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kelebek3

Tempi interessanti

di Miguel Martinez

È veramente interessante vivere questi tempi straordinari.

E’ in corso una guerra, in cui saremo inevitabilmente coinvolti, visto che siamo in mezzo al continente e in mezzo al mare.

Certo, iniziano a scarseggiare benzina e gas, e c’è già chi si lamenta perché dovrà abbassare il riscaldamento…

Per fortuna, siamo alleati d’una grande, potentissima nazione militare, alla guida dell’Occidente.

E possiamo essere certi che il nostro governo interverrà solo nel momento in cui avrà l’assoluta certezza di vittoria.

Ma anche i media di ogni sorta devono fare la loro parte, contrastando il diffondersi delle fake news diffuse dagli agenti del Nemico, e incitando i cittadini a comportamenti virtuosi.

9 aprile, 1940.

L’allora Presidente del Consiglio, un romagnolo predecessore di Renzi, Conte, Draghi e della Meloni, riunisce ventiquattro direttori di giornali di provincia, per prepararli alle prossime novità.

“Bisogna elevare gradualmente la temperatura del popolo italiano per creare il clima necessario per gli sviluppi inevitabili e ineluttabili che ci attendono. […]. Il vostro pubblico è il più semplice e verso di lui dovete andare per agitare i sentimenti migliori.

Interessatelo anche col cinematografo.

È veramente interessante vivere questi tempi straordinari. Questi tempi piacciono a noi, perché apparteniamo ai Fasci di Combattimento, perché abbiamo per meta il combattimento. Se avessimo la mentalità dei panciafichisti e dei pacifondai, non potremmo mantenere l’attributo di combattimento. […]

Il nostro intervento sarà inevitabile, perché siamo in mezzo al continente e in mezzo al mare.

Tutto il mondo è in guerra e noi stessi del resto siamo in guerra.

Ciò ha fatto strillare la borghesia per il razionamento di qualche genere, dal caffè allo zucchero e alla benzina, che però oggi corre per le strade. Il provvedimento per le cancellate ha fatto gemere questa borghesia, che ne ha tratto motivo per parlare addirittura di carestia. Costoro non mettono neanche il naso alla finestra altrui, perché se lo avessero fatto, si sarebbero accorti che in Francia, dove se ne producono cinquanta milioni di tonnellate annue, hanno razionato il carbone e che ben altri provvedimenti di rigare sono stati presi.

Noi siamo alleati d’una grande, potentissima nazione militare. E la nostra non belligeranza è data dal fatto che questa grande nazione. ancora non ha avuta bisogno di noi, non ci ha chiesto nulla.

Mentre se fossimo schierati dall’altra parte, già da un pezzo ci avrebbero chiesto di intervenire e di morire a larghe schiere per il trionfo degli immortali principi. Non ci fregano più.

[…] Non ci muoveremo se non avremo l’assoluta certezza di vittoria. Intendiamoci: non certezza al cento per cento, ma la certezza che lasci il minimo margine agli imprevisti. Sono sicuro che poi saprete portare il popolo al clima voluto. E se ci saranno resistenze da parte di certa borghesia, al tempo opportuno la rastrelleremo.”

2 Lavvio 1536x864

Comments

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marku
Sunday, 09 October 2022 16:08
ed io aggiungo
proprio ieri sono entrato al volo
in un discount
e cosa vedo
lo zucchero
che era sceso
alla cifra di 0.70 €
ad 1.70 €
con una nota
massimo due pezzi a cliente

perchè?

comunque oggi il problema non si pone
potremo sempre mangiare
virtualmente
guardando uno dei mille
programmi dedicati al food
in tutte le sue forme
e pensare
come erano belli
i tempi dell'abbondanza
e caldi gli inverni
prima che il mattarello
ed il draghetto
c'impantanassero in una guerra
per difendere il diritto
della nazi ucraina
ad entrare nella nato

spezzeremo le reni
a tutti coloro che stanno ad est
dei fascisti polacchi

CHE VIVA ROBESPIERRE
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renato
Monday, 10 October 2022 11:28
Il draghetto ha solo ubbidito velocemente ai sommi comandanti dell'impero di cui facciamo parte. Nient'altro da dire o da stupirci. Per quanto riguarda l'opione pubblica o il cosiddetto soggetto prossimo futuro o proletariato maggioritario, nulla di pervenuto che faccia pensare o presagire una forte e fastidiosa opposizione alle politiche liberiste guerrafondaie , tanto meno si abbia notizia di un contropiano per uscire dall' economia politica capitalista. Stiamo per finire in guerra direttamente coinvolti senza uno straccio di opposizione visibile e credibile. A meno che qualche sommo vate del capitale di comando e del suo cielo intoccabile di decisori della spartizione imperiale del mondo , si stia accorgendo che forse se si procede cosi, si va a far saltare la catena del valore e della produzione riprodotta a scala mondiale... e quindi si dia il là ad interrompere le operazioni di guerra meticolosamente pianificate da almeno un quindicennio. Dobbiamo sperare quindi di non finire in cenere , da quelli che hanno fatto di tutto per arrivare fino qui?
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