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linterferenza

Peggio di quanto si pensasse

di Enza Sirianni

Quando Draghi fu chiamato da Mattarella a dirigere la barcarola Italia nei marosi dell’epidemia da Sars-Cov 2, in molti che conoscevano le gesta dell’uomo, si affrettarono a tracciarne il ritratto con previsioni funeste per il nostro paese, caduto dalla padella alla brace.

Basta scorrere un po’ dell’informazione non controllata dai gruppi di potere che dettano legge nella penisola, per constatarlo. Il banchiere non aveva un curriculum rassicurante per le aspettative dei lavoratori italiani né per le sorti dei pochi beni pubblici non azzannati ancora dai mastini della privatizzazione.

Leggende o meno, si ricordava che un ancora verde Draghi fosse stato sul famoso Britannia a giugno del ’92, con Ciampi e Andreatta. Si preparava l’avvento della moneta unica ed era necessario procedere con le privatizzazioni, dall’energia alle telecomunicazioni (il tesoro a cui attingere era veramente ampio e composito) per realizzare obiettivi quali la riduzione del debito pubblico italiano, per rendere più competitivi ed efficienti produzione e servizi, per aumentare l’occupazione. Il tempo è galantuomo e palesando verità, appaga le risposte di chi ha la ventura di vivere e la pazienza di attendere. I risultati sono ora sotto i nostri occhi.

Certo non si può ascrivere al solo Draghi la serie di sciagurate scelte che in un processo lento e degenerativo hanno trascinato al fondo l’Italia per ragioni varie, tra cui emettono bagliori corruschi i dati su occupazione, povertà assoluta e relativa, salari. Che sono quelli dei destini, delle vite di milioni di persone. La sofferenza della gente è spesso nascosta perché rimane una vergogna essere poveri, è taciuta, vissuta in silenzio, ed è occultata, specie di questi tempi, dove il governo ha tutto l’interesse a far credere che vi è una piena ripartenza con le tv disciplinate alla sua propaganda. Vacanze, località di villeggiatura, città d’arte piene di frotte di connazionali con le tasche piene, intenti a praticare il buen vivir, in compagnia dei turisti finalmente tornati in massa nel paese più bello del mondo.

Ah…c’è la guerra a qualche migliaio di km dalle nostre frontiere. Si c’è e ce lo rammentano i tiggì falsi e bugiardi ma noi siamo al riparo per ora, se il giochino a furia di stuzzicare l’orso non sfugge di mano.

Del resto, da quando sono iniziate le ostilità tra Ucraina e Russia, i riflessi sono giunti fino a noi. Chi vive in Italia ma anche in un paese Ue, lo sa bene. Rincari a raffica su tutto e i cavalli dell’inflazione lanciati al galoppo. Ma cosa volete che sia spendere almeno 100 euro in più ogni settimana tra energia, benzina e alimentari, su stipendi attestati in media intorno alle 1400 al mese? Gli abitanti dello stivale sono per la maggior parte proprietari della prima casa, hanno qualche risparmio, vi sono le provviste dei nonni, sopportano con la pazienza degli asini pesi, imposizioni, nervate e privazioni.

Blaterano di tanto in tanto ma non fanno numero e ombra. Pertanto si può esigere da loro ad libitum e spremerli fino all’inverosimile. La bella figura ce la fa il baciato dalla buona fortuna, il dott. Draghi, che ha obiettivi sempre più ambiziosi. “Avanti, avanti”, recitava un verso di una poesia di Caproni. Per il premier si potrebbe dire “in alto, in alto …”

Cosa abbia in mente per sé, un uomo di 75 anni, giunto ad un’età in cui, se godrà di buona salute, le aspettative di vita sono ridotte a due decenni (la longeva Elisabetta d’Inghilterra che compare sempre meno in pubblico, ne è la prova per restare ai potenti della terra) si può supporre. Cosa ha in mente per noi italiani, lo sappiamo con certezza ed è peggio di quanto si pensasse.

Draghi è il più oltranzista riguardo alla guerra tra i compari della Nato. Ed è il più truce contro Putin che vorrebbe buttare giù dalla giostra del G20, se solo potesse…

Le sue dichiarazioni in maniche di camicia al G7in Baviera, con un Biden che sembrava caduto da un albero di ciliegie, e i riflettori tutti per lui, suggeriscono due cose: o che è sopravvalutato come statista nonché economista (la sua lezioncina sull’inflazione ha fatto sobbalzare il gatto di zia) o che si è montato completamente la testa.

Ha dato vari avvisi ai naviganti, per niente criptici, partendo dalla questione del gas. Stop alla dipendenza dalla Russia, conversione all’idrogeno, coinvolgimento di paesi in via di sviluppo, disponibili agli accordi con gli occidentali e in fregola di spartire la Energy Cake con gli Eletti del pianeta.

Quel che sia, il premier ha avvertito che non saranno tollerati ritorni ai populismi a causa della crisi energetica di cui, ovviamente, ha colpa la Russia. Traduzione: nessuno si azzardi a esprimere e ad organizzare il dissenso per il conto salato della sua economia di guerra. Rinunce, privazioni, obblighi e veti, sono stati sperimentati con successo grazie al coronavirus. Il gregge ha obbedito con qualche belato di protesta di sparute pecore nere. In questo senso, le democrazie unite si sono mostrate imbattibili, facendo un baffo alle autocrazie. Ci riproveranno. E noi, al macello, dovremo dire sì, senza fiatare. Normale, no?

Peggio, assai peggio di quanto pensasse.

Comments

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ndr60
Monday, 11 July 2022 08:58
In coppia con Pazzarella, ha fatto strame della Costituzione e dell'interesse nazionale; in pochi mesi ha fatto più danni di tutti i governi precedenti della (cosiddetta) seconda repubblica, e pure a reti unificate.
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Anna Luhman
Sunday, 10 July 2022 10:21
La Storia dirà che abbiamo affrontato una delle crisi peggiori, il cambio di geoparadigma, con la peggiore classe dirigente di tutti i tempi, espressione di una opinione pubblica prona a qualunque ricatto e sopruso.
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Luigi
Sunday, 10 July 2022 07:22
Manca la recessione che , secondo Visco, sarà certa se subentrerà lo stop totale del gas russo.
Ma è notizia successiva al G dei magnifici 7. Si parano le terga, consapevoli del disastro che il ministro Franco spaccia per ripresa robusta. Professionisti della menzogna.
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Checilascialozampino
Saturday, 09 July 2022 21:41
Anche io concordo.
Anzi sarò chiaro, mi verrebbe da piangere.
Dalle 300 alle 1000 credo persone al giorno, hanno la fortuna di leggere bellissimi approfondimenti raccolti e messi a disposizione in questo sito.
Approfondimenti che ci parlano del forse peggior momento di crisi economica sociale e politica del sistema capitalistico/occidentale, che minaccia di inghiottire tutto e rivomitarlo a pezzettini.
E nel frattempo quello che rimane di una cosiddetta società, ormai mero insieme di individualità, continua a fare girare la macina, legata al giogo, credendo che la festa che avviene intorno, sia la festa per noi. La festa non è PER noi. La festa è su di noi. La festa c'è la stanno facendo.
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Enrico
Saturday, 09 July 2022 16:29
Ebbi modo di leggere nel variegato mondo dei social un ritratto molto spassoso e ironico del banchiere che , tuttavia, si fermava all'esteriorità del personaggio. Una fisiognomica dell'ineffabile, per l'esattezza, ossia il denaro e il Mercato. Che fosse implicito un giudizio negativo, era messaggio chiaro ma non dichiarato nella sottile e graffiante descrizione fisica del soggetto. Difficile trovare, a parte questi simpatici pamphlettini e l'informazione indipendente, voci dissonanti sur l'homme.
Oggi, anche per i suoi afficionados, è possibile fare un bilancio sul governo del Dragone.
Ed è peggio di quanto si pensasse. Concordo con l'articolo.
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