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L’euro è straniero per tutti, ma non fa danni a tutti

di Marco Cattaneo

Se l’euro è una moneta straniera, se spossessarsi della facoltà di emettere moneta può produrre danni gravissimi, perché questi danni li subisce l’Italia e non – per esempio – la Germania ?

Questa è un’obiezione tipica che mi viene rivolta. La moneta è straniera per tutti, perché nessuno Stato la emette. Allora, come fai a dire che danneggia noi e non altri (o comunque, noi molto più di altri) ?

Ci sono non una ma due motivazioni fondamentali.

L’euro è uno moneta forte quanto lo erano in media le moneta che sono entrate a farne parte. Quindi meno forte del marco tedesco, più forte della lira italiana. Debole per la Germania, forte per l’Italia.

Questo crea un problema di competitività. Nell’interscambio con l’estero, usare l’euro è un vantaggio per le aziende tedesche e uno svantaggio per le aziende italiane.

Chi era scettico sul progetto euro generalmente, fin dagli anni Ottanta se non prima, aveva identificato i delta di competitività, e il venir meno di un meccanismo di aggiustamento quale i cambi flessibili, come problema prioritario.

Ma in effetti ne esiste uno peggiore.

L’eurosistema è fondato sul principio che l’istituto di emissione della moneta, la BCE, NON fornisca una garanzia incondizionata e illimitata sui debiti pubblici degli Stati.

Questo significa che il rischio di default di uno Stato è concreto e reale, non puramente ipotetico come per i paesi che si trovano nella condizione (normale) di emettere debito pubblico solo in moneta sovrana.

Il rischio di non riuscire a approvvigionarsi di euro sul mercato a condizioni sostenibili implica la possibilità di essere costretti all’insolvenza, oppure alla ridenominazione del debito pubblico: uscita dall’eurosistema, reintroduzione della propria moneta nazionale, conversione del debito pubblico in moneta nazionale.

Ma dal punto di vista dell’investitore, concretamente QUANDO questo è un rischio ?

Per l’investitore in Bund tedeschi, non lo è. Perché se la Germania uscisse dall’euro, il Nuovo Marco sarebbe una moneta più forte dell’euro. L’investitore in Bund, in caso di riconversione, non avrebbe un danno ma casomai un vantaggio.

Se il debitore emette debito nella SUA moneta, nessuno lo può forzare al default. Ma evidentemente, e a maggior ragione, nessuno lo può forzare anche se emette debito in un moneta più debole della sua !

Per l’Italia, la situazione è ESATTAMENTE OPPOSTA. Quindi il rischio di default o ridenominazione è concreto, non teorico. Da qui nasce lo spread, da qui le costanti fibrillazioni dei mercati finanziari, eccetera.

L’euro non funziona per l’Italia perché è una moneta STRANIERA FORTE, nel senso di PIU’ FORTE di quello che sarebbe la lira.

Dato l’assetto dell’eurosistema, l’euro è un macigno al collo dell’Italia – non della Germania. APPUNTO perché è la stessa moneta – per due paesi ben diversi.

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