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La protezione del vaccino è pari a zero, secondo i dati ufficiali ISS

di Storia Segreta

Ha fatto scalpore il provvedimento di giovedì 28 aprile del Tribunale di Padova (giudice Dott. Roberto Beghini) in cui, accogliendo il ricorso di un’operatrice sanitaria, si è affermato che la garanzia offerta del vaccino è “pari a zero”.

Da dove ha tratto il giudice questa convinzione?

Semplice, dai dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità.

L’ISS infatti si è arreso. Dopo aver cercato per mesi di nascondere la verità, più o meno ispirato da input governativi, cosa che questo blog ha puntualmente stigmatizzato (qui, qui, qui, qui e qui), non ha più trovato espendienti tecnici per ‘trattare’ i dati al fine di far emergere una supposta utilità dei vaccini.

Oggi, anche dai ufficiali, l’utilità dei vaccini per evitare il contagio del Covid è, nella migliore delle ipotesi, pari a zero. Nella peggiore, come probabilmente vedremo nei prossimi mesi, sarà negativa.

Dalla tabella e dal grafico, che riporta visivamente gli stessi numeri, si può constatare che la percentuale dei vaccinati che si ammalano è la stessa della percentuale dei vaccinati tra la popolazione.

Vaccinati

decessi covid ISS

Ad oggi circa l’84% della popolazione italiana ha ricevuto una qualche dose di vaccino (50,7 milioni su una popolazione di 60,3 milioni dato ONU) e l’84% dei malati di Covid è vaccinato.

L’efficacia del vaccino nell’impedire la malattia è quindi zero: che uno sia vaccinato o meno la probabilità di prendersi il Covid è esattamente la stessa.

Le manipozioni dell’ISS hanno permesso di ritardare la medesima conclusione sui ricoveri e sui decessi. All’inizio dell’anno solo il 51% dei vaccinati era ricoverato in ospedale contro un 78% di popolazione vaccinata. Anche i decessi dei vaccinati erano solo il 57% del totale, cioè in apparenza i vaccinati morivano di meno.

Si poteva quindi sostenere, facendo riferimento ai dati ufficiali, che sì, la protezione non esisteva sul contagio ma che chi si vaccinava si ammalava in modo meno grave.

Noi avvertimmo già da allora che in realtà si trattava di una mera alchimia contabile perché si erano messe in atto delle tattiche volte a ritardare l’emergere del fenomeno oltre che di bias sui dati di base.

In effetti (si vedano le linee gialle e verdi del grafico) le percentuali delle ospedalizzazioni e dei decessi dei vaccinati hanno preso a crescere velocemente e oggi sono già quasi allineate alle diagnosi.

Ad oggi le ospedalizzazioni consistono per l’82% di vaccinati e i decessi per il 77%, pur con tutti i bias contenuti nei dati ufficiali.

Anche sul rischio di finire in ospedale e di morire l’efficacia del vaccino e quindi praticamente nulla, anche prendendo in considerazione i soli dati ISS.

Si è qui sorvolato sui dati delle terapie intensive, per carità di patria, dovuti alla diversa remunerazione data agli ospedali nel caso di malati Covid, cosa che inficia totalmente la raccolta dati, ma che comunque mostrano un andamento analogo.

L’Istituto Superiore di Sanità, forse con grande sollievo dei suoi tecnici, si è finalmente arreso: i vaccini non sono serviti a nulla, dati alla mano.

Cosa di cui tutta l’Italia si era già resa conto guardando cosa stava succedendo tra amici e parenti.

‘Chi non si vaccina si ammala’ tuonava il Presidente del Consiglio. Ma lui si è vaccinato e si è ammalato lo stesso.

Questa spietata disamina del totale fallimento della campagna vaccinale non tiene però conto dei danni subiti dai vaccinati. Qui non esistono, per ora, dati ufficiali ma parrebbe dai primi dati Istat che anche nel 2021 e nel 2022 si sia in presenza di eccessi di mortalità di decine di migliaia di persone all’anno ‘nonostante’ i vaccini.

O più probabilmente ‘a causa dei vaccini’?

Le angoscianti notizie di parenti e amici, molto spesso giovani, morti e danneggiati dai vaccini accompagnano drammaticamente le nostre giornate. Le cronache dei quotidiani sono piene di decessi improvvisi, malori, emorragie, malattie auto immuni, di sportivi non più in grado di gareggiare, di drammi anche nei bambini, in percentuali che mai si erano viste nella storia.

È giunta l’ora che il dibattito esca dagli uffici di statistica e di sanità e che la parola passi alla magistratura, perché infligga ai responsabili di questa inaudita vergogna la meritata punizione.

Comments

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Tziano Malosti
Tuesday, 10 May 2022 14:11
Inqualificabile articolo di un complottista incapace di valutare correttamente i dati da lui stesso riportati: un caso da manuale di analfabeta matematico.
L’anonimo disvelatore ignora i principi base della statistica, anche se in questo caso non è necessario scomodare Bayes, basta la preparazione di un bravo scolaro di quinta elementare.

La percentuale di vaccinati con terza dose nelle fasce d’età sopra i 70 anni (quelle maggiormente a rischio) è intorno all’87%. Tra gli over 80 solo il 3.2% non ha ricevuto nemmeno una dose.
Gli anziani che hanno completato il ciclo vaccinale sono quindi 6,7 volte gli altri. Se i vaccinati che muoiono sono il 77% del totale è ovvio che la probabilità di morire per chi non ha completato il ciclo vaccinale è 8,8 volte più alta rispetto a quella di chi ha fatto la terza dose. Il mio è un calcolo rozzo, non tiene conto delle fasce d’età, di chi ha ricevuto solo una o due dosi, del periodo di tempo trascorso dall’ultima somministrazione e di altri parametri non trascurabili. Infatti la protezione per chi ha ricevuto la terza dose è più alta: tra gli over 80 i non vaccinati muoiono 12,4 volte di più rispetto a loro (fonte ISS).
Ciononostante l’autore afferma che «sul rischio di finire in ospedale e di morire l’efficacia del vaccino e [sic] quindi praticamente nulla».
Anche Fusaro, il filosofo “marxiano” più amato da CasaPound, ha recentemente commesso un errore simile. Niente di cui stupirsi visto che non conosce il rapporto di concentrazione di Gini (come ha ammesso senza vergognarsene durante un dibattito televisivo).

Tralascio le deliranti sparate finali, tutte prive di riferimenti, sciocchezze che si sentono al bar o sotto l’ombrellone. I tempi sono già abbastanza complicati così, non abbiamo bisogno di perditempo che navigando nella loro cameretta scoprono i misteri della storia del mondo a vantaggio di noi polli abbindolati dalla propaganda dei poteri forti.
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Alfonso
Wednesday, 11 May 2022 09:46
Grazie Tiziano. Da sinistrainrete saran pure spariti gli analisti seri, ma a perdere il senno ne manca ancora.
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Tiziano Malosti
Wednesday, 11 May 2022 16:30
Ciao Alfonso, grazie per il tuo supporto.
Io seguo da anni Sinistra in Rete, a mio giudizio è un luogo fondamentale per chi pensa in modo critico.

Purtroppo ultimamente, come hai notato anche tu, è stato concesso sempre più spazio a complottisti beceri che alimentano solo la confusione. Anche alcuni intellettuali di prim’ordine che stimavo moltissimo hanno perso lucidità e vaneggiano di improbabili “dittature sanitarie”.
Le campagne vaccinali devono essere criticate dal punto di vista economico-politico e soprattutto bisogna evitare di improvvisarsi epidemiologi o esperti di virus.

Ad esempio, non sono più accettabili il monopolio delle grandi case farmaceutiche sui brevetti (oltretutto ottenuti grazie a ricerche finanziate da cospicui fondi pubblici), l’opacità sui prezzi delle singole dosi (di nuovo soldi pubblici trasferiti nelle tasche di lorsignori), il veto posto a possibili vaccini alternativi solo perché prodotti da paesi non graditi allo Zio Sam, gli enormi extra-profitti conseguiti da AD e azionisti delle suddette multinazionali.

È vero, i vaccini non sono perfetti, non proteggono in modo particolarmente efficace del contagio, non hanno lunga durata, ma che abbiano salvato migliaia di vite non è un opinione, è un dato matematico contenuto nei numeri presentati dagli stessi complottisti, se solo li sapessero interpretare correttamente. Ma né il nostro Disvelatore dei Segreti della Storia né il marxiano in camicia nera Fusaro conoscono il teorema di Bayes.

Grazie per l’attenzione.
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karma
Tuesday, 10 May 2022 12:40
SPERANZA VATTENE per il tuo bene!!!
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