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Ucraina: i magici HIMARS sono stati già distrutti?

di Piccole Note

Aleggia un certo mistero sui due sistemi lanciamissili HIMARS che il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver distrutto con un comunicato pubblicato su Telegram il 6 luglio alle 11.11.

Riportiamo il rilancio relativo della Reuters delle ore 17.44: “Il ministero della Difesa russo ha dichiarato mercoledì che le sue forze armate hanno distrutto due avanzati sistemi missilistici HIMARS di fabbricazione statunitense e i loro depositi di munizioni nell’Ucraina orientale, un’affermazione respinta da Kiev”.

Quindi, dopo aver riferito l’altra comunicazione russa relativa alla distruzione di due depositi di munizioni degli HIMARS stessi, avvenuta altrove, prosegue: “Il ministero [russo] ha reso pubblico un filmato che secondo loro mostrava l’attacco. La Reuters non è riuscita a verificare in modo indipendente la veridicità del raid”.

Questa la notizia riferita poi da alcuni media media occidentali, i quali per lo più rilanciavano la Reuters. Ma molti di essi l’hanno semplicemente ignorata, come non avesse alcuna importanza.

Nessuna importanza? Riportiamo alcuni titoli. “Impatto immediato: come le armi pesanti occidentali [cioè gli HiMARS, ndr] stanno già aiutando l’Ucraina a fermare la Russia” (European Council on Foreign relation). “Le armi avanzate degli Stati Uniti lasciano il segno nella guerra in Ucraina, dicono i funzionari” (New York Times). “Le formidabili armi statunitensi aiutano l’Ucraina a logorare le forze russe” (sempre il NYT). “Presentiamo della nuova arma occidentale che farà un lavoro straordinario per ribaltare la guerra a favore di Kiev” (Telegraph).

Potremmo continuare con molti altri titoli del genere, ma quanto riportato è solo per evidenziare l’importanza che viene accreditata a tali armamenti. L’Ucraina finora ha ricevuto quattro di questi sistemi d’arma, spiega ancora la Reuters, giunti in loco “all’inizio di luglio”, mentre altri quattro dovrebbero arrivare alla fine dello stesso mese, ma questo non interessa la presente nota.

Quel che rileva è che in meno di una settimana i magici armamenti Nato, che avrebbero ribaltato le sorti della guerra, potrebbero essere già stati dimezzati.

Sempre che sia vero, ovviamente. Ma sembra poco credibile che il Ministero della Difesa russo possa comunicare una balla del genere, rischiando di essere smentito dai fatti. Se avesse voluto fare un’opera di disinformazione, ovviamente possibile, avrebbe usato l’esercito o qualche politico di secondo piano, evitando il potenziale discredito del proprio ministero.

Tutto questo è un ragionamento, mentre appare del tutto incredibile che la Reuters non possa confermare in via indipendente se la notizia sia vero o meno.

L’Ucraina è monitorata palmo a palmo dall’intelligence occidentale, essendo disseminata di agenti della Cia, dell’M-I6 etc, di forze speciali Nato, ché anzi l’intero esercito ucraino è, de facto, coordinato dall’Alleanza; hanno satelliti, droni e quanto altro e non sanno se le armi sulle quali hanno riposto tutte le loro speranze sono andata perdute? Peraltro, è mai possibile che la Nato non monitori i quattro (quattro) sistemi d’arma più importanti inviati sul campo di battaglia? È semplicemente incredibile…

Inoltre colpisce il tempo passato tra il comunicato russo, pubblico e non segreto, e il rilancio della Reuters, che ha impiegato più di sei ore a dare la notizia. Un record, dal momento che, in genere, tali rilanci sono quasi immediati, soprattutto quelli provenienti da fonti ufficiali.

E stupisce l’indifferenza dei media occidentali sul tema, dal momento che questa sarebbe dovuta essere la notizia del giorno, o almeno la seconda dopo le dimissioni di Boris Johnson (avvenute, peraltro, molto dopo), data appunto l’importanza vitale accreditata agli HIMARS.

Invece, stranamente, sia il New York Times sia il Washington Post, per citare solo i giornali imperiali, non danno alcuna notizia, ignorando e il comunicato russo e la smentita ucraina, limitandosi poi a raccontare dettagli quasi insignificanti della guerra ucraina. Un silenzio che denota un qualche imbarazzo…

Così, pur non dando per vero al 100% quanto comunicato dai russi, gli accreditiamo una certa veridicità. E, se vero, vuol dire che l’ennesima narrazione sulla guerra ucraina deve essere rivista in fretta, aggiornata per rilanciare le possibilità di una vittoria ucraina: orizzonte che deve essere tenuto vivo per giustificare il prolungamento della macelleria ucraina, in questa guerra che la Nato sta combattendo “fino all’ultimo ucraino” contro la Russia.

E, però, la distruzione dei due batterie missilistiche HIMARS in così poco tempo, sempre se vera, pone dei limiti a tale rilancio: la sconfessione certa della narrazione sui magici armamenti risulterebbe devastante per i guerrafondai. Così, per ora, c’è la consegna del silenzio. Un silenzio che stride con i proclami pregressi.

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