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nicol.forcheri

Non si gioca in difesa, meglio stare in panchina

di Nicoletta Forcheri

Sul comunicato stampa della Consulta e la sessione per giudicare della costituzionalità dell’obbligo vaccinale sottoposta all’attenzione della Corte, non mi dilungo più di tanto, già tanto inchiostro è stato versato.

Dal punto di vista del metodo, andare a chiedere conferma a certa magistratura che nel suo insieme sappiamo corrotta non fa altro che rafforzarne il malsano potere: si chiama contestazione rafforzativa. Perché era forse il caso di andare a spendere ore, tempo ed energia, per assistere al pietoso spettacolo di un consesso di sepolcri imbiancati che negheranno l’evidenza criminale fino alla morte, non solo dei diritti calpestati ma dei dati avanzati dalla “scienza”?

E infatti un solo morto per vaccino avrebbe dovuto bastare per fermare una narrativa criminale e applicare quel principio di sana prudenza normalmente sempre addotto a parole e spesso platealmente negato, nonostante di decessi per vaccino attestati dall’ISS nel nostro paese ce ne siano ben 26, cifra che sappiamo tutti enormemente sottovalutata, eppure la Consulta ha perseverato. Diabolicum est.

comunicato stampa consulta

A parte il conflitto di interessi che l’avv. Sinagra ha tentato di illustrare con tanto di istanza di rinvio, negata semplicemente dalla presidente Sciarra che gli ha tolto il microfono sic et simpliciter. Conflitto di interessi ravvisabile nella presenza tra i giudici della Consulta del neo nominato Marco D’Alberti ex consigliere del governo Draghi e nella pubblicazione di un articolo sul La Stampa di colei che pochi giorni prima era stata la responsabile delle Comunicazioni della Corte costituzionale. Con una chiara presa di posizione politica. A riprova di una magistratura non indipendente e non imparziale.

A cui si aggiunge il ruolo della stampa, per l’occasione l’Ansa, e poi a ruota tutti i giornali, hanno diffuso l’ennesima fake new, citando le multe agli over 50 come se fossero stati inclusi nel comunicato della Consulta che proprio non li ha citati, giusto per continuare il metodo del terrore propagandistico e indurre il pagamento delle multe ai renitenti. Questo mentre in Grecia sparisce la multa over 60 e viene dichiarato inammissibile l’obbligo vaccinale per i sanitari nello stesso paese dall’omonima Corte costituzionale.

Oltre tutto la Consulta italiana si sta distinguendo nel mondo per particolare caparbietà nel perseverare nell’errore, tant’è vero che in Grecia, in Slovenia, in India, nello Stato di New York, l’omonima Corte suprema ha ritenuto incostituzionale tale obbligo e un gruppo di alti magistrati e avvocati in Germania ha dichiarato le vaccinazioni obbligatorie un atto criminale.

O vogliamo citare il fatto che per ammissione dell’ufficio nazionale di statistica britannico, l’anno scorso, e per ammissione stessa del dipartimento della salute del governo britannico, il virus non sarebbe mai stato isolato ?

A parte che siamo stati i più martoriati d’Europa durante la pandemia, secondi solo a Cina, Australia e Canada, e che si sta tentando di ricreare il clima di terrore con tanto di bollettini quotidiani, mascherine, divieto di visite in ospedali e RSA e tanto di campagna vaccinale per la quarta dose.

Stupisce come nessuno abbia sollevato una normativa sovraordinata che in Italia viene rammentata solo quando sia utile a torturare meglio e di più i poveri sudditi cittadini italioti.

Ad esempio, qualcuno ricorda la risoluzione 2361 del Consiglio d’Europa del gennaio 2021 che prevede l’obbligo di informare i cittadini del fatto che nessun vaccino può essere obbligatorio e che esso non può provocare discriminazione per chi non ha potuto o non ha voluto vaccinarsi e in nessun modo potrà subire pressioni politiche o sociali? E vabbè, come disse Open all’epoca, “le vaccinazioni non erano ancora obbligatorie” e si trattava di una risoluzione non vincolante emanata dal Consiglio d’Europa che pone “solo” questioni di diritto e di principio per la formulazione di future normative in determinati ambiti. OK.

Ma allora che ne è dell’esplicito divieto di discriminazione ripetuto, riprendendo la stessa risoluzione, dal regolamento UE 953 (14 giugno 2022) che istituisce il green pass e che esso sì, ha forza di legge superiore alle leggi nazionali perché direttamente vincolante e applicabile in tutte le sue parti negli Stati membri dell’UE?

immagineuygh

Tale regolamento VIETA QUALSIASI DISCRIMINAZIONE in base alla vaccinazione e ripete tale concetto, oltre alla proporzionalità, varie volte nel testo. Ivi compreso in quel comma 36) che una manina invisibile di un traduttore fantasma aveva manomesso nella versione italiana sopprimendo la frasetta “o che hanno scelto di non vaccinarsi”.

regolamento 953 comma 36

La frase omessa era stata aggiunta POSTERIORMENTE in Gazzetta europea, ma separatamente, non nel testo originale, al punto che se uno va a leggersi il regolamento in italiano e non sa che tale frase era stata tolta e poi rimessa, lo prende per buono così, pertanto non si accorge che nel testo DI TUTTE LE ALTRE LINGUE EUROPEE è esistita la possibilità di non vaccinarsi per scelta, senza alcuna possibilità di subire “discriminazione diretta o indiretta”.

comma 36 regolamento 953

Tale possibilità DA NOI è stata artatamente nascosta e manomessa sia dalla stampa, sia dalla magistratura, sia da alti funzionari prezzolati nelle istituzioni, italiane ed europee, vera piaga per noi cittadini, in particolare italiani.

Perché, solo in Italia (e in minima misura Francia e Grecia) è stata operata una vera e propria discriminazione e l’obbligo vaccinale per intere categorie fino al punto di sospendere i lavoratori senza stipendio, solo in Italia senza alcun sussidio, solo in Italia è stato istituito il super green pass senza il quale era impossibile andare a visitare parenti in strutture sanitarie e per anziani, solo in Italia è stato applicato in modo così pervasivo il covid pass, e la piattaforma digitale sulla quale stanno correndo per costruire ID PAY e la CITTADINANZA DIGITALE oltre tutte le norme per accedere a qualsiasi servizio pubblico, bancario e finanziario.

Tant’è che per il mio rifiuto di scaricare le app della banca in sostituzione del token fisico per entrare nella “mia” homebank, mi ritrovo a dovere pagare per l’invio su cellulare del codice per effettuare qualsiasi entrata od operazione su internet, o qualsiasi pagamento con il bancomat, bonifico, estrazione conto. L’appiglio? Mi è stato detto che le banche stanno applicando una semplice direttiva europea, la PSP2, sui pagamenti elettronici.

Ma NON LO SANNO LORSIGNORI che le direttive NON SONO DIRETTAMENTE APPLICABILI e VANNO RECEPITE NELLA LEGISLAZIONE DEGLI STATI MEMBRI?

Per ribadire che le normative europee in Italia vengono applicate solo quando si tratta di torturare meglio i sudditi cittadini italioti, in quella doppiezza che considera i cittadini italiani di una serie inferiore ai nazionali di altri Stati membri, ma allora perché non utilizzano gli stessi argomenti avvocati e magistrati?

Stupisce veramente la debolezza delle argomentazioni degli avvocati che dovevano difenderci – relativamente alle forze in campo non di per sé: chi ha parlato giustamente di terrore, ma non basta, chi ha esordito dicendo che non siamo contrari all’obbligo vaccinale tout court, ma solo contro questi vaccini, lanciando un assist a chi sta applicando da anni la tecnica della finestra di Overton e della rana bollita, oppure chi ha discettato della bontà o meno dei tamponi, che costituisce sicuramente una falsa premessa su cui è stato costruito il castello di carta della falsa narrativa pandemica ma non è sufficiente per smontarlo.

Nessuno che abbia parlato delle terapie comprovate di cui è tabu persino pronunciare il nome tipo IVERMECTINA, grazie alla quale l’India ha ridotto repentinamente la mortalità in piena pandemia, oppure nessuno che abbia ricordato la terapia del plasma per cui abbiamo un morto eccellente, il Dott. De Donno, e nessuno ha avanzato l’ipotesi circolante in molti ambienti scientifici che a tirare per le lunghe l’epidemia, a rafforzarne la letalità e a provocarne le varianti più o meno aggressive possano essere state proprio le vaccinazioni di massa. Nessuno che abbia avanzato gli ultimi studi scientifici sui sieri e quanto è stato rilevato in essi e nel sangue dei vaccinati. Ma bastavano le parole stesse dei “bugiardini” delle aziende farmaceutiche che hanno ammesso chiaramente la mancanza di sperimentazione preventiva e il pericolo di contagio dai vaccinati ai non vaccinati.

I nostri hanno giocato di difesa, come chi sa che la partita è già persa, non erano abbastanza forti per l’attacco. Se si gioca occorre giocare all’attacco, diversamente è meglio stare in pachina e prepararsi per una partita lunga e complicata in cui vi è bisogno di unità, strategie, e forza.

L’attacco andrà consolidato in due ambiti: sul campo, con la diffusione capillare in tutti i cittadini della consapevolezza che nessun consenso può essere obbligatoriamente firmato se ne manca la volontà, l’informazione esauriente o se viene estorto con il ricatto di perdere il lavoro o il servizio. La nostra azione si deve concentrare sul rifiuto di tale consenso, ma accompagnato da azioni giuridiche in autotutela e anche amministrative valide poiché la violazione del consenso volontario e informato evoca solo due potentissimi concetti giuridici: “codice di Norimberga” e “Habeas Corpus”.

E poi nell’ambito dei diritti umani, che andranno difesi in tutti i modi, se del caso anche, ma non unicamente, in ambito sovranazionale dei consessi preposti al rispetto di tali diritti, e delle varie e numerose convenzioni internazionali sottoscritte dal nostro paese nel merito, sia pur ponderando bene ogni azione, perché la corruzione, in questa delicatissima materia che comporta il Great Reset monetario è come in basso così in alto.

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