborazione di Lorenzo Ruffino sui dati della struttura commissariale

Il secondo indizio l’abbiamo avuto mercoledì 15 Dicembre. In questo caso Draghi si è espresso sul patto di stabilità con queste parole: «Le regole del patto di stabilità si sono dimostrate inefficaci e dannose. Ne sono sempre più convinto”. Come giustamente ha rilevato La Fionda sui suoi canali social questa dichiarazione è sostanzialmente una dichiarazione contro se stesso, infatti Draghi aveva aiutato a inasprire le regole di bilancio e si era espresso così in conferenza a Berlino nel 2011:«una revisione fondamentale delle regole a cui le politiche di bilancio nazionali dovrebbero essere soggette in modo da risultare credibili» e pochi mesi dopo così si esprimeva in un’intervista al Wall Street Journal: «Non c’è alternativa al consolidamento fiscale, il modello sociale europeo appartiene già al passato».

Il terzo, e ultimo, indizio lo abbiamo avuto ieri (cioè il 22 dicembre 2021 nel momento in cui sto scrivendo questo articolo) durante la conferenza stampa di fine anno. Si torna a parlare di Green Pass e durante la conferenza stampa viene chiesto conto a Mario Draghi della sua dichiarazione del 22 luglio 2021 in cui esagerava gli effetti del GP rispetto alla protezione dal contagio:

«Il Green pass è una misura con cui gli italiani possono continuare a esercitare le proprie attività, a divertirsi, ad andare al ristorante, a partecipare a spettacoli all’aperto, al chiuso, con la garanzia però di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose. ». Il nostro, per difendere la sua posizione, risponde reiterando la falsità: «La comunicazione sul green pass ha fatto stato di quelle che erano le conoscenze a quel momento [luglio, n.d.r.]. Sulla base di questo, quella affermazione è giusta»

Anche in questo caso ci viene in aiuto Pagella Politica che in un altro fact checking spiega:” Ma non è vero: come abbiamo spiegato in un fact-checking del 6 agosto, anche all’epoca si sapeva che le persone vaccinate, dotate quindi di green pass, potevano contagiarsi e contagiare gli altri, sebbene in misura minore rispetto ai non vaccinati. »

Insomma, come abbiamo visto, un continuo e reiterato uso della menzogna. Non deve stupire come questa cosa possa passare inosservata, come non venga chiesto conto in maniera decisa (la domanda scomoda durante la conferenza stampa, in cui il presidente è stato applaudito dai giornalisti all’ingresso, è già qualcosa di molto raro) a Mario Draghi di queste continue omissioni e vere e proprie bugie, è molto chiaro infatti che questa dinamica si inserisce nella auto-riproduzione delle élite tramite i mezzi di informazione (che esse stesse posseggono) che Thomas Fazi ha spiegato egregiamente in questo articolo.

La cosa però è molto grave, sia per le misure che sono state messe in campo in questi mesi e che hanno spaccato il paese e la nostra società (vedi la discriminazione introdotta tramite il Green Pass, poi il super green pass e vedremo cosa uscirà in queste ore) sia per le misure strutturali che stanno venendo introdotte da Draghi (vedi il PNRR) e che andranno a segnare in modo indelebile la struttura delle istituzioni della nostra Repubblica. Che a fare tutto questo sia un esecutivo con a capo una persona che utilizza la menzogna come modus operandi di governo, senza che nessuno metta in discussione nulla del suo operato, è molto preoccupante, con la ciliegina (si fa per dire) sulla torta che potrebbe essere la sua elezione a capo dello stato, il ruolo che dovrebbe essere il massimo garante della costituzione italiana e dell’assetto democratico-repubblicano del nostro paese. Non c’è da stare tranquilli per niente.

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