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fattoquotidiano

Nel G7 vedo solo una riunione dell’élite occidentale, arrogante e fallimentare

di Paolo Ferrero

Il vertice dei G7 viene magnificato dai cinegiornali nostrani per la sua rassicurante potenza: le democrazie occidentali, unite sono imbattibili e possono vincere ogni sfida globale contro i barbari. In realtà questo vertice è la testimonianza palmare del fallimento, dell’arroganza e della differenza di interessi che attraversa l’Occidente.

Vediamo meglio.

 

L’arroganza

Una buona parte del vertice è stato speso sull’allargamento delle sanzioni alla Russia, sui tetti al prezzo del petrolio russo e il contesto è quello dell’aumento delle spese militari e delle forniture militari a Zelensky. L’arroganza consiste nell’ipotizzare che attraverso le sanzioni economiche la Russia possa essere piegata. Come ogni arrogante tende a sopravvalutare la propria forza, così i paesi occidentali non hanno visto una cosa macroscopica e cioè che il mondo in questi decenni ha avuto uno sviluppo che ha ridotto le distanze tra i paesi occidentali e altri paesi “in via di sviluppo”.

Questo fa sì che le sanzioni, non solo non abbiano messo in ginocchio la Russia – che è tutt’altro che isolata – ma che abbiano spinto la Russia, la Cina e molti paesi del sud a cercare di costruire rapidamente una alternativa. Questi altri paesi – a partire dalla Cina – temono infatti che il trattamento oggi riservato alla Russia possa essere riservato a ciascuno di loro nel caso di uno scontro con gli Usa.

Da questo punto di vista il piano di investimenti ipotizzato a Schloss Elmau, per dimensioni ed a causa dell’impostazione neoliberista in cui è inserito, non è destinato a invertire la tendenza nel rapporto tra Occidente e complesso dei paesi del Sud del Mondo.

 

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