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Sigonella e le esecuzioni mirate

di Comitato NoMuos/NoSigonella

Non importa dove vi nascondiate, se siete una minaccia per il nostro popolo, gli Stati Uniti vi troveranno e vi elimineranno. C’è poco da fare: che si tratti di Garibaldi, Mussolini o Di Maio, non è facile trattenere l’emozione quando un leader politico si affaccia al balcone e parla al popolo. Non è roba di routine, lo si fa per annunciare la rottura delle reni elleniche, l’abolizione della povertà o la cancellazione dalla faccia della terra di Ayman al-Zawahiri. Già, chi l’avrebbe detto che l’onore del discorso balcone, per l’eliminazione dell’emiro di al Qaeda, sarebbe toccato al compassato Joe Biden, autore della solenne affermazione del nostro incipit… La pratica delle esecuzioni “mirate” non è certo prerogativa esclusiva degli Stati Uniti, le forze armate israeliane ne fanno uso da decenni in Palestina inventando spesso Target Killing anche solo quando si tratta di ribadire il fatto che a Gaza o Jenin possono colpire dove e quando vogliono. Un bel salto di qualità lo ha determinato poi, naturalmente, l’uso massiccio dei droni. Si tratta di vere operazioni di guerra, di assassinii ordinari mascherati, oppure solo di condanne a morte senza processo? Dipende. E cosa accade se i droni partono da territori nazionali che in guerra “ufficialmente” non sono mai scesi? In quali conseguenze possono incorrere le popolazioni che abitano quei territori?

Con il ritorno della guerra in Europa, la denuncia del Comitato No Muos /No Sigonella è di una gravità perfino maggiore del solito, ma non nasce certo oggi. Tuttavia, è dal lontano 1985, quando il leader socialista Bettino Craxi ebbe un sussulto sulla sovranità nazionale violata proprio a Sigonella, che il tema non desta il minimo interesse nella stragrande maggioranza dei parlamentari italiani. Tutti decisi a difendere il bene supremo della pace del mondo a qualsiasi costo, soprattutto in spiaggia.

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Da anni sottolineamo come la Base USA di Sigonella, a pochi chilometri da Catania, costituisca un pericolo per la nostra terra e una evidente violazione dei nostri principi costituzionali.

In particolare tale condizione si è accentuata da quando nella base vengono ospitati droni armati utilizzati, quindi, non solo per attività di intelligence, ma per atti di guerra quando non per azioni definibili, alla luce del diritto internazionale, come ordinari omicidi.

Da qualche anno, il Comitato No Muos /No Sigonella ha iniziato una proficua collaborazione con l’ECCHR di Berlino – European Center for Costitutional and Human Right – associazione che si batte per la condanna delle operazioni Target Killing operate mediante l’uso di droni e il risarcimento delle vittime innocenti di tali azioni criminali. Le operazioni di Target Killing, infatti sono spesso azioni che, secondo il diritto internazionale, non avvengono all’interno di un conflitto dichiarato fra nazioni. Vengono individuati dei bersagli – “Target” – generalmente presunti terroristi e vengono uccisi, mediante attacchi di droni senza processo, al di fuori di ogni regola civile. Ovviamente simili attacchi, per quanto mirati, non possono svolgersi senza spargimento di sangue innocente. I cosiddetti effetti collaterali superano di almeno dieci volte il numero dei “Target” uccisi, lasciando una scia di sangue che a volte ha comportato l’intero sterminio dei partecipanti a cerimonie religiose, funerali, matrimoni…

Qualche anno fa, all’Università di Catania, ci eravamo occupati di questi temi con il convegno “Droni Armati a Sigonella” organizzato insieme a ECCHR. Successivamente la stessa ECCHR ha iniziato un’azione di “Accesso Civico” agli atti – FOIA – nel quale è intervenuta anche la nostra Associazione, per avere una conoscenza documentale riguardo al coinvolgimento dello Stato Italiano in tali azioni. Il giudizio, durato quasi cinque anni, svoltosi innanzi al TAR del Lazio e al Consiglio di Stato, si è da poco concluso e ha consentito di accedere ad accordi fra lo Stato Italiano e USA che disciplinano i rapporti fra le basi di Sigonella e Ramstein e la nostra Difesa.

Documenti che provano il pieno coinvolgimento del nostro governo e del nostro sistema di difesa in azioni che, non solo sono contrarie alla nostra Costituzione che non prevede giudizi di condanna a morte (per di più senza processo) ma che spesso si trasformano in autentici massacri di persone innocenti. Senza contare che la partecipazione a simili azioni e ad altre azioni di guerra operate in conflitti ai quali l’Italia ufficialmente non partecipa espongono il nostro territorio al rischio di ritorsioni, rappresaglie e atti terroristici.

Tale conoscenza potrà essere utilizzata per future azioni in difesa delle vittime e atti di denuncia. Intanto, come cittadini catanesi, continuiamo a subire anche le continue interferenze del volo dei droni con il traffico civile dell’Aeroporto di Catania.

Invitiamo pertanto tutte le realtà antimilitariste e pacifiste siciliane a rafforzare l’impegno e le mobilitazioni per smilitarizzare Sigonella e tutta la Sicilia e per contribuire alla costruzione di un movimento internazionale contro tutte le guerre.

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