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Belgio vs Italia. I due pesi e le due misure UE. Il Belgio può. L’Italia cosa aspetta?

di Nicoletta Forcheri

Il Belgio ha una sua holding pubblica sovrana che svolge una duplice funzione: da un lato, come società di investimento PUBBLICA e, dall’altro, come holding pubblica. Gli investimenti vengono concordati con le autorità pubbliche.

In qualità di holding pubblica la SFPI assume partecipazioni in società con INTERESSE PUBBLICO, dalla definizione molto labile e molto variabile secondo le latitudini del paese.

In qualità di società di investimento investe CON I SOLDI PUBBLICI E PER OPERAZIONI ANCHE NON REDDITIZIE in progetti a cui “attribuisce grande importanza” “di valore sociale”.

I suoi settori DI RILEVANZA SOCIALE sono Aviazione e aeroporti, Immobili, Reti, Investimenti internazionali, Iinnovazione, Sviluppo sostenibile e anche nel settore delle infrastrutture e degli operatori di rete, “il cui ruolo economico è fondamentale per le famiglie e le imprese belghe”.

In quanto holding, SFPI detiene partecipazioni in società con cui lo Stato ha un rapporto speciale, che sono di interesse strategico o che coinvolgono società pubbliche privatizzate: l’aeroporto di Bruxelles, la posta belga, la lotteria nazionale belga, il palazzo dei congressi belga, la compagnia nazionale Brussels Airlines, la Casa della Radio Flagey e il FONDO DI INVESTIMENTO AZIONARIO DIRETTO CINA BELGIO (grande RILEVANZA SOCIALE!!).

A maggio 2022, la holding finanziaria dello Stato belga ha acquistato delle quote azionarie da BNP Paribas e dalla Borsa di New York in Euroclear, la società di compensazione su cui l’autore Denirs Robert aveva scritto ben due libri di indagini, finiti nel nulla, in cui provava l’esistenza di migliaia di conti bancari e multinazionali non dichiarati, in nero. Diventa il secondo maggiore azionista (11.13%) dietro a Sicovam Holding (15,89%), la società interprofessionale per la compensazione dei valori mobiliari che si era fusa nel 2001 con Euroclear.

Si legge sul sito: “In alcuni casi, gli investimenti superano le risorse proprie della SFPI, sono appena redditizi, ma hanno comunque una chiara rilevanza sociale che spinge le autorità a effettuare l’investimento. In questi casi, le autorità affidano alla SFPI il compito di realizzare l’investimento, i cui costi saranno a carico delle autorità. La SFPI attua la politica in queste società su esplicita iniziativa delle autorità. Gli investimenti nelle poche grandi istituzioni finanziarie dopo la crisi bancaria del 2008 ne sono un tipico esempio”. Ad esempio, mentre da noi Renzi effettuava il bail in con cui sacrificava i risparmiatori italiani all’altare delle quattro banche Carichieti, Banca Etruria ecc, e del loro riciclaggio di pacchetti finanziari rifilati da grosse istituzioni estere che in realtà erano pacchi, perché comprendevano il concambio tra i loro titoli tossici e la fresca liquidità dei risparmi italici, in Belgio lo Stato COMPRAVA A PERDITA banche altrimenti fallite o in difficoltà come BNPP Fortis (ora venduta), BNP Paribas, Dexia, Belfius, Ethias Finance, ora Vitrufin, nonché aziende come ASTRID, il gestore della rete di comunicazione tra i servizi di sicurezza del Paese.

Questi sono i due pesi e le due misure dell’Europa, la violazione totale del principio di parità tra Stati membri e la prova provata che noi come paese Italia abbiamo alimentato e finanziato società e governi francesi, belgi, olandesi, lussemburghesi, attraverso la partecipazione anche in Banca d’italia di banche partecipate dal governo belga e lussemburghese come BNP Paribas, attraverso BNL, oppure di Crédit Agricole, banca pubblica cooperativa francese, appartenente alle quasi 3000 casse rurali del territorio francese che applica la cooperazione a livello nazionale, ma fa agire una banca di investimento aggressiva a livello internazionale, aiutata dalla sua posizione di banca primary dealer anche dello Stato italiano.

Nel paragone Belgio vs Italia, quindi, il Belgio può salvare le sue aziende fallite per scopi “sociali” o “strategici” mentre l’Italia non potrebbe mai, visto che si vedrebbe redarguita continuamente dalla Commissione UE, DG Concorrenza, come ha fatto almeno negli ultimi 30 anni.

Non solo, ma strane e alambiccate strutture azionarie fanno sì che i governi di Belgio, Lussemburgo, Francia, possano risultare, attraverso le loro banche (BNL che è BNP-Paribas, Crédit Agricole) come azionisti di Banca d’Italia.

Ma se lo fanno questi paesi, di avere fondi/holding sovrane che investono e aiutano A PERDITA nelle politiche nazionali con la scusa che rientrano in questioni “sociali” di famiglie e imprese, e strategiche nazionali, perché non potremmo farlo anche noi ?


https://www.sfpi-fpim.be/fr/que-faisons-nous

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