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di Nico Maccentelli

“Io sono un europeista convinto. Credo molto nel progetto di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi…” (De Magistris)

Dire una simile bestialità significa ingannare i cittadini, i lavoratori, gli elettori.

Io non sono europeista perché non credo a un progetto europeo che non può che basarsi su un keynesismo metafisico, perché penso che questa Europa non sia riformabile ma solo da abbattere o da uscirne. L’UE o è ordoliberista o non è.

Resto quindi coerente al progetto originario che diede vita a ROSS@ e poi ad Eurostop. Se ben ricordo fummo noi a parlare per primi di Italexit prima che si inserissero personaggi istrionici e culo e camicia con le destre come Paragone. Chi poi ha abbandonato questa strada si porta appresso le maggiori responsabilità dell’aver lasciato campo libero a simili elementi. Pertanto le accuse di rossobrunismo le rispedisco al mittente.

Penso invece che la forza che più rispecchia la mia visione politica di sempre, la fase di conflitto contro l’euroliberismo atlantista sia Italia Sovrana e Popolare.

Lascio ai cretini fare il pedigree dei candidati. A me interessano quelle migliaia di cittadini, lavoratori che hanno capito il gioco sporco dei governi filo-amerikani ed euroatlantisti dalla pandemia alla guerra e che gridano no alla guerra e fuori l’Italia dalla NATO e dall’UE.

Il nazionalismo (sovranismo). Più tolgono sovranità al paese, al parlamento, agli elettori, più c’è bisogno di sovranità nazionale, perché senza sovranità non puoi decidere e i tuoi governi sono solo dei fantocci in mano alla borghesia imperialista e all’oligarchia del capitale multinazionale. Come ora.

Il nazionalismo può prendere due strade: o quella della borghesia, ossia del capitale piccolo e medio e di parti di quello grande esprimendo una politica dell’esclusione, classista e anche di rapina neocolonialista, imperialista. O quella dell’affermazione dei diritti e del lavoro, della democrazia partecipata delle masse popolari, di tutti coloro che vivono in questo paese. E in questo senso, io internazionalista accetto l’appellativo di sovranista e di patriota. L’accetto come comunista che fa della sua politica dell’inclusione sociale e dell’uguaglianza un faro guida per l’indipendenza nazionale (economica e politica) e per il socialismo.

Chi non comprende questo, approda al cosmopolitismo europeista come De Magistris e soci, divenendo l’ala sinistra dell’euroliberismo ordoliberale, la sua veste imbellettata di diritti civili che fanno da specchietto per le allodole. Inganna il popolo e la classe. E mi fa meraviglia che questi concetti essenziali e dirimenti li stia portando avanti Rizzo e non compagni di vecchia data che hanno preso una strada paragonabile a quella delle sardine.

Non io non sono in bolla con un percorso politico di anni. Spero di essere stato chiaro.

Comments

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Michelangelo Tumini
Sunday, 25 September 2022 00:40
Da ciò che scrivi non si capisce proprio niente, pare che solo tu hai la verità in tasca, una verità purtroppo difficile da capire :in quanto trovare tutti quelli che hanno compreso che i guerrafondai stanno soltanto da una parte, quando invece chi produce le armi per usarle contro un possibile nemico è un guerrafondaio anche se non è amerikano e filo atlantista.
Questo piccolo o grande mondo ha bisogno di prendere atto che per garantire benessere a tutti ogni Stato sovrano deve rispettare tutti gli altri ed accettare la loro esistenza, e con ognuno intrecciare rapporti di scambi commerciali impostati su prezzi equi e i beni prodotti siano esse materie prime o rare, li si acquista, invece di fare guerre per accaparrarsi quelle terre e sfruttarle. Pertanto multilateralismo e scelte conseguenti per l'implementazione di un'Economia di Pace, ripudio dell'uso della guerra e predisposizione di modifiche delle Costituzioni in tale senso dando mandato specifico ad un organismo sovranazionale come l'ONU per modificare l'attuale potere del Consiglio di Sicurezza togliendo il diritto di veto a Cina, USA, Russia, Francia ed Inghilterra, per proporre la riconversione dell'industria bellica in tutte le attività utili e funzionali a migliorare la qualità della vita di tutti gli esseri viventi. Ed infine, non perchè l'ultimo anzi dovrebbe essere il primo l'attuazione di un sistema tributario pari pari a quello indicato nell'art.53 della nostra Costituzione, previa abolizione di tutti i paradisi fiscali.
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Jure
Thursday, 22 September 2022 21:51
Ottimo Nico, sottoscrivo in toto.
Jure.
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