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“Due miliardi di euro buttati via”. La verità sul Covid finalmente emerge. Chi pagherà per questo?

di Gabriele Angelini

Mentre siamo ancora in attesa di risposte da parte di chi ha gestito le prime fasi della pandemia sul fronte vaccini, e mentre anche in Europa tutto tace tra uno scandalo e l’altro, con Ursula von der Leyen che non si decide ancora a parlare sul suo scambio di sms privati con il capo di Pfizer, ecco che in Italia si iniziano a fare i conti degli sprechi. Le cifre sono da capogiro, e rivelano quanto il business dei vaccini sia stato gonfiato. Il nostro Paese piange lo sperpero di risorse, Big Pharma se la ride. E così, mentre il Covid sembra solo un lontano e brutto ricordo, malgrado le nostre virostar in astinenza da ospitate in tv continuino a lanciare allarmi interessati, gli italiani si stanno anche dimenticando dei vaccini. Hub sempre più vuoti e magazzini sempre più pieni di dosi che finiranno al macero. E pensare che gli ultimi ordini sono arrivati a fine estate, con la scusa che erano quelli “aggiornati”. Mentre anche le tesi sul fatidico aggiornamento sono state via via smontate uno per uno rendendo palese l’inutilità e il bluff di questa mossa di Big Pharma. L’Italia vaccinista, però, c’era “cascata” di nuovo.

Ci si augura solo che presto qualcuno paghi e ne renda conto al Paese. Dicevamo: dell’ultimo carico, dunque, ce ne sarebbero ancora da somministrare ben 15 milioni, per far rendere l’idea di quale sia la mole dei numeri. Resteranno imballati nelle loro scatole, insieme agli altri 19 milioni di dosi aggiornate su Omicron 1. Ma non è tutto…

Già, perché a fine anno sono andati in scadenza gli acquisti precedenti. Di che cifra parliamo? Tenetevi forte: 28 milioni di dosi. Questo dato lo aveva fornito il generale Tommaso Petroni, a capo della task force per il completamento della campagna vaccinale. Ma non pensate che sia finita qui. Perché ce ne stavano altre 60 milioni da buttar via, ma questi l’Italia è riuscita a salvarli mascherandoli con gli aiuti umanitari, donandoli all’Africa. Quindi su un piano morale non vanno conteggiati, ma su un piano numerico del calcolo degli sprechi certamente sì. Quanto fa dunque il totale? 122 milioni di dosi inutilizzate. E tradotti in euro spesi dagli italiani?

Se si fa il calcolo sulla base dei prezzi medi dei vaccini acquistati dall’Europa (ma anche su questo c’è un alone di mistero visti i documenti secretati e i contratti nascosti) fa circa 2 miliardi di euro buttati nel water. E scarica tirata. Il bello, in tutto questo, è che il grande manovratore di tutto è proprio quell’Ue travolta dagli scandali e che – vedrete che a breve verrà fuori anche questo – dovrà rendere conto degli inciuci fatti con Big Pharma. Infatti l’acquisto dei vaccini è stato gestito a livello centralizzato dall’Ue, che poi li ha ridistribuiti per quota parte ai singoli Paesi. Ma non è che li ha pagati l’Europa. No: li pagheremo comunque noi, anche quelli scaduti e da buttare.

E così, mentre il Covid stava sparendo, l’Europa ha fatto acquistare all’Italia – con il governo connivente di cui faceva parte il solito Speranza – a settembre altri milioni di vaccini che sarebbero stati superati a breve e quindi inutilizzabili. L’unico dato positivo in tutto questo è che alla fine gli italiani hanno capito la truffa, hanno capito il loro corpo è stato utilizzato solo per far fare soldi ai soliti, e infatti la campagna vaccinale è ormai da tempo ferma al palo. E anche agli allarmismi non credono più. Il danno, però, ormai è fatto. Sia in termini di salute personale che di economia di Stato.

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