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Il sabotaggio del gasdotto Nord Stream: sabotare la Germania e dare la colpa alla Russia

di Alessandro Scassellati

Martedì 27 settembre sono state scoperte tre importanti perdite (poi, anche una quarta) causate da esplosioni sottomarine nei gasdotti Nord Stream che collegano Russia e Germania. Il briefing serale via e-mail del New York Times, che viene inviato a nove milioni di lettori, titolava “sospetto sabotaggio russo“. L’edizione europea di mercoledì ha pubblicato un titolo simile accompagnato da commenti sugli attacchi che dimostravano l’aggressione russa contro l’Europa.

La stessa tesi è stata espressa dai media del Regno Unito. Il quotidiano conservatore Telegraph ha pubblicato un titolo “Mappa del sabotaggio del Nord Stream: come Putin avrebbe potuto effettuare l’attacco” insieme a una foto di Vladimir Putin a bordo di un sommergibile in immersione. Nel frattempo, il progressista Guardian ha pubblicato un titolo su una “nuova fase di guerra ibrida” contro l’Europa con il sottotitolo che accusa la Russia di sospetto sabotaggio.

 

Il gasdotto Nord Stream è una risorsa fondamentale per Russia e Germania

Il sistema dei gasdotti Nord Stream è un progetto a proprietà di maggioranza russa ed è una risorsa fondamentale sia per la Russia sia per la Germania. Era in via di chiusura a causa delle sanzioni e controsanzioni. L’attacco potrebbe averlo danneggiato in modo irreparabile poiché l’afflusso di acqua salata potrebbe corrodere rapidamente i tubi. L’attacco ha anche causato un disastro ambientale attraverso il massiccio rilascio di gas metano dannoso per il clima immagazzinato all’interno del gasdotto di 1.200 chilometri.

Per la Germania, Nord Stream è stata una delle principali fonti affidabili di gas a basso costo che fornisce sia energia per la sua economia che materia prima per la sua importante industria chimica. La progressiva chiusura aveva già inflitto enormi costi economici a causa dell’inflazione dei prezzi dell’energia e della carenza di forniture. Se il sistema è stato irrimediabilmente danneggiato, la Germania subirà gravi danni economici permanenti.

Per la Russia, Nord Stream è una risorsa sia economica che geopolitica. Per quanto riguarda l’economia, è un’importante fonte di esportazioni e guadagni in valuta estera. Per quanto riguarda la geopolitica, fornisce alla Russia una leva sulla Germania. Inoltre, aggira la rete di gasdotti (Brotherhood, Soyuz e Yamal) che attraversano l’Ucraina.

 

Rispondere alla domanda chi è stato?

La Russia ha chiaramente la capacità di distruggere il gasdotto che ha costruito, ma il motivo è del tutto assente. Per la Russia, distruggere il gasdotto è analogo alla Russia stessa che bombarda con un atomica il suo territorio: non guadagna nulla e si danneggia grandemente. Indebolisce solo la Russia sul piano economico e geopolitico. Né c’è alcun guadagno a breve termine poiché il gasdotto era già fermo e non c’era un flusso di gas.

L’Ucraina è un altro sospettato. Ha il motivo, in quanto la distruzione dell’oleodotto indebolisce la Russia, mentre rafforza l’Ucraina che acquisisce la leva del gasdotto che passa sul suo territorio sia sulla Russia sia sulla Germania. Tuttavia, l’Ucraina non ha le capacità tecniche e non ha accesso al Mar Baltico.

Anche Polonia, Svezia e Danimarca sono sospettate. Tutte e tre hanno la capacità tecnica e sono tutti Paesi del Mar Baltico situati vicino alle esplosioni.

Per quanto riguarda il motivo, la Polonia nutre un’estrema ostilità nei confronti della Russia e ha insistentemente sostenuto l’aumento del sostegno occidentale all’Ucraina, chiedendo persino un coinvolgimento diretto della NATO. Tuttavia, è sempre più alleato stretto degli Stati Uniti, che stanno facendo della Polonia il fulcro del loro dispiegamento militare nell’Europa orientale. Ciò significa che la Polonia non agirebbe senza l’approvazione degli Stati Uniti.

Nonostante la sua reputazione progressista, la Svezia ha una potente componente politica di destra antirussa, radicata specialmente all’interno delle sue forze armate. Tuttavia, la Svezia sta per entrare a far parte della NATO, mentre la Danimarca è un fedele giocatore della squadra NATO. Di conseguenza, richiederebbe un enorme sforzo pensare che uno dei due Paesi attacchi unilateralmente un asset così importante per la Germania.

L’ultimo sospettato sono gli Stati Uniti che hanno sia la capacità tecnica sia il movente. Molto prima del conflitto in Ucraina, gli Stati Uniti si sono opposti al gasdotto Nord Stream 2 (il Congresso aveva imposto sanzioni contro le aziende costruttrici) e hanno usato tutta la loro forza diplomatica per impedirne l’entrata in servizio (cosa, appunto, mai avvenuta, nonostante la sua costruzione fosse terminata nel settembre 2021). Il ragionamento era che il gasdotto rafforzava la Russia economicamente e le dava influenza sulla Germania. Avrebbe anche reso il gas liquefatto degli Stati Uniti irrilevante per il quadro energetico dell’Europa.

Attualmente, gli Stati Uniti sono l’enorme vincitore del sabotaggio del Nord Stream. In un colpo solo, questo attacco terroristico ha danneggiato economicamente la Russia, ridotto la leva russa sulla Germania e ridotto l’incentivo della Germania ad impegnarsi con la Russia.

Inoltre, l’attacco ha invertito la dinamica precedente, inclinando la Germania verso la dipendenza dalle esportazioni di gas naturale liquefatto degli Stati Uniti. Di conseguenza, l’economia statunitense è destinata a guadagnare, così come il potente settore energetico del Texas, mentre il governo degli Stati Uniti ha acquisito potere sulla Germania.

Il movente degli Stati Uniti è chiaro e in un’intervista straordinaria su ABC News (7 febbraio 2022) il presidente Biden ha parlato esplicitamente della distruzione del sistema Nord Stream. Il link del video è qui. Il testo è il seguente:

Pres. Biden: “Se la Russia invade… allora non ci sarà più un Nord Stream 2. Porremo fine a tutto questo“.

Reporter: “Ma come lo farete, esattamente, dal momento che… il progetto è sotto il controllo della Germania?

Pres. Biden: “Lo prometto, lo faremo“.

La pistola fumante è la presenza navale statunitense sul luogo appena prima dell’esplosione. Il 28 settembre una piccola flotta statunitense ha navigato verso ovest attraverso il passaggio di Fehmarnbelt, vicino al luogo dell’esplosione. La flotta comprendeva la nave d’assalto anfibia USS Kearsarge e le navi da sbarco USS Arlington e USS Gunston Hall. La Kearsarge è dotata di una tecnologia all’avanguardia per la caccia alle mine con veicoli subacquei senza pilota e ha testato la distruzione di mine sottomarine mentre si trovava nel Baltico. Giorni prima dell’esplosione, la Kearsarge è stata identificata a 30 chilometri dal luogo dell’esplosione.

Mettendo insieme i pezzi, la ragione e le prove indicano che gli Stati Uniti sono stati l’attaccante. Il motivo è forte, le prove circostanziali sono potenti e non c’è nessun altro sospettato plausibile.

 

Alcune considerazioni generali

L’attacco agli oleodotti del Nord Stream è uno di quei momenti in cui la nebbia della guerra si alza improvvisamente, permettendo di vedere la realtà (se si è disposti a guardare):

  1. L’attacco al Nord Stream è un attacco alla Germania, che è un grande alleato europeo della NATO. Dimostra l’impunità con cui gli Stati Uniti ora agiscono.
  2. L’attacco degli Stati Uniti alle infrastrutture sottomarine della Russia rischia ritorsioni contro le infrastrutture sottomarine statunitensi e occidentali. Ciò apre un altro percorso verso il conflitto nucleare, integrato al percorso esistente dei campi di battaglia in Ucraina.
  3. La copertura della stampa la dice lunga sullo stato dei media (non solo internazionali, ma anche nazionali, che si sono allineati alle posizioni del New York Times). Stiamo parlando dei media mainstream d’élite. La copertura è stata scioccante nel suo inganno intenzionale: la narrativa della stampa semplicemente non ha senso ed è piena di evidenti contraddizioni. Probabilmente verrà leggermente rivista per evitare danni di reputazione. Tuttavia, l’obiettivo disonesto è stato raggiunto e il danno causato dai dietro front è parziale e poco visibile, mentre le storie in prima pagina creano opinioni che durano. L’inganno costruito sul sabotaggio del Nord Stream si adatta al modello più ampio della gestione delle notizie che ha afflitto la copertura del conflitto in Ucraina dal primo giorno, a cominciare dalla ricostruzione delle cause del conflitto. Questo schema ingannevole è stato visibile nel modo in cui sono stati riportati diversi eventi come la posa delle mine nel porto di Odessa, il bombardamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia e le atrocità di Mariupol. Perché i media si siano comportati in quel modo e la volontà delle opinioni pubbliche occidentali di abbracciare i loro inganni è spunto di riflessione.
  4. Infine, il sabotaggio infligge gravi danni alla Germania, che sta iniziando a ricevere il conto economico e politico per la sua capitolazione alla strategia neoconservatrice statunitense per l’Ucraina. Questo è il secondo atto del conflitto in Ucraina ed è appena iniziato. Le prospettive per l’Europa non sono affatto buone, come ormai in molti abbiamo cominciato a capire.

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