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lantidiplomatico

Il "regalino" ai soliti noti del governo Draghi in pensione

di Pasquale Cicalese

Sono convinto che la manovra non sarà questa. Verso il 20 dicembre ci sarà un maxiemendemento con altre misure. Da dove mi viene questa convinzione? Novembre è il mese dei maxi incassi fiscali (Iva, Ires, Imu, Irap, Irpef ecc.). Le stime parlavano di entrate tributarie pari a 60 miliardi. Se saranno di più, cosa molto probabile, dato aumento prezzi (che gonfiano Iva) e aumento profitti, ci sarà un ulteriore maxi extra gettito fiscale che sarà utilizzato per altre misure. Il 30 novembre l'Istat pubblica il dato del Fatturato dei Servizi del Terzo Trimestre (periodo estivo), che comprende anche il turismo. Oltre a questo pubblica la revisione dei conti economici del Terzo Trimestre.

Qualora il fatturato dei servizi battesse le stime, l'asticella della crescita del terzo trimestre, nonostante la diminuzione dell'industria, andrebbe leggermente su, con un rapporto deficit/pil inferiore alle stime, che darebbe ulteriore respiro alle finanze pubbliche. Gli incassi di novembre sarebbero noti alla Tesoreria dello Stato intorno al 7 dicembre (non a noi, comunque). A quel punto preparerebbero un maxi emendamento.

Non escludo misure sociali ed economiche a favore di famiglie e imprese dai bilanci dell'Inps e soprattutto dell'Inail. Il primo vede entrate contributive in crescita del 5.1%, il secondo del 23%. Quest'ultimi aumenti derivano dall'aumento occupazionale, da minori spese per integrazioni salariali (cig) e dalla fine della sospensione di versamenti da parte delle imprese per pandemia (soprattutto Inail). Credo che il centrodestra utilizzerà le tesorerie di questi enti per misure a favore di imprese e forse famiglie.

C'è poi un fatto che bisogna considerare e che purtroppo solo il giornale La Verità ha reso noto.

Draghi, in un governo ormai in pensione, non solo finanziava per miliardi armi all'Ucraina, ma fece un'altra cosa: l'extragettito fiscale dei primi 7 mesi del 2022 lo utilizzò per diminuire il debito pubblico. Si parla, tra agosto e settembre, di restituzione di debito pubblico ad operatori finanziari di 60 miliardi, circa 3,5 di pil.

Questo dato è stato reso noto negli ultimi mesi dal Bollettino Finanziaria della Banca d'Italia.

In luogo di intervenire per misure sociali urgenti, data l'emergenza del caro vita, diede soldi pubblici ad operatori finanziari, soprattutto esteri (l'ammontare di debito pubblico in mano estera è diminuito). L'altra faccia della medaglia, a questo punto, sarebbe che un Governo dicesse: ok, diminuito debito pubblico, aumento il rapporto deficit/pil. Ma non si fa. Per un semplice motivo: che hanno messo al Tesoro uno che prende ordini da Banca d'Italia, Quirinale, Ocse, Fmi.

E' un problema politico che ci portiamo da 30 anni. Si tratta di politica, di scelte, di vincolo esterno. Fino a quando non ce lo togliamo di dosso che ci ammazziamo di lavoro non serve a nulla, ci immoliamo a squali finanziari esteri.

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