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kelebek3

Anche tu, sbirro volontario per i padroni?

di Miguel Martinez

Nella premessa, ricordiamo brevemente che cos’è la Alexa di Amazon.

Nel seguito, vediamo in azione la Mozilla Foundation, che un tempo era un covo di nerd coraggiosi e pronti a denunciare i monopoli informatici. E che oggi invita i suoi amici a diventare sbirri volontari per conto dei padroni, in nome, come vedremo, dell’inclusione.

Credo che dica più o meno tutto ciò che ci sia da dire sul ruolo dei Progressisti dei nostri tempi.

Amazon è una Persona Giuridica che in Europa riesce a far fuori chiunque, anche perché la sua sede lussemburghese non paga tasse, a differenza della cartolaia Costanza di Via Sant’Agostino.

Amazon è una società quotata in borsa, i cui principali azionisti – Blackrock e Vanguard – sono i principali azionisti di praticamente qualunque altra cosa al mondo. Eccovi un piccolo assaggio:

  • la Apple, la Microsoft, Alphabet (Google), Meta (Facebook);
  • i circuiti finanziari e bancari come Visa e Morgan Chase;
  • la Exxon e tutte le principali imprese di energia del mondo;
  • la Pfizer con tutto ciò che implica;
  • la PepsiCola e la CocaCola e la Disney…

Queste finanziarie non detengono necessariamente percentuali molto grandi delle azioni, ma sono sempre abbastanza da essere decisive in società dal capitale molto frazionato. E quindi gli stessi due o tre fondi di investimento coordinano tutte queste società, dentro un unico quadro strategico, e hanno quindi gli stessi interessi anche tra di loro.

Il capitalismo occidentale ha già realizzato il monopolio pressoché totale.

Amazon ha anche fisicamente in mano una quantità inimmaginabile di dati (cioè l’immagine speculare delle nostre vite), nei server della Amazon Web Services, che, come abbiamo già scritto

“tra l’altro ospita il Cloud della marina militare americana. Amazon ha riciclato ben 25.000 militari americani come tecnici, che si fanno chiamare gli Amazon Warriors; e ha firmato un accordo con l’esercito inglese per fare altrettanto: il neofeudalismo implica infatti la fusione tra ciò che un tempo chiamavamo pubblico e privato.

Ora, questa rete finanziaria-energetica-informatica-militare, operando sotto la sigla Amazon, ha partorito un dispositivo, Echo, il cui software ha il simpatico nome di Alexa: l’accattivante robottino capace, ci assicura la pubblicità, anche di raccontare barzellette e di seguire ogni nostro capriccio (ma non dice le parolacce).

Alexa è cloud based, cioè ascolta e osserva i suoi acquirenti e manda tutto ciò che riceve a una “nuvola”: e cioè ad Amazon, e Amazon dice ad Alexa come divertire i clienti.

Ora, Amazon dice che di Amazon ti puoi fidare, e se fai clic su questo e quest’altro, non ti manderà mai la pubblicità del whisky solo perché ordini ad Alexa di versartene in continuazione.

In realtà, quello della pubblicità mirata è un falso problema.

Uno, perché i dati dei clienti comunque li ha Amazon e puoi solo fidarti di loro.

E sperare che nessun hacker penetri mai le loro difese; che i 25.000 militari americani che ci lavorino siano fedeli esclusivamente alla ditta e non allo Stato; che quando cambiano le leggi o la proprietà non cambierà nulla.

Due, perché a mano a mano che il mondo scricchiola, viviamo e vivremo sempre più emergenze, e nell’emergenza la normalità salta. E se i governi dovessero ordinare ad Amazon di segnalare chiunque starnutisca in casa, o chiunque abbia un accento russo?

Sono tutte considerazioni abbastanza ovvie.

Bene, ieri mi arriva un messaggio della Mozilla Foundation, la madre del browser che (ancora) uso, Firefox. E fino a pochi anni fa, una bella risorsa di indipendenza informatica.

La Mozilla Foundation ha recentemente licenziato 250 dipendenti, e subito dopo firmato un accordo con Google, che le darà mezzo miliardo di dollari l’anno.

La Mozilla Foundation attuale incarna bene l’archetipo della sinistra liberal: da qualche anno, i messaggi che mandano ripetono sempre di più un messaggio che potremmo riassumere così:

“Noi, persone comuni, non dobbiamo avere paura di dirgliene quattro a quel vigliacco di Zuckerberg! Troppa gente soffre perché legge cose preoccupanti su Facebook! Esigiamo che Zuckerberg censuri tutto! Che i suoi algoritmi scovino e stronchino ovunque i Disinformatori!”

E se la gente osa autorganizzarsi al di fuori dell’acquario di Facebook, come i pionieri di Internet, Mozilla chiede che si censuri anche lì.

Questa volta, la Mozilla Foundation ha superato ogni limite finora noto di asservimento.

Però guardate con che elegante formulazione liberal-inclusivo lo fanno, e come l’invito a lavorare gratis per Amazon viene presentato con la frase, Move over, Alexa, all’incirca “Spòstati, Alexa che arriviamo noi, la ‘Voce Comune’!”

“Dagli assistenti virtuali ai traduttori vocali in tempo reale, l’attivazione vocale sta diventando la norma – c‘è solo un problema.

Per funzionare bene per tutti, questa tecnologia ha bisogno di dati provenienti da una serie di voci, che la maggior parte delle grandi aziende non è motivata a raccogliere.

Ciò significa che alcune voci – come quelle delle donne, delle persone di colore, degli utenti di una seconda lingua e di quelli con accenti regionali – semplicemente non vengono ascoltate.

Il nostro progetto Common Voice sta cambiando questa situazione.

Quasi 500.000 persone da tutto il mondo hanno prestato la loro voce per aiutare a costruire un software che funzioni per tutti, ma potremmo migliorarlo ancora di più se avessimo la tua.

Siamo in missione per rendere la tecnologia ad attivazione vocale accessibile a tutti, e per farlo abbiamo bisogno della tua voce.

Ti prendi 2 minuti per registrare la tua voce oggi?

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