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Perché lo fanno? Ricatto o vigliaccheria?

di Andrea Zhok

È davvero impossibile resistere alle pressioni - nessuno si illude che non ci siano - degli USA, come prima sembrava impossibile resistere alle pressioni della Germania? La corsa delle classi dirigenti verso il peggio

Alla luce dei primi mesi di governo Meloni, una questione si affaccia alla mia mente, relativamente ai margini di movimento della politica italiana.

Ora, non c’è persona dotata di un ancorché modesto comprendonio che non abbia compreso come l’atteggiamento bellicista, e la retorica russofobica che vi si è accompagnata, hanno prodotto e produrranno a lungo termine un danno gravissimo alle sorti del paese. Un paese i cui servizi pubblici stanno collassando, un paese dove la sanità pubblica è stata devastata spingendo chi può nel privato, un paese che continua a perdere popolazione giovane con alte qualifiche parzialmente sostituita da immigrazione disperata con basse qualifiche, ecc. non poteva permettersi quello che si è permesso di fare. Un paese altamente industrializzato ma privo di risorse non poteva permettersi di distruggere i rapporti con il maggior fornitore di materie prime ed energia al mondo, con cui peraltro i rapporti erano ottimi.

Altrettanto, un paese come l’Italia, con il suo debito pubblico, non può permettersi di approvare un dispositivo come il MES, che facilitando i processi di “haircut” in caso di default sul debito finisce per innescare una tensione speculativa sui paesi finanziariamente più fragili. Come hanno osservato in molti, sottoscrivere il MES per l’Italia significa creare le condizioni per una profezia autoavverantesi, portando probabilmente il paese al suo primo default nella storia nazionale.

Ora, posto che non vi è alcun dubbio che queste condotte danneggiano gravemente un paese già devastato dalla demenziale strategia pandemica dai precedenti governi, la vera questione è: perché lo fanno? E’ davvero impossibile resistere alle pressioni – nessuno si illude che non ci siano – degli USA, come prima sembrava impossibile resistere alle pressioni della Germania?

Tutti abbiamo letto il nostro Machiavelli, e nessuno si aspetta che la politica traduca immediatamente l’ideale in terra, senza compromessi. E tuttavia i compromessi hanno senso se e finché consentono di ottenere un vantaggio complessivo di sistema. Ma quando, non da oggi ma da tre decenni almeno, tutto ciò che le nostre classi dirigenti fanno conduce ad un avvitamento senza fine, ad un peggioramento delle condizioni dei più, ad una prospettiva letale per il paese tutto, non possiamo parlare di compromessi, di realismo machiavellico. E allora di cosa dovremmo parlare?

Argomenti in termini di ricatto sono comprensibili, ma deboli. Le classi dirigenti di paesi con dimensioni e collocazione strategica comparabile, come la Turchia, o addirittura di paesi con dimensioni e collocazione pari ad una regione italiana, come Serbia e Ungheria, riescono a dire dei no, riescono spesso a trattare per ottenere un miglior posizionamento per il proprio paese. Perché questo sembra impossibile per l’Italia?

Vorrei convincermi che ci sono sottili motivazioni strategiche, ma la verità, temo, sia tristemente semplice. Non c’è ricatto o condizionamento sufficiente a spiegare una classe dirigente che suicida il proprio paese. Al netto di tutti gli arzigogoli, di tutte le scuse, di tutte le spiegazioni raffazzonate e barocche c’è quella combinazione di corruzione personale e vigliaccheria umana che le classi dirigenti italiane hanno così spesso mostrato nella storia, e che dipendono probabilmente dal fatto che, non da oggi, corruttibilità e viltà sono da noi le prime virtù curriculari per le carriere più prestigiose.

Comments

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Tonino
Tuesday, 31 January 2023 00:30
Per quanto riguarda l'Ungheria, paradossalmente l'essere molto più piccola dell'Italia le dà maggiori margini di manovra, proprio perché non si tratta di un Paese così vitale per gli interessi americani. A differenza dell'Ungheria, l'Italia è per gli USA un'enorme portaerei e base operativa, e un suo disallineamento dai dettami di Washington provocherebbe ritorsioni durissime da parte americana. Per quanto riguarda la Turchia, il suo peso politico e militare non è comparabile con quello dell'Italia: è notevolmente superiore, e lì si comincia a entrare in una dimensione in cui un Paese può anche resistere alle pressioni americane. Va anche detto che nel 2016 gli USA hanno pure cercato di far fuori Erdogan, ma il fallimento del golpe e la repressione che è seguita hanno facilitato il ridimensionamento della penetrazione americana negli apparati di Ankara.
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marku
Monday, 30 January 2023 17:53
paradigmatico il sig. crosetto
un tale figlio della borghesia
che andava in giro dicendo di essere laureato

https://it.wikipedia.org/wiki/Guido_Crosetto

scoperta la fandonia
da citrullo buono a nulla
fà come ogni italiota in cerca d'autore
si butta in politica
prima nella dc
poi da campione regionale
di salto sul carro del vincitore
si imbarca con il padre
di tutti i personaggli
alla Alberto Sordi
d'italietta
silvio pedofilo berlusca
dove essendo di origini
metalmeccaniche
giustamente viene messo alla difesa

come tutti gli inutili in carriera
(buon ultimo il turista per caso di maio in peggio)
approffita degli incontri "politici"
per diventare consullente (lobbysta) di settore

vincono i similfascisti
della disperazione fatta politika
e giustamente
diviene ministro della lobby
difesa/offesa
agenzia per gli acquisti
con tantodi agenzia di consulenza
per la vendita di armamenti

guarda a caso
per puro spirito demokratiko
vuol rifornire di armi
gli ukronazzisti
in difesa ad oltranza della
demokrazia
sino alL'ULTIMO UKRAINO

la pace e la demokrazia
ITALIOTA
in mano al dott. crosetto

ieri
Si è distinto, inoltre, per le posizioni critiche verso alcune regole Europee e contro le politiche monetarie della BCE. Fu uno dei pochissimi parlamentari a votare contro il Fiscal Compact e il MES, in dissenso dal gruppo e con dichiarazione personale in aula. Quando il PdL decise di appoggiare il governo Monti, Crosetto dissentì votando contro la maggior parte dei provvedimenti di quel governo.

oggi da ministro
qualcosa è cambiato?

buona terza guerra mondiale a tutti

CHE VIVA ROBESPIERRE
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Fabio Rontini
Monday, 30 January 2023 17:42
Sono le classi dirigenti?

Per me sono i cittadini (la stragrande maggioranza, sia di destra che di sinistra) che vorrebbero, sì, evitare i disagi conseguenti all'invio di armi, ma che, in fondo, detestano gli abitanti dei paesi non occidentali (i "musi di ciuco"), specialmente se si permettono di disobbedire a noi, che siamo una civiltà superiore, detestano il fatto di dover scendere a compromessi (rimuovono o negano il fatto che oggi i rapporti di forza sono cambiati), prevedono e sperano che alla fine gli Stati Uniti riusciranno ad averne ragione, o che comunque sia sempre più conveniente stare sotto gli USA, piuttosto che averceli contro (in questo non hanno tutti i torti).

In altre parole, secondo me, il problema è la mentalità razzista e colonialista degli italiani.
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