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ilpungolorosso

Gattopardi & bari

Sulla resa definitiva della sanità pubblica

di SI Cobas sanità

Le crisi economiche, finanziarie, ambientali, e così le guerre, sono connaturate al sistema di produzione capitalistico. Il de-finanziamento dei servizi sociali e sanitari sono le prime misure che i governi adottano per tutelare aziende e attività commerciali.

Nella guerra di concorrenza totale, vite umane e salute sono sempre sacrificabili. E, di fronte ai bilanci da far quadrare, le chiacchiere stanno a zero ed emergono molte verità altrimenti taciute.

Nella Conferenza Stato-Regioni del 24 ottobre viene detto che i costi energetici comporteranno dal 2022 al 2025 un taglio di 15 miliardi al finanziamento del SSN!

In questo quadro, che si annuncia tempestoso, le avversità economiche vengono accolte come scontati fulmini di Dei capricciosi. Ma intanto, supinamente, si approntano le soluzioni per gli Dei del capitale.

Le “cure” studiate, infatti, sono una definitiva resa per la Sanità Pubblica!

Le Regioni, che gestiscono la Sanità e il cui bilancio per circa il 90% è dedicato alle risorse sanitarie, si ritroveranno a corto di fondi. E così è previsto il passaggio di interi servizi alla sanità convenzionata!

I privati, infatti, potranno utilizzare gratis edifici, strutture, macchinari e reti informatiche pubbliche, come già avviene, ad esempio, per il CUP (centro unico prenotazioni) il quale serve già due padroni.

Vista la deriva in atto, in un futuro non lontano anche il personale pubblico potrebbe seguirà questo corso.

Questa volta, però, si va oltre.

Prima i privati investivano soldi (il cosiddetto capitale di rischio) nel mercato della salute; oggi si arricchiranno semplicemente sfruttando gli asset patrimoniali pubblici! Bella la vita!

Il PNRR è stato cavallo di battaglia del Governo Draghi. Oggi è riferimento e continuità dell’attuale Governo in materia sanitaria. Il Piano (a chiacchiere) prevedeva una pioggia di miliardi a favore della sanità e della sanità territoriale in particolare.

In realtà i soldi sono stati utilizzati solo a favore dei privati: costruzione e rifacimenti di strutture sanitarie, strumentazione medica, informatica, telemedicina, ecc. I soldi promessi hanno solo sfiorato la sanità pubblica.

Il PNRR prevede il finanziamento delle Case e degli Ospedali di Comunità, che avrebbero dovuto risollevare le sorti di una sanità territoriale che si è dimostrata impreparata alle pandemie, si tratti del covid-19 o di altre, nel futuro. Non prevede però il reclutamento del personale sanitario.

Questo personale (che non c’è e che non si intende assumere!) sarebbe a carico invece del SSN, ma come “democraticamente” ammettono i governatori di destra e di sinistra, le casse sono vuote!

Qui finisce la seriosità del rapporto della Conferenza Stato-Regioni ed inizia il pianto di sempre.

Si invoca il superamento dei vincoli legislativi e di bilancio mentre il neo Governo recita il ruolo della responsabilità: “i mercati ci osservano, il debito pubblico è altissimo e bla bla”.

Hanno promesso al loro elettorato di padroncini e parassiti di ogni sorta una fiscalità dolce (flat tax), ma l’amaro lo riservano ai salariati, ai precari, ai poveri, ai lavoratori.

Rivendichiamo la scala mobile contro l’aumento dei prezzi e l’inflazione che falcidia i nostri salari.

Rivendichiamo una patrimoniale del 10% sul 10% su tutti i redditi più alti (a quelle altezze neanche si avvedono della crisi).

Sciopero nazionale del 2 dicembre. Manifestazione del 3 dicembre a Roma contro il governo.

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