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frontiere

Breve intervento complottista di fine estate

di La strega Matteuccia

Siamo governati da tecnici, ma se fossero eletti sarebbe lo stesso, che agiscono in nome e per conto di una élite sovrannazionale finanziaria che risponde all’anglosfera. Questi tecnici, non dovendo elaborare scelte politiche, devono governare tramite emergenze. La creazione dell’emergenza rende possibile l’attuazione e l’accettazione di qualsiasi scelta, anche la più scellerata.

La falsa emergenza Morbillo ha portato, nel 2017, alla Legge Lorenzin.

L’emergenza Covid ha portato al DL44 e a tutte le nefandezze che conosciamo.

Ora, come precognizzato anni fa da Pier Paolo Dal Monte …, siamo all’emergenza termodinamica.

Già prima dell’avvento del Covid erano partiti una serie di segnali molto chiari con tutta la pantomima legata a Greta, poi, era luglio 2020, la Legge Rilancio (legge 110), in seguito si sono succedute oscillazioni del prezzo della benzina, per arrivare alla guerra in Ucraina ed ai risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti.

Intanto, però, mentre siamo distratti da tutto ciò che il sistema ci fa passare sotto gli occhi e cianciamo di quanto il nemico ci fa credere imprescindibile, stanno prendendo forma altri desiderata delle élite perché loro creano distrazioni di massa ma restano concentrati. Siamo noi che corriamo dietro ad ogni scempiaggine, impegnandoci ogni volta come fossero questioni fondamentali, siamo noi sempre più divisi ed in disaccordo, siamo noi che abdichiamo ad ogni divide et impera, per altro, vi è qualcosa di più divisivo di un’elezione? C’è qualcosa che permetta una maggiore faziosità? E se questa elezione si svolgesse proprio prima di un autunno che si promette foriero di nuove emergenze e sacrifici, quanto sarebbe utile che il dissenso ci arrivasse diviso e sfiancato da lotte interne? E quanto sarebbe utile che i gate-keeper fossero mischiati a reali dissidenti? E quanto sarebbe utile tirar fuori, solo allora, durante il periodo pre-elettorale, tanti scheletri dagli armadi rimasti chiusi durante gli anni precedenti, scheletri che erano già lì, ma che nessuno ha pensato di usare?

Ma torniamo al problema energetico.

Ormai tutti sono a conoscenza dell’Agenda 2030, ovvero non la massa che è incollata al televisore, ma non l’hanno letta, si sono accontentati di parlarne per sentito dire. Male, molto male.

All’Agenda 2030, aggiungiamo il progetto europeo, Fit for 55, che prevede, tra l’altro, nel 2035 la fine della vendita di tutte le auto a benzina e diesel.

Aggiungiamo anche che, sempre entro il 2035, saranno ultimate oltre 250 nuove centrali nucleari già in costruzione.

Ora, con un piccolo sforzo, uniamo i puntini.

Il sistema ha iniziato a farneticare di ecologia ed ha mostrato le sue buone intenzioni per salvare il pianeta, che siano pretestuose è chiaro ma non alla massa, loro ci credono: hanno chiesto la 110, stanno comprando auto ibride, o, addirittura, elettriche, hanno partecipato, anche emotivamente ai Fridays for Futures…

Ora, grazie alla guerra in Ucraina, dopo aver dimostrato incontrovertibilmente che il combustibile fossile è agli sgoccioli, lo dimostrano incontrovertibilmente da millanta anni, ci stanno insegnando che anche il gas è un problema ma…

Spingono su false soluzioni, ci spingono al massimo, basti vedere gli slogan del PD per capire dove vogliono andare a parare: da Vota la scienza, scegli il PD, siamo oggi a Scegli: da un lato, quello nero, combustibili fossili, dall’altro, quello rosso, energie rinnovabili. Didascalico, quindi chiaro ed estremamente diretto anche per i più distratti.

Solo che quando noi pensiamo ad energie rinnovabili, figli di una certa propaganda del sole che ride, pensiamo a fotovoltaico ed altre amenità. Loro, al contrario sanno che questo non è quello che vogliono e sanno bene dove vogliono condurci.

Schematizziamo un ragionamento che, come tutti i piani delle élite, non nasce oggi.

Primo passo: i combustibili fossili sono demonizzati.

Secondo passo: spingiamo le rinnovabili.

Terzo passo: il gas è un problema.

Quarto passo: purtroppo le rinnovabili non sono la soluzione.

Quinto passo: le auto dovranno essere elettriche.

Ma come otteniamo l’energia necessaria a far muovere milioni di veicoli?

Quinto passo: Eureka! L’energia nucleare!!

Eh ma noi non l’abbiamo, l’abbiamo rifiutata con un referendum nel 1987.

Sesto passo: ma ora il nucleare è sicuro.

Saremo in pochi a ridere per quest’ultima affermazione, gli altri ci crederanno come hanno creduto alla narrazione pandemica: il sistema è lo stesso, la gestione è la stessa, la narrativa è la stessa, i media sono posseduti dagli stessi, la regia è la stessa, le élite sono le stesse.

Ultimo passo: sdoganamento del nucleare.

Dalla fiaba dell’”energia distribuita”, alla realtà dell’energia più centralizzata che ci sia.

E tutti vissero felici e contenti… ah, no, solo alcuni.

Intanto la distopia segue il suo corso.

N.B. non dimenticatevi di creare fazioncine su ogni argomento propagandato dal nemico, dividetevi sempre di più e su tutto, andate a caccia di tutte le magagne dei possibili alleati, cercate ogni possibile pelo nell’uovo, disgregatevi in piccole sette ristrettissime, sputtanate tutti, siate durissimi e purissimi… però, cari cacciatori di streghe, siete sicuri di essere così puri? Siete proprio sicuri di non dipendere, anche voi dal sistema? Davvero non siete scesi ad alcun compromesso con esso? Neanche un pochino? Sicuri, sicuri?

Buona fine estate a tutti.

E ricordate che errare è umano ma perseverare rasenta la stoltezza.

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