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Nazisti, pennivendoli e pistole

di Nico Maccentelli

Due i fatti significativi. Uno: qualche giorno fa a Non è l’arena, quella fogna di talkshow condotto da Massimo Giletti, Vladislav Maistrouk, l’ucronazi che si spaccia per giornalista ha minacciato di morte il giornalista russo Alexej Bobrobsky con queste parole:

“Per tutti coloro che sono i mandanti, per tutti i propagandisti e gli esecutori dei crimini contro i civili ucraini dovete avere paura fino all’ultimo giorno della vostra misera esistenza.

Ridi finché puoi, ridi, poi non riderai più.

Abbi paura fino alla fine dei tuoi giorni perché noi vi troveremo tutti e come ha fatto Israele dopo il 72, dopo l’attentato, troveremo tutti e li puniremo e capirete la lezione di Dostoevskij, del delitto e del castigo.

Quindi ridi, finché puoi”

La propaganda guerrafondaia condotta dal regime servo della NATO e degli USA, dal governo Draghi, ormai legittima ogni voce di odio rendendola autorevole, purché si affermi l’appoggio militare all’Ucraina nazista.

Due: oggi su telefonata anonima, i carabinieri hanno perquisito la sede nazionale di USB andando a “colpo sicuro”, trovando nel water del bagno degli uomini al pubblico ciò che cercavano, ossia una pistola calibro 22. Una chiara intimidazione verso un sindacato che porta alla lotta i lavoratori: un messaggio di tipo mafioso e da servizi di intelligence della mai finita strategia della tensione che molto ha a che vedere con le lotte di USB contro l’invio di armi agli ucro-nazi, come la fermata dei lavoratori di Pisa.

Se mai ha scherzato, ora il potere capitalista, quello che da sempre condiziona il paese con le indicazioni e le azioni sporche e stragiste dell’intelligence d’Oltreoceano, ora non scherza più: è passato in modalità repressione. Ora c’è da aspettarsi di tutto perché se durante la pandemia nessuno doveva mettere in discussione il ruolino di marcia della più grande ristrutturazione capitalistica del neoliberismo di Davos, ora nessuno deve disturbare la macchina bellica che, nella “migliore” delle ipotesi, farà di una guerra a Est e della sua lunga durata l’occasione per ridefinire le gerarchie e i rapporti di un mondo unipolare a guida USA-dollaro, mentre nella peggiore porterà a un allargamento della guerra al resto d’Europa se non peggio, verso l’ecatombe nucleare.

La pistola nel cesso è la svolta che segna questo passaggio. Chi l’ha fatto sa bene che un sindacato di lotta non si intimidisce con un simile gesto. E non era certo quello lo scopo. Ma c’entra invece il valore simbolico dell’arma, c’entra il messaggio che dice “questo è l’inizio, possiamo fare questo e altro, possiamo giocare sporco”. Esattamente come la frase di Maistrouk, che sa benissimo che come il Mossad nel dopoguerra poteva giocare sporco per prendere Eichmann (non è un caso il paragone paraculo con Israele… tra l’altro dalla parte dei giusti), ora si può. Ora si può scrivere frasi d’odio antirusso ne social, ovviamente non il contrario (io sono stato limitato su Facebook per una battuta politica).

La campagna di propaganda mediatica prepara questo terreno secondo le varie regole del metodo nazista di Goebbels. Per questo coloro che abbiamo davanti come avversari sono in realtà nemici veri e propri disposti a tutto, sono apparati di guerra che portano la logica dei servizi di intelligence, una logica che assassina nell’ombra, che costruisce false flag e finti scenari per l’opinione pubblica. Abbiamo che fare con tagliagole in giacca e cravatta, ma anche barbara manovalanza prezzolata. 

Una cosa di cui non si parla è il concentramento ben addestrato e internazionale di tagliagole naziste che c’è in Ucraina, ormai da quasi una decina d’anni. Una forza da impiegare ovunque ci sia bisogno, una propaggine con capacità di interventi manu militari al servizio dei poteri atlantisti. Quello che abbiamo visto sinora sono convenevoli in confronto a quanto potranno fare questi dispositivi statuali e parastatuali in proporzione all’aumento della guerra e se e quanto si svilupperà il conflitto sociale.

Ricordiamoci sempre che dietro la patina di democraticità di ogni democrazia liberale, capitalistica all’occorrenza c’è sempre lo stato di guerra interna alla Pinochet. Solo che mentre fino ad oggi le democrazie liberali occidentali si limitavano a mostrare il “volto buono” senza il bisogno di passare ai colonnelli, oggi la soglia della democrazia si è spostata oltre la democrazia liberale stessa, arrivando con ‘emergenzialismo e il controllo ipertecnologico sugli individui e sulla società a una sorta di post-democrazia. E quando un Mario Monti critica l’inadeguatezza del meccanismo democratico, del dover lasciare le decisioni a meccanismi elettorali in cui il popolo partecipa per un diritto costituito e fissato sulla carta costituzionale, dobbiamo capire che nelle sue parole c’è questo processo di fascistizzazione della società, c’è l’autoritarismo del “sorvegliare e punire” biopolitico e ipertecnologico. Che è fatto anche di terrorismo di stato, provocazioni,, polizia che “prova le sospensioni” dei blindati nelle manifestazioni, che apre autostrade ai fascisti verso le sedi sindacali.

Comments

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maurizio
Tuesday, 12 April 2022 11:32
La Costituzione prevede all'art 49 il metodo democratico (ovviamente nella società e in Parlamento) per concorrere a determinare la politica nazionale. Lo strumento sono i partiti che rappresentano tutte la condizioni sociali. Oggi la politica nazionale viene fatta da un unico partito (articolato in varie sigle) al governo (nel 90% dei casi la Meloni si trova d'accordo). Il partito unico è gi° il fascismo moderno
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ndr60
Monday, 11 April 2022 08:07
Le democrazie fino a oggi si limitavano a mostrare il volto buono? Diciamo che Gladio è stata sempre viva, e all'occorrenza ha lottato contro di noi.
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