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linterferenza

Elly Schlein, ovvero come ti “americanizzo” la Sinistra

di Antonio Castronovi

Con la Schlein alla guida del PD si compie il definitivo trapasso degli eredi del vecchio PCI nel campo politico ideologico liberal anglosassone. Non è un caso. L’Italia è il paese europeo più destrutturato nella sua identità politica e culturale, avendo perduto e disperso il patrimonio ereditato dal movimento socialista e comunista del ‘900 e dal cattolicesimo democratico che avevano nutrito una politica attenta alla autonomia politica e culturale nazionale.

Che questo definitivo passaggio si compia con la figura della Schlein, cittadina americana, militante del Partito Democratico americano, fervente obamiana, è altamente simbolico. È la naturale espressione di quella sinistra culturale diritto- civilista, globalista e cosmopolita, organica e funzionale nell’accompagnare l’affermazione dell’egemonia della ideologia liberal a sostegno del globalismo anglosassone. Del resto questo passaggio era già stato preparato dal progressivo scivolamento attuato dalla dirigenza del più grande partito comunista d’ occidente nel campo del neoliberismo angloamericano, che ha raggiunto il suo culmine nel diventare il più fedele alfiere in Italia e in Europa dell'euro-atlantismo nella guerra ucraina in corso, in concorrenza con i paesi dell’est europeo, non a caso i più apertamente schierati con la NATO.

La bandiera ucraina visibilmente ostentata davanti alla sede del Nazareno e nei seggi elettorali nelle primarie che l’hanno portata alla segreteria del PD, sono un programma identitario che la Schlein eredita e che ne segnerà il mandato. Chi a sinistra in buona fede spera in una svolta a sinistra del nuovo PD si illude. Ci sarà un rafforzamento invece del Partito, già “partito dell’establishment”, nel suo ruolo di ala culturale dello schieramento liberal globalista, che porterà avanti con più forza le tematiche radical-liberali sui diritti civili, sulla superiorità della democrazia liberale nel mondo, di sostegno all’Agenda occidentale nella sua guerra eterna alle “autocrazie” e al “dispotismo orientale” e a tutto ciò che non si adegua alle regole e alle libertà del mercato. E non verrà indebolito il suo sostegno alla guerra della NATO in corso in Ucraina contro la Russia. Pensare il contrario sarebbe da ingenui. Penserei il contrario se si fosse presentata sulla scena politica con un programma che prevedesse la fine del sostegno alla guerra, e una iniziativa sui diritti sociali che partisse ad esempio dalla proposta di referendum contro il job-act e per il ripristino dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e da una opposizione all’autonomia differenziata delle regioni del Nord. Non ne ha fatto cenno e presumo che non lo farà ora.

Il PD si ripresenta così sulla scena politica con la Schlein, ripulito della mediazione della sua vecchia classe dirigente ereditata dal PCI e dalla DC, e si affida definitivamente ad una nuova dirigenza estranea alla sua storia e senza più gli antichi complessi ereditari, sciolto e libero dai vecchi vincoli, e che potrà navigare liberamente in acque liquide sospinto dal vento del “progresso”, il vento dell’Occidente, incurante delle macerie e delle vittime provocate dalle sue tempeste.

Comments

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ndr60
Monday, 06 March 2023 18:02
Doveva essere tutto chiaro fin dal "primo governo post-comunista" della storia d'Italia, ovvero quello con D'Alema primo ministro, che ha inaugurato le guerre della Nato in Europa. Purtroppo, di male minore in male minore si è arrivati alla Schlein. Un perfetto esempio di bollitura della rana.
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Massimo
Sunday, 05 March 2023 18:24
È già da un po' di tempo che il PD è "senza più gli antichi complessi ereditari, sciolto e libero dai vecchi vincoli". Non credo che la Schlein peggiorerà la situazione.
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renato
Sunday, 05 March 2023 16:14
Tutto quasi certo e vero. Comunque non dovrebbe fregarcene piu' di tanto se fossimo stati in grado in questi ultimi trent'anni ,non tre, di costruire dal basso un nuovo partito delle classi tendenzialmente oppresse od operative nei settori trasversali del lavoro astratto compreso quello mentale intellettuale o cognitivo o progettativo ecc. ecc. , compreso quello delle mani callose esposto al sole o al grigiore dei capannoni della logistica o illuminati dall'intelligenza dei robot al montaggio delle favolose auto quasi elettriche/elettroniche. Siamo stati capaci di buttare via l'astio, il rancore, la vendetta, l'invidia , l'arrivismo o il narcisismo veicolati dalla cultura del capitale che è penetrato nel profondo della pshiche (se ancora c'è) ? Ci siamo guardati dentro? Come dice qualcuno, l'occidente compreso noi, si è guardato dentro o anche solo allo specchio per bene , non per pettinarsi?
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maurizio
Sunday, 05 March 2023 21:21
Hai ragione Renato. Non siamo noi compagni veri che sbagliamo, è l'elettore, il popolo che è sbagliato. Se partiamo da questa convinzione magari riusciremo a fondare una nuova formazione politica a sinistra che potrà raggiungere lo 0,50 % alle prossime elezioni....
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