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fattoquotidiano

Ucraina, finalmente una manifestazione per la pace

Chi parla di vittoria prolunga la guerra

di Paolo Ferrero

Finalmente l’esigenza di una mobilitazione pacifista sta prendendo piede nel dibattito politico. In questa situazione molto opportunamente Luigi De Magistris ha avanzato direttamente la proposta di organizzare una manifestazione nazionale. Credo che si tratti di un punto decisivo su cui operare con spirito unitario per far sentire finalmente la voce di chi vuole la pace. Nella diversificazione delle posizioni che attraversano lo stesso fronte pacifista, a me pare evidente che vi sia una linea di discrimine ben riconoscibile tra chi vuole la pace e chi no.

Il punto di discrimine è l’obiettivo: i pacifisti vogliono fermare la guerra, i guerrafondai vogliono vincere la guerra come precondizione per fermarla. Su questo crinale corre la demarcazione tra chi opera per la pace e chi parla di pace e concretamente alimenta la guerra. Attorno a questo nodo credo sia possibile organizzare una manifestazione nazionale che dia finalmente voce a quella maggioranza del popolo italiano che non si riconosce nelle pratiche belliciste che hanno caratterizzato il governo Draghi e la sua maggioranza e che caratterizzeranno il futuro governo di destra. Fermare la guerra, fermare l’invio di armi, ridurre le spese militari: poche e semplici parole d’ordine.

Sono molte le voci – dal Papa alla sinistra – che parlano questo linguaggio e io credo che dovremmo puntare ad una manifestazione che raccolga il complesso delle persone che condividono questa impostazione. Anche perché l’alternativa all’interruzione della guerra, non esiste. Chi dice che la guerra si può vincere e motiva l’invio di armi sempre più potenti e tecnologiche per vincere la guerra non sta facendo in realtà altro che prolungare la guerra e porre le basi per l’olocausto nucleare.

L’idea che si possa vincere una guerra contro una potenza nucleare è una pura follia per la semplice ragione che nessuna nazione che disponga di armi nucleari è disponibile ad essere sconfitta su un terreno che ritiene vitale per la propria sicurezza: il ricorso all’arsenale nucleare è destinato ad essere il tragico epilogo dell’idea folle che questa guerra si possa vincere. Chi fornisce armi all’Ucraina sbandierando l’obiettivo di vincere la guerra, in realtà sa benissimo che sta operando unicamente per proseguire la guerra, il più a lungo possibile.

Questa è la vera follia che abbiamo dinnanzi e che il decreto di Zelensky di vietare le trattative con la Russia codifica definitivamente: il disegno di “proseguire” la guerra. Proseguire la guerra per trasformare l’Ucraina in un Afghanistan europeo finalizzato a inghiottire l’economia Russa. Proseguire la guerra per innalzare una nuova cortina di ferro tra Europa e Russia. Proseguire la guerra per stremare l’economia europea attraverso le sanzioni “boomerang”. Proseguire la guerra per foraggiare quel complesso militare industriale che costituisce la spina dorsale dell’apparato di potere statunitense. Proseguire la guerra perché la distruzione e la crisi aprono la strada a nuovi profitti. Il tutto, lo ripetiamo, rischiano quotidianamente il conflitto atomico.

In questa situazione è del tutto evidente che l’obiettivo di fermare la guerra e di imporre una trattativa, un compromesso, è l’unico obiettivo realistico. Fuori dal delirio di potenza di chi gioca con i destini dell’umanità, il compromesso è il primo passo da fare per costruire una cooperazione invece della guerra. Per questo è utile far sentire la voce del popolo che non vuole la guerra e non vuole pagarne le conseguenze economiche e sociali. Perché la guerra è morte e distruzione ma la guerra è fame e disoccupazione.

Fermare la guerra non è solo un imperativo morale ma è una necessità sociale. Per questo noi siamo contro l’invio di armi, siamo contro l’aumento delle spese militari, siamo contro le sanzioni economiche alla Russia, siamo per l’uscita dell’Italia dalla Nato e per la chiusura della basi Nato e statunitensi presenti in Italia, siamo per la riconversione dell’industria bellica in industria di pace. Siamo per costruire un mondo multipolare e non un mondo unipolare.

Lottiamo per tutte queste cose e altre ancora ma oggi il punto fondamentale attorno a cui operare è la costruzione di un movimento di massa che chieda il cessate il fuoco e la fine del conflitto. Questo è il passaggio necessario attorno a cui costruire una mobilitazione in cui ognuno porti l’articolazione delle sue proposte. Troviamo le forme e i modi nei prossimi giorni per costruire questa manifestazione nazionale che apra le porte ad un movimento di massa contro la guerra.

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Ioannis
Sunday, 09 October 2022 11:25
blog LA LEZIONE INFINITA ioannisromeo

venerdì 7 ottobre 2022
DENUNCIA DEL TERRORISMO, TERRORISMO DELLA DENUNCIA


"La paura è la molla del terrorismo"

Raoul Vaneigem

6 ottobre, il bollettino del terrorismo quotidiano oggi recita così, allarme dengue, allarme ragno violino!

Mai come in questi anni l’esercizio dell’informazione batte questo tasto dolente.E'un'informazione terrorizzata, che a sua volta terrorizza.

Non basta l’incubo della bomba nucleare, dopo che nel febbraio ’20 iniziò la pandemia, e nello stesso mese di quest’anno l’ invasione russa dell’Ucraina.

Per non dire poi degli apocalittici climatici, mentre per altro un’oscura notizia informa che è dagli inizi dell’Ottocento che si può rilevare l’inizio del cambiamento climatico,sulla scorta dell’osservazione delle date di migrazione degli uccelli.

A quanto pare, allora l’umanità non aveva fatto ancora dispiego della piena attività macchinistico-industriale, quella dura dell’inquinamento certamente “progredito”fino ad oggi. Allora, come non dubitare che sì, molte attività umane non avran certo portato benessere ambientale, ma forse certe tendenze climatiche non dipendono poi così tanto da noi, che forse è un’ennesima presunzione di molti individui della nostra specie, in negativo o positivo che sia, di decidere un andamento che invece è proprio soprattutto per la forza e fenomeni della natura, per leggi che ben sfuggono alla presunzione scientifica , come da Lucrezio a Leopardi ci è stato indicato.

In quanto alle presenti minacce dell’aggressività in Europa, si tratta di manifestazione che pareva a tali livelli un pò più controllata dal ’45 ad oggi,pur non mancando di episodi come la guerra jugoslava degli anni’90, per citare il più evidente, per non parlare delle varie forme di guerra, guerriglia e terrorismo che hanno pervaso il Pianeta dal Medioriente all’America latina.

E’che nel corso dei secoli l’animalità della specie è stata solo moderata dalla riflessione religiosa del buddhismo , del cristianesimo più pacifico , del sufismo, dell’induismo gandiano,così come dall’illuminismo o dal socialismo umanista.

C’è che l’aggressività animale si esprime apertamente o in forma larvata in tutti gli uomini( tranne i pochi che con sacrificio di vita personale e passioni son riusciti a moderare, per la passione ad essere migliori, più in armonia con il tentativo di salvezza), nei rapporti dai famigliari ai sociali, fino ai politici e ai militari mai soppressi, esplode periodicamente facendo massa nelle guerre e nelle varie forme di terrore e violenza che imperversano.

Come detto,non è che negli ultimi ottant’anni non vi siano stati tali fenomeni .Però mai nella storia, come dalla metà degli anni’40 ’ in avanti , in un’Europa prostrata da due grandi guerre, negli USA dove invece si continuavano i conflitti nell’area asiatica del Pacifico, nel Mondo occidentale, insomma, si son manifestate coscienza e attività pacifista, antimilitarista , contro la violenza fra generi razze ecc.

Stupisce che proprio in questi tempi, le piazze le strade non siano inondate da flussi di manifestazioni per la pace, la cui momentanea inutilità pratica riguardo alla bellicosità fra russi e ucraini sostenuti da USA ed Europa ,dovrebbe però essere un segno di ciò che la gente, i giovani, nella loro maggioranza veramente vogliono esprimere.

Un mondo in cui ancora le caste militari, e i politici delegati dalle popolazioni, interessi e speculazioni economiche, decidono unilateralmente di mandare giovani a uccidere e farsi uccidere, a mettere la popolazione civile nel rischio e nel terrore, impiegando denaro pubblico per armamenti ecc. può esser contratta con la risonanza, chiara ,esplicita, maggioritaria , della gente che dice basta, andate voi a farvi la guerra se volete ammazzarvi o mutilarvi ,usate i vostri capitali personali e privati, non statali ,se volete armarvi e distruggervi, e per far questo isolatevi in qualche steppa o deserto , non vi sia più permesso devastare boschi praterie e città che appartengono alla specie e prima ancora al Cosmo.!

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