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contropiano2

La demente inglese /2

di Massimo Zucchetti

Nella prima puntata abbiamo visto la demente inglese soddisfare la sua invidia del pene, vuole dimostrare di avercelo più lungo di Putin.

Da un sottomarino partono i missili su Mosca. Tempo un quarto d’ora, eccoli che arrivano.

Finalmente Putin la paga!

Beh, lui no, starà nel suo bunker. In compenso circa tre milioni di moscoviti vanno all’altro mondo, un milioncino subito (i più fortunati), altri due milioni nel giro di giorni, settimane, mesi. Il fall-out il primo giorno tocca anche la Bielorussia, se il vento spira nella direzione giusta: così imparano pure loro.

Chiede Ursula Priscilla von der Leyer Rottermeier: dobbiamo preoccuparci del fall-out sull’Europa? Saranno contaminate le riserve auree della BCE? Ma no, ma no, avrai altro di che preoccuparti, Ursula.

Mentre la demente inglese annuncia la lieta novella, prima del silenzio radio dovuto alle radiazioni, facciamo ancora in tempo a vedere in collegamento sulla maratona Mentana il buon Zelensky che esulta, vestito da scozzese in onore della grande alleata, suona la cornamusa. Viva la NATO!, canta.

La demente inglese, mentre parla in mondovisione, prova a ripetere il discorso di Churchill sulle “lacrime, sudore e sangue” che promette al suo popolo, ma vediamo che ha un tono un po’ esitante, guarda a più riprese in un monitor, si sentono voci concitate dietro le quinte.

Bonelli e i Verdi dicono che sono contro il nucleare, persino su quei pessimi moscoviti. Fanno un appello, intitolato curiosamente “Putin go home”. Ma nessuno li bada, men che meno Putin che ha un po’ da fare.

Le trasmissioni si interrompono per il fall-out elettromagnetico. Le TV tacciono. Questo è un bene, dicono in molti, e li capisco.

Fine della seconda puntata.

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